La NASA annuncia i propri piani per l’esplorazione dello spazio profondo

Immagine artistica della capsula Orion (C) NASA

Lo scorso 30 novembre 2017, presso il Kennedy Space Center, si sono tenute una serie di presentazioni da parte della Human Exploration and Operations Commettee dell’agenzia spaziale americana. Tale comitato fa parte del NASA Advisory Cuncil con l’obiettivo di supportare e proporre nuovi progetti sia per il direttorato delle Human Exploration and Operations Mission, che per direttorati di altre missioni NASA.

In particolare, in una delle presentazioni sono stati rivelati i piani di NASA per l’esplorazione dello spazio profondo. Tale progetto è suddiviso in varie fasi, le quali possono essere così riassunte:

  • Stato attuale: utilizzo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
  • Fase 0 (fino al 2020) : proseguire nella ricerca e nel testare nuove tecnologie attraverso la ISS, con l’obiettivo di risolvere eventuali problemi relativi all’esplorazione dello spazio profondo. Sviluppare nuovi standard per le tecnologie utilizzate.
  • Fase 1 (decennio 2020-2030): dare inizio a nuove missioni in orbita cislunare. Cercare di comprendere quali possano essere le componenti chiave che porteranno alla possibilità di esplorare lo spazio profondo.
  • Fase 2 (dopo il 2030): spingersi oltre l’orbita cislunare con l’obiettivo di raggiungere l’orbita marziana. In questa fase sarà molto importante continuare ad esplorare e compredere quali possano essere le tecnologie chiave da utilizzare per l’esplorazione dello spazio profondo.

L’obiettivo di ciascuna di queste fasi è quello di sviluppare nuove tecnologie  in modo da poter arrivare alla fase successiva. Per questo motivo, la Human Exploration and Operations Commettee ha elaborato un piano per stabilire tali obettivi fase per fase. In particolare:

  • Per la fase 0, che riguarda lo stato attuale delle tecnologie, si ha la possibilità di supportare gli astronauti sulla ISS riciclando il 90% di aria ed il 98% di acqua.
  • Per la fase 1, il cui inizio effettivo è previsto intorno al 2023 con nuove missioni in orbita cislunare, si valuteranno nuovi abitacoli adatti per l’esplorazione dello spazio profondo, così come garantire una effettiva protezione dalle radiazioni.
  • L’obiettivo principale della fase 2 sarà quella di studiare e collaudare nuovi sistemi di propulsione, come la propulsione elettrica solare. Si potrebbe pensare anche allo sviluppo di sistemi “ibridi”, ovvero a metà tra propulsione puramente chimica e puramente elettrica.
  • La fase 3, ovvero quella che include l’arrivo di astronauti intorno all’orbita marziana, non ha nuovi obiettivi tecnologici. Tuttavia, la NASA prevede di sviluppare nuovi sistemi per consentire successivamente l’atterraggio di astronauti sul Pianeta Rosso. A tale scopo la NASA ha già pensato di voler realizzare la cosiddetta retropropulsione supersonica.

Una componente fondamentale per l’esplorazione dello spazio profondo riguarda il progetto NextSTEP, avente l’obiettivo di coinvolgere parter commerciali per supportare missioni rivolte all’orbita cislunare e oltre. Attualmente il progetto si trova alla sua seconda fase, in cui varie aziende spaziali americane stanno collaborando per lo sviluppo di nuovi prototipi di abitacoli entro la fine del 2018. La terza fase prevederà appunto lo sviluppo di nuovi abitacoli per l’esplorazione dello spazio profondo.

 

Fonti: NASA

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Commenti

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Valeria Parnenzini

Appassionata di spazio e tecnologia, collabora con AstronautiNEWS da Agosto 2015.

Una risposta

  1. fabio ha detto:

    quando la nasa sarà nuovamente sulla luna, space-x sarà pronta per marte e a costi nettamente inferiori