Pieno successo per il primo lancio “marino” di un razzo cinese

Il Long March 11, un vettore a combustibile solido, è decollato alle ore 04:06 GMT di mercoledì scorso da una chiatta ancorata a 34,9 gradi di latitudine nord e 121,19 gradi di longitudine est, circa 400 km a nord di Shanghai, con a bordo 7 satelliti da immettere in orbita. La traiettoria seguita dal vettore in volo ha visto il sorvolo del Mar Cinese orientale, dell’Oceano Pacifico e della parte meridionale del Giappone.

Questo è stato il primo lancio spaziale cinese effettuato da una piattaforma oceanica mobile. Queste piattaforme di lancio consentono una più ampia scelta delle direzioni di lancio e delle orbite da raggiungere, comprese quelle a bassa quota che abbracciano l’equatore, una destinazione non facilmente raggiungibile dalle strutture cinesi di lancio poste sulla terraferma. La piattaforma mobile offre inoltre maggiore flessibilità nella scelta delle coordinate e della direzione di lancio e assicura che gli stadi esauriti del vettore cadano in mare anziché sulla terraferma, come di solito avviene con i lanci dagli spazioporti terrestri della Cina. Tutti gli spazioporti terrestri cinesi, tranne uno, si trovano lontano dall’oceano, il che significa che i componenti di un razzo possono ricadere su aree popolate.

Il lancio di razzi da piattaforme oceaniche non è una novità assoluta. Sea Launch, una compagnia fondata nel 1995 da partner statunitensi, russi ed ucraini, ha lanciato 36 missioni dal 1999 al 2014 concentrandosi sulla messa in orbita di grandi satelliti geostazionari per telecomunicazioni utilizzando vettori russi Zenit 3SL lanciati dall’equatore nell’Oceano Pacifico e da località poste a sud delle isole Hawaii. Sea Launch, acquisita nel 2016 da S7 Group, una holding russa che opera nel campo dell’aviazione, non ha più effettuato lanci. Al momento le sue attrezzature, che includono una nave configurata come sala di controllo ed una chiatta dotata di rampa di lancio, rimangono attraccate ed inutilizzate nel porto di Long Beach, in California.

È bene ricordare che, ben prima di Sea Launch, anche l’Agenzia Spaziale Italiana ha effettuato dal 1967 al 1988 nove lanci orbitali, con razzi Scout forniti dalla NASA, dalla piattaforma San Marco posta al largo delle coste del Kenya.

Il recente lancio è stato preceduto da una dichiarazione, alquanto insolita e inaspettata, dell’Amministrazione spaziale nazionale della Cina che ha annunciato il momento approssimativo e la posizione di decollo del Long March 11. Il governo cinese in genere non annuncia ufficialmente in anticipo i piani di un proprio lancio, se si escludono i NOTAM per la navigazione aerea, per non permettere a osservatori esterni di stimare parametri come il tempo di lancio, il veicolo di lancio e l’orbita di destinazione. Il lancio di mercoledì è stato il settimo volo di un razzo Long March 11 dal suo debutto avvenuto nel 2015, e il secondo volo quest’anno. Sviluppato dalla azienda statale China Academy of Launch Vehicle Technology, CALT, il Long March 11 può trasportare al massimo 350 kg di carichi utili fino a circa 700 km di altitudine in orbita eliosincrona. Le precedenti sei missioni di un Long March 11 sono state lanciate da un trasportatore mobile su ruote dal centro spaziale di Jiuquan nel deserto del Gobi, nel nord-ovest della Cina.

Questo razzo è stato battezzato “WEY” nell’ambito di un accordo di sponsorizzazione occorso tra la China Academy of Launch Vehicle Technology, la China Space Foundation e la linea WEY di veicoli commerciali sportivi di lusso della Great Wall Motors, una casa automobilistica cinese. La variante del razzo utilizzato per questo lancio è stata denominata Long March 11H.

Due dei satelliti più grandi lanciati con la missione di mercoledì scorso erano il Bufeng 1A e il Bufeng 1B. Sviluppati dalla China Academy of Space Technology di Pechino, il loro compito sarà la misurazione della velocità dei venti che sorvolano gli oceani. I dati acquisiti da Bufeng 1A e Bufeng 1B miglioreranno il monitoraggio dei tifoni e l’accuratezza delle previsioni meteorologiche della Cina. Un terzo satellite a bordo del Long March 11 è il Jilin 1, sviluppato dalla Chang Guang Satellite Technology Co. Ltd., uno spinoff commerciale della Chinese Academy of Sciences, è stato progettato per acquisire immagini in alta definizione della Terra. Chang Guang ha lanciato 13 satelliti della famiglia Jilin 1 dal 2015. Le piattaforme di osservazione della Terra sono progettate per raccogliere fotografie e video ad alta definizione, immagini a colori e immagini iperspettrali dettagliate della Terra, fornendo informazioni alle forze armate cinesi, alle agenzie civili e agli utenti commerciali. Il Long March 11 ha lanciato anche una coppia di piccoli satelliti della China Electronics Technology Group Corp., uno sviluppatore statale di sistemi elettronici, informatici e di telecomunicazione. Questi satelliti avranno il compito di collaudare le comunicazioni in banda Ka. A bordo del razzo vettore vi era anche un satellite Cubesat di Earth-imaging, chiamato Xiaoxiang 1-04, progettato dal Tianyi Research Institute, una startup focalizzata sullo sviluppo di microsatelliti, e il Tianqi 3, un satellite sperimentale per le telecomunicazioni.

Con la missione di mercoledì, la Cina ha effettuato nel 2019 10 lanci orbitali di cui 8 hanno avuto successo.

Video del lancio

Fonte: Xinhua

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Marco Carrara

Da sempre appassionato di spazio, da piccolo sognavo ad occhi aperti guardando alla televisione le gesta degli astronauti impegnati nelle missioni Apollo, crescendo mi sono dovuto accontentare di una più normale professione come sistemista informatico in una banca radicata nel nord Italia. Scrivo su AstronautiNews dal 2010; è il mio modo per continuare a coltivare la mia passione per lo spazio.