L+43: Capodanno nello spazio

Samantha Cristoforetti e Anton Shkaplerov nel modulo di servizio Zvezda a Capodanno 2015. Credit: ESA/NASA
Samantha Cristoforetti e Anton Shkaplerov nel modulo di servizio Zvezda a Capodanno 2015. Credit: ESA/NASA

Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti (nota scritta il 05/01/2015):

Avamposto Spaziale ISS. Orbita Terrestre—Giorno di missione 43 (5 gennaio 2015)—Scusate, scusate, scusate!

Vi porgo le mie scuse, non avevo previsto di fare una pausa di questo diario di bordo per le vacanze, ma è esattamente ciò che è accaduto. Non è stato un periodo particolarmente impegnativo quassù sulla ISS, ma mi sono presa un po’ più di tempo per le questioni personali, gli amici e la famiglia.

Così, eccoci qui, già quasi una settimana nel 2015. Fra l’altro, come ha fatto notare il nostro Lead Flight Director [direttore di volo responsabile—N.d.T.] Tomas (ciao Tomas!), per un intero mese la data del calendario corrisponde alla data GMT, così una volta tanto saprò veramente che giorno è.

Non so se ne ho mai parlato esplicitamente, ma la Stazione adotta l’ora GMT, o più propriamente UTC, che corrisponde al fuso orario di Greenwich. Usiamo anche indicare che giorno è contando in avanti da 1 a 365. Nel gergo della Stazione, oggi è GMT 005. Potrebbe anche essere che GMT non sia la definizione corretta per questo, ma è l’uso nel mondo della ISS. È facile vedere come da, diciamo, GMT 072, si sarà perso il conto di quale giorno sia!

GMT 365, naturalmente, è stato piuttosto facile da riconoscere come la Vigilia di Capodanno. Ci siamo divertiti molto a festeggiare diverse volte nel Modulo di Servizio russo. Abbiamo iniziato con la mezzanotte ora di Mosca, naturalmente, poi a seguire la mezzanotte dell’ora dell’Europa Centrale e per finire la nostra mezzanotte sulla Stazione. Fra l’altro, molti hanno chiesto se abbiamo potuto vedere i fuochi d’artificio dallo spazio. Sfortunatamente, la tempistica non ha funzionato molto bene: da alcuni giorni prima della Vigilia di Capodanno fino a oggi non abbiamo avuto una sola notte vera e completamente buia sulla Stazione. È stato quello che chiamiamo un periodo ad alto Beta, un periodo in cui le posizioni relative del Sole, della Terra e della Stazione Spaziale sono tali per cui non rimaniamo mai completamente senza luce solare. In altre parole, per diversi giorni abbiamo volato per tutto il tempo vicini al terminatore, la linea fra il giorno e la notte sulla Terra. Il Sole era o appena sopra l’orizzonte, creando lunghe ombre spettacolari sul pianeta, o appena sotto l’orizzonte, con il crepuscolo che durava fino al successivo sorgere del Sole.

Quello che mi è piaciuto di più sono state le sfumature di blu e arancione intenso che appaiono all’orizzonte della Terra subito prima o dopo il sorgere del Sole: durante il periodo di alto Beta questa striscia colorata è visibile molto più a lungo, così ci si può veramente mantenere a lungo lo sguardo. Ma mi è mancato vedere le luci delle città e le stelle nell’oscurità, quindi bentornata notte! Ci sei mancata!

Hey, l’ultimo dell’anno abbiamo ballato veramente, sapete? Non sono sicura che sia apparso un ballo dall’esterno, ma visto che nessuno guardava tranne la nostra ristretta famiglia spaziale qui, ed eravamo veramente convinti di ballare, abbiamo ballato: è la nostra storia, e ci crediamo fino in fondo!

Sasha e Anton hanno perfino cantato canzoni di Adriano Celentano, un cantante italiano molto famoso e non più giovane. È tuttora molto popolare in Russia e devo ancora incontrare un russo che non conosca le sue canzoni più famose.

Il che mi riporta a un episodio del nostro lancio che vorrei condividere. Come potreste ricordare, Terry, Anton e io abbiamo ciascuno scelto alcune canzoni che ci sono state fatte ascoltare negli ultimi 40 minuti prima del lancio. Anton ha deciso di includere qualche canzone di Celentano e ha scelto uno dei suoi brani preferiti, senza comprenderne in alcun modo le parole. Quindi immaginate il mio stupore quando, seduta in cima a un razzo con il portello chiuso e la torre di accesso ritirata, ho ascoltato queste parole nei miei auricolari: “È inutile suonare qui non aprirà nessuno, il mondo l’abbiam chiuso fuori con il suo casino!”. Quando si dice scegliere la giusta colonna sonora!

Non solo avevamo chiuso fuori il mondo (o il mondo ci aveva chiusi dentro), ma eravamo in partenza per lo spazio! Dopo alcune ore siamo arrivati sulla Stazione Spaziale—è stata una mattina presto di 42 giorni fa, fra l’altro. Una buona occasione per un richiamo amichevole dalla vostra amica Spedizione 42: “42” è la risposta, quindi niente panico e sappiate sempre dov’è il vostro asciugamano!

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. Leggi il Diario di bordo di Samantha Cristoforetti e l’introduzione.

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Samantha Cristoforetti

Ingegnere ed ex ufficiale dell'Aeronautica Militare, dal 2009 è un’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Ha volato nello spazio per 199 giorni, dal 23 novembre 2014 all'11 giugno 2015 per la missione Futura, svoltasi a cavallo tra Expedition 42 ed Expedition 43.