Completata la più estesa campagna di lanci di CubeSat dalla ISS

Credit: NASA

Il 26 maggio l’azienda privata NanoRacks, in collaborazione con NASA e JAXA, ha completato la più estesa campagna di lanci di CubeSat dalla Stazione Spaziale da quando ha iniziato la propria attività nel 2010.

L’ultimo CubeSat  era il 171° rilasciato dal NanoRacks CubeSat Deployer (NRCSD), dalla sua installazione sulla ISS nel 2013 ed il 182° in totale rilasciato dalla ISS.
I 34 Cubesats, stivati nei caricatori per il rilascio, erano arrivati sulla ISS lo scorso aprile a bordo della capsula cargo Cygnus CRS OA-7 “John Glenn”.
Attraverso il piccolo airlock di cui è provvisto il modulo giapponese Kibo, i caricatori sono stati portati all’esterno della ISS, agganciati dal braccio robotico JEMRMS che si è posizionato nella giusta orientazione per eseguire i rilasci e, grazie una molla ciascun CubeSat ha ricevuto una spinta di 1 m/s per l’allontanamento dalla ISS.
I primi rilasci erano iniziati lo scorso 16 maggio, poi però interrotti a causa dell’emergenza che ha portato il comandante Peggy Whitson e Jack Fisher ha compiere una EVA non programmata.

Il CEO di NanoRacks, Jeffrey Manber, ha così commentato:
“Le ultime due settimane hanno segnato una tappa importante per NanoRack che, utilizzando la ISS come una piattaforma di lancio, continua a dimostrare il valore commerciale della stessa e l’importanza della collaborazione internazionale.
Con i nostri programmi di rilascio dei piccoli satelliti CubeSat, ogni giorno compiamo ulteriori passi verso le future stazioni orbitanti commerciali non governative”.

https://twitter.com/NanoRacks/status/864889551864705025

Una buona parte di questi ultimi CubeSats rilasciati facevano parte della missione internazionale QB50, coordinata dal von Karman Institute di Sint-Genesius-Rode in Belgio e finanziato dalla Commissione Europea, per lo studio della bassa termosfera (200-380 km), una fascia poco esplorata dell’atmosfera terrestre.

I CubeSat della missione QB50 rilasciati in questa campagna:

  • SOMP2 – TU Dresda, Germania
  • HAVELSAT – Havelsan, Turchia
  • Columbia – University of Michigan, USA
  • PHOENIX – National Cheng Kung University, Taiwan
  • X-CubeSat – Ècole Polytechnique, Francia
  • QBEE – Open Cosmos Ltd. & University of Lulea, Svezia
  • ZA-AEROSAT – Stellenbosch Univesrity, Sud Africa
  • LINK – Korea Advanced Institute of Science and Technology, Corea del sud
  • UPSat – University of Patras and Libre Space Foundation, Grecia
  • SpaceCube – Ècole des Mines Paristech, Francia
  • Hoopoe – Herzliya Science Center, Israele
  • Challenger – University of Colorado, USA
  • UNSW-EC0 – University of New South Wales, Australia
  • NJUST-1 –Nanjing University of Science and Technology, Cina
  • DUTHSat – Democritus University of Thrace, Grecia
  • nSIGHT-1, SCS Space, Sud Africa
  • LilacSat-1 – Harbin Institute of Technology, Host country: Belgio
  • QBITO – E-USOC, ETSIA, Universisdad Politecnica de Madrid, Spagna
  • Aallto-2 –Aalto University, Finlandia
  • SUSat – University of Adelaide, Australia
  • SNUSAT-1b – Seoul National University, Sud Korea
  • Ex-Alta-1 — University of Alberta, Canada
  • BEEAGLESAT – Istanbul Technical University, Turchia
  • Atlantis – University of Michigan, USA
  • AoXiang1 – Northwestern Polytechnical University, Cina
  • INSPIRE2 – University of Sydney, Australia
  • PolyITAN2-SAU – National Technical University of Ukraine, Ucraina
  • SNUSAT-1 – Seoul National University, Sud Korea

Gli altri satelliti rilasciati:

  • ALTAIR – Millennium Space Systems, dimostratore tecnologico di hardware per futuri satelliti orbitanti ed oltre l’orbita terrestre.
  • SHARC – Air Force Research Laboratory, dimostratore tecnologico per la calibrazione di oltre 120 Tri-Service C-Bad radars, per il tracking di oggetti orbitanti.
  • SG-Sat – University of Kentucky, cattura immagini delle stelle fisse e mantiene la posizione mentre sottoposto all’attrito dell’alta atmosfera.
  • CXBN-2 – Morehead State University (USA) e Keldysh Institute (Russia), misura i raggi X cosmici nel campo tra i 30-50 keV per lo studio sull’origine dell’universo.
  • IceCube – NASA Goddard Spaceflight Center, dimostratore tecnologico per un radiometro submillimetrico, per la rilevazione delle nuvole di ghiaccio tra i 5 ed i 15 km di altitudine.
  • CSUNSat1 – California State University Northridge, NASA JPL, dimostratore tecnologico per un nuovo sistema di accumulo di energia a bassa temperatura.

Fonte: NanoRacks

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Simone Montrasio

Appassionato di astronautica fin da bambino. Dopo studi e lavoro nel settore chimico industriale, per un decennio mi sono dedicato ad altro, per inserirmi infine nel settore dei materiali compositi anche per applicazioni aerospaziali. Collaboro felicemente con AstronautiNEWS dalla sua fondazione.