Sojuz MS-02: emergenza evitata durante l’atterraggio in aprile

La Sojuz MS-02 ha sperimentato una perdita parziale della pressurizzazione durante il rientro a terra dalla Stazione Spaziale Internazionale, lo scorso 10 aprile, mentre trasportava l’equipaggio della Expedition 49, ma non ci sarebbe stato rischio tangibile per gli astronauti.

L’incidente scampato, che ha causato problemi di pressurizzazione alla Sojuz, è stato comunicato come verdetto provvisorio dalla NASA a seguito di una riunione dell’Advisory Committee della Stazione Spaziale Internazionale, riunitosi il 16 ottobre scorso per valutare alcune anomalie a bordo della capsula segnalate nel mese di aprile.

L’ex astronauta statunitense Thomas Stafford, veterano di due missioni Gemini e due missioni Apollo e parte della commissione, ha riferito che la Sojuz MS-02 avrebbe subito una depressurizzazione parziale nelle fasi finali della discesa, rientrando sulla Terra dalla ISS con a bordo tre membri della Expedition 49. Durante l’audizione non è stata specificata la missione durante la quale si sarebbe verificato il problema, e Stafford ha parlato del “mese di aprile di quest’anno”. Tuttavia l’unica Sojuz ad essersi staccata dalla Stazione e ad aver viaggiato verso la Terra nel mese di aprile di quest’anno è stata la Sojuz MS-02, rientrata  il 10 aprile con a bordo l’astronauta della NASA Shane Kimbrough e i cosmonauti russi Sergey Ryzhikov e Andrey Borisenko, dopo una permanenza nello spazio di quasi sei mesi.

In base alla ricostruzione di Stafford, l’incidente si sarebbe verificato a un’altezza di circa 8 chilometri dal sito di atterraggio in Kazakistan, e in particolare nel momento dell’apertura del paracadute della Sojuz.  Una fibbia metallica del paracadute avrebbe colpito la capsula in un giunto di saldatura e di conseguenza, ha continuato Stafford, “c’è stata la depressurizzazione, dopo la quale un po’ d’aria è fuoriuscita dalla Sojuz. Questo però non ha rappresentato un pericolo per l’equipaggio, che come da procedure indossava la tuta Sokol”. Nonostante questo, lo scampato incidente avrebbe sollevato dubbi sull’affidabilità del veicolo spaziale russo, che dal pensionamento dello Space Shuttle nel 2011 è l’unico taxi spaziale in servizio da e per l’orbita bassa terrestre.

Di fatto l’incidente, sebbene minore e senza apparenti conseguenze, si situa tra svariati imprevisti che hanno coinvolto veicoli russi a supporto della Stazione Spaziale: lo scorso dicembre una navetta Progress è stata persa a seguito di un malfunzionamento dello stadio superiore del vettore Sojuz. Un’altra Progress aveva perso il controllo di navigazione nell’aprile del 2015 appena dopo il lancio, rimanendo in orbita per giorni e rientrando a terra in modo distruttivo. Da mettere in lista anche il lancio rinviato della Progress MS-07 lo scorso 12 ottobre, un’evento rarissimo nella storia delle missioni Sojuz e Progress verso la Stazione Spaziale.

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Massimo Orgiazzi

Appassionato di astronomia, astronautica e scienza, nella vita è ingegnere. Ha scritto narrativa, poesia e critica letteraria, ha una passione per il cinema e organizza rassegne cineforum. Twitta in inglese di spazio e scienza con l'handle @Rainmaker1973