ESA avvia lo sviluppo del motore per la missione Heracles

Rappresentazione della missione Heracles. Credits: ESA/ATG Medialab
Rappresentazione della missione Heracles. Credits: ESA/ATG Medialab

ESA in collaborazione con l’azienda britannico-norvegese Nammo ha avviato lo sviluppo di un nuovo motore a razzo ad alte prestazioni destinato all’uso nel suo programma di esplorazione lunare, a cominciare dalla missione Heracles.

In questo primo utilizzo il motore dovrà fornire la spinta al Lunar Ascent Element della missione, si tratta del modulo adibito al trasporto di campioni lunari dalla superficie fino al futuro Gateway che sarà assemblato nello spazio e posizionato in orbita attorno alla Luna. L’agenzia spaziale europea è alla guida del gruppo che attualmente sta definendo le linee guida della missione. La missione vedrà comunque la collaborazione anche delle agenzie spaziali di Canada, Giappone e Stati Uniti.

Il motore in via di sviluppo sarà una parte cruciale della missione Heracles, che a sua volta sarà cruciale per gli sviluppi futuri del programma di esplorazione umana della Luna poiché servirà a dimostrare le capacità acquisite e a validare le tecnologie critiche per l’esplorazione sostenibile del nostro satellite. Infatti, la missione, che ha come destinazione la regione polare del lato nascosto lunare e come data di arrivo il 2026, prevede di depositare sul suolo lunare un rover con a bordo circa 90 kg di strumentazione scientifica ma nello stesso tempo si prefigge di raccogliere circa 15 kg di campioni da riportare a Terra sfruttando la capsula Orion per il viaggio di ritorno dall’orbita lunare.

Questa seconda parte della missione servirà come banco di prova proprio per le capacità richieste al motore dagli sviluppi futuri del programma in un’ottica di sostenibilità dell’esplorazione umana del satellite. Questa sostenibilità si raggiungerà anche con la riusabilità del Lunar Ascent Element e di conseguenza con quella del motore di cui sarà dotato. Infatti, la progettazione prevede che la camera di combustione ad alta pressione sarà alimentata da una pompa elettrica che preleverà il propellente da un serbatoio a bassa pressione per far sì che quest’ultimo possa essere rifornito anche nel vuoto dello spazio, senza particolari accorgimenti dettati dai condotti ad alta pressione, quasi come fare rifornimento alla propria auto in una stazione di servizio qualsiasi.

Non c’è dubbio che la riusabilità sarà un fattore critico per ridurre i costi di una campagna di missioni a lungo termine, e quindi, oltre all’architettura di alimentazione, anche il motore stesso ha stretti requisiti di riusabilità, durata di accensione così come di affidabilità nelle accensioni multiple. Il tutto tenendo presente che, secondo ESA, in futuro dovrà essere utilizzato anche in mezzi con a bordo degli esseri umani, con tutte le implicazioni di sicurezza e affidabilità che ne conseguono.

Nammo a questo punto lavorerà per trovare la migliore architettura da applicare al progetto del motore, in modo che soddisfi tutti i requisiti di ESA, per poi procedere alla fase di progettazione vera e propria, che attualmente si prevede inizi il prossimo anno.

Fonte: ESA

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Rudy Bidoggia

Appassionato di spazio e di tutto ciò che è scienza dalla tenera età, scrive dal 2012 per AstronautiNews. Lavora come tecnico informatico presso un'azienda metalmeccanica del Friuli Venezia Giulia.