Il Pentagono avvia un’indagine sui contratti con ULA

Photo Credit: Mike Deep / SpaceFlight Insider

Il Dipartimento della Difesa statunitense (DOD) ha avviato un’indagine interna sulla legittimità dei propri contratti con la United Launch Alliance (ULA), dopo che un manager della stessa joint venture Lockheed Martin/Boeing avrebbe parlato di favoritismi governativi verso la propria compagnia.

Su richiesta del Senatore John McCain (R-Ariz.) l’ispettore generale del Pentagono sta valutando le affermazioni che Brett Tobey, ormai ex “vice president of engineering” di ULA, avrebbe rilasciato lo scorso 15 marzo durante un seminario alla University of Colorado-Boulder, la cui registrazione audio era stata pubblicata sul sito Space News.
Tobey stava parlando della competizione con la concorrente SpaceX, unica altra società certificata per effettuare lanci per il DOD ed ha rivelato alcuni dettagli riguardanti l’asta governativa per il lancio del satellite GPS-3, avvenuta lo scorso anno e poi vinta per la prima volta da SpaceX. Ricordiamo che nel 2015 SpaceX era riuscita ad inserirsi nel mercato dei lanci militari USA dopo una lunga battaglia condotta personalmente dal fondatore Elon Musk.

Tobey ha affermato che la sua compagnia rifiutò di concorrere all’asta perchè decisamente sfavorita rispetto al prezzo proposto da SpaceX e che il governo espresse un certo disappunto per questa scelta.
In particolare una frase ha insospettito il Senatore Mc Cain:
“The government was not happy with us not bidding that contract because they felt that they had bent over backwards to lean the fill to our advantage.”
Che potrebbe essere tradotta come:
“Quelli del Governo non furono felici della nostra scelta perchè pensavano di essersi già sbilanciati troppo nel tentativo di favorirci.”

Continua quindi Tobey:
“In effetti i $ 62 milioni richiesti da SpaceX per il loro Falcon 9 sono molto competitivi rispetto ai nostri 125 con l’Atlas V, non sarebbero certo bastati i nostri 105 lanci riusciti su 105 effettuati dal 2006 a farci vincere l’asta, quindi decidemmo di non presentarci, imputando la nostra scelta all’allora veto governativo posto su propulsori russi RD-180.
Se ULA non troverà il sistema di rendersi competitiva, SpaceX avrà sicuramente vita facile ad aggiudicarsi tutti i prossimi 9 lanci militari da assegnare quest’anno. “

Il giorno successivo con un tweet del CEO Tory Bruno, ULA ha preso le distanze dalle dichiarazioni di Tobey che quindi, dopo 32 anni di servizio presso la Lockheed Martin, ha rassegnato le proprie dimissioni dalla società.

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Simone Montrasio

Appassionato di astronautica fin da bambino. Dopo studi e lavoro nel settore chimico industriale, per un decennio mi sono dedicato ad altro, per inserirmi infine nel settore dei materiali compositi anche per applicazioni aerospaziali. Collaboro felicemente con AstronautiNEWS dalla sua fondazione.