Pronto per l’estate del 2018 il modulo di servizio ESA per Orion

Orion in volo con il modulo di servizio europeo - (C) NASA
Continua il lavoro di sviluppo del modulo di servizio europeo (European Service Module – ESM) dell’ESA in vista del primo volo integrato del razzo vettore Space Launch System (SLS) con la capsula Orion della NASA.

Mentre la NASA procede con qualche difficoltà nel completamento del nuovo razzo vettore SLS e della capsula Orion in vista della Exploration Mission 1 (EM-1) che, secondo le previsioni, dovrebbe essere lanciata  non prima del dicembre del 2019, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) sta lavorando per il completamento del modulo di servizio ESM che fornirà il supporto vitale e la propulsione alla capsula Orion, in vista dell’invio negli Stati Uniti per il processo di integrazione nell’estate del 2018.

Lo European Service Module (ESM) in sviluppo per la missione EM-1. Credit: ESA.

Lo European Service Module (ESM) in sviluppo per la missione EM-1. Credit: ESA.

Il primo esemplare dello ESM è attualmente in costruzione presso gli stabilimenti dell’Airbus di Brema, in Germania, dove i tecnici sono al lavoro su turni che coprono le 24 ore per riuscire a rispettare i previsti tempi di consegna.

Nell’immagine sopra, l’anello azzurro è il supporto strutturale che sostiene il modulo di servizio durante la fase attuale di assemblaggio da parte dei tecnici del team di sviluppo, mentre sono visibili, protetti dai supporti rossi,  gli 8 propulsori R-4D-11 forniti da Aerojet, in grado di sviluppare una spinta di 490 N ciascuno e che forniranno la spinta di supporto per le correzioni orbitali e di backup del propulsore principale AJ10-190, con una spinta di 25,7 kN già utilizzato per 19 missioni come propulsore dello Orbital Maneuvering System dello Space Shuttle, ancora da installare al centro della parte inferiore del modulo.

In un aggiornamento pubblicato lo scorso 9 novembre 2017, l’ESA ha comunicato lo stato attuale di sviluppo del primo esemplare, sul quale sono stati già montati i 24 propulsori per il controllo di assetto, mentre sono state realizzate più del 80% delle 1.100 saldature richieste dal solo sistema propulsivo.

Nel modulo di servizio sono stati installati e collegati 11 km di cavi per le le connessioni  fra i computer di bordo e i sistemi di controllo dei pannelli solari, del carburante dei propulsori e dei sistemi vitali che forniranno aria e acqua all’equipaggio della capsula Orion.

Lo European Service Module, costruito dall’ESA in un accordo di collaborazione con la NASA per la esplorazione umana dello spazio profondo, è stato sviluppato a partire dall’esperienza accumulata con le capsule cargo Automated Transfer Vehicle (ATV)  che hanno servito con successo la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) in 5 missioni di rifornimento dal 2008 al 2015.

Il primo esemplare dello ESM di Orion, attualmente in costruzione a Brema, non è un sistema di test, ma è destinato a volare effettivamente, accoppiato con la capsula Orion, per la missione EM-1, che verrà lanciata senza equipaggio per verificare il comportamento dell’intero nuovo sistema di lancio della NASA per missioni nello spazio profondo.

È già cominciata nello stesso stabilimento di Brema la costruzione del secondo esemplare dello ESM, destinato ad equipaggiare la missione EM-2 attualmente in programma per il 2021, la prima con equipaggio umano nel programma SLS della NASA.

Fonte: ESA.

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Commenti

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Giuseppe Corleo

Ingegnere meccanico per corso di studi, informatico in ambito bancario per professione, appassionato di tutto ciò che riguarda astronomia, astronautica, meccanica, fisica e matematica. Articolista del sito Astronautinews.it dal 2011.

Una risposta

  1. MayuriK ha detto:

    La Nasa è in ritardo mentre noi europei siamo puntuali, ciò ci rende sicuramente onore! 😉