Thales Alenia Space in prima fila per l’esplorazione oltre l’orbita terrestre

Lo scorso 14 dicembre la compagnia europea nata dalla joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%) ha firmato ben tre contratti, del valore di 2,5 milioni di dollari ciascuno, con i colossi aerospaziali statunitensi Boeing, Lockheed Martin ed Orbital-ATK. La collaborazione nasce nell’ambito del programma Next Space Technologies for Exploration Partnerships (NextSTEP-2) promosso dalla NASA per lo sviluppo delle tecnologie necessarie alle future esplorazioni umane oltre l’orbita terrestre.

Basato su un modello di collaborazione tra pubblico e privato, il programma NextSTEP-2 è stato avviato dall’agenzia spaziale statunitense nel settembre 2016 per stimolare il settore privato ad investire nel campo della ricerca e sviluppo di nuove tecnologie, capacità realizzative ed architetture a supporto delle future missioni esplorative umane in orbita cislunare, spazio profondo ed in conclusione Marte. L’obbiettivo della NASA è di incorporare i moduli e le tecnologie sviluppate in questo programma nei progetti Deep Space Gateway e Deep Space Transport, garantendo quindi alle imprese private coinvolte un sostanziale ritorno economico.

Thales Alenia Space (TAS) fin dall’inizio del programma NextSPACE ha collaborato con Lockheed Martin ed Orbital-ATK a cui si è ora aggiunta Boeing. In particolare la collaborazione con Lockheed Martin riguarderà lo sviluppo generale dell’habitat in cui vivranno e lavoreranno gli equipaggi. Con Orbital-ATK inizierà l’evoluzione dell’attuale modulo pressurizzato Cygnus, attualmente in sevizio cargo automatico per i rifornimenti alla Stazione Spaziale Internazionale, da destinare al supporto logistico o modulo abitativo.
Infine con Boeing verrà studiata e sviluppata la struttura primaria, il guscio pressurizzato e l’architettura interna dei futuri moduli abitativi.

Credit Lockheed Martin

Grazie all’enorme e comprovata esperienza nel settore dei moduli spaziali pressurizzati, la scelta delle tre compagnie statunitensi non poteva che ricadere su TAS, che nel recente passato ha sviluppato buona parte dei moduli abitativi che compongono la sezione “occidentale” della ISS, vedi i due nodi Harmony e Tranquility, il laboratorio europeo Columbus, la famosa Cupola ed inoltre i tre i Multi-Purpose Logistics Module (MPLM) Leonardo, Raffaello e Donatello, i moduli cargo pressurizzati delle 5 navette automatiche europee ATV e della Cygnus statunitense.
A sua volta si può far risalire l’esperienza di TAS in questo settore alla fine degli anni ’70, quando l’allora Aeritalia partecipò alla realizzazione dello Spacelab ,che volò varie volte nella stiva dello Space Shuttle.

“Siamo molto orgogliosi di poter portare la nostra esperienza in questa collaborazione con la NASA al fine di espandere le frontiere della conoscenza, le competenze e le opportunità nello spazio oltre l’orbita terrestre”, ha affermato Walter Cugno, Vice Presidente Esplorazione e Scienza di TAS.
“Per noi le partnership con le compagnie statunitensi in questa eccitante avventura non sono altro che il raggiungimento di un know-how sviluppato totalmente in Europa ed ora riconosciuto a livello mondiale”.

Thales Alenia Space, che con le quattro sedi italiane (Torino, Milano, Roma e L’Aquila) occupa circa 1800 dipendenti, recentemente ha anche firmato un accordo con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) per lo sviluppo e realizzazione del futuro minishuttle automatico SpaceRider e dell’evoluzione del vettore leggero VEGA.

Fonte, Thales Alenia Space.

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Simone Montrasio

Appassionato di astronautica fin da bambino. Dopo studi e lavoro nel settore chimico industriale, per un decennio mi sono dedicato ad altro, per inserirmi infine nel settore dei materiali compositi anche per applicazioni aerospaziali. Collaboro felicemente con AstronautiNEWS dalla sua fondazione.