Aerojet Rocketdyne completa il lavoro su CST-100

L’azienda americana Aerojet Rocketdyne ha completato il proprio lavoro a supporto della capsula CST-100 di Boeing nell’ambito del contratto Commercial Crew Integrated Capability (CCiCap).

Aerojet Rocketdyne è partner di Boeing per CST-100 dal 2010 e, nell’ambito del programma CCiCap, si è occupata dello sviluppo del modulo di servizio e del sistema di fuga al lancio (Launch Abort Engine, LAE) continuando il lavoro iniziato con i precedenti contratti CCDev.

“Nell’ultimo anno abbiamo raggiunto i principali traguardi che prepareranno la strada al volo del CST-100”, ha dichiarato Terry Lorier, manager del programma per il sistema propulsivo del modulo di servizio di CST-100 per Aeroject Rocketdyne. “In totale, durante il periodo sotto contratto CCiCap, Aeroject Rocketdyne ha condotto otto test a caldo sul LAE, 49 sul sistema di manovra e controllo di assetto (OMAC) e 33 sul sistema di controllo a reazione (RCS), i quali hanno aiutato a far maturare il progetto per far sì che Aerojet Rocketdyne sia pronta immediatamente per cominciare la fase di qualificazione  nella fase successiva del programma”.

Il LAE è un sistema di fuga a spinta che accelera rapidamente la capsula verso la salvezza nel caso qualcosa vada storto durante il lancio. Nel caso non venga utilizzato per un aborto, il propellente ed il sistema di propulsione sono riutilizzati per completare la missione nominale della navetta fino alla separazione tra il modulo abitato e quello di servizio al momento dell’inizio del rientro atmosferico a Terra.

“I test sul LAE hanno visto il propulsore operare con successo per una durata doppia rispetto alla missione prevista, producendo 175 kN di spinta”, ha dichiarato Lorier. “I quattro LAE sono derivati da hardware di provata funzionalità di vecchi progetti”.

Il modulo propulsivo di servizio di CST-100 fornisce contemporaneamente le capacità di aborto al lancio e quelle propulsive durante il volo dalla separazione con il lanciatore, all’aggancio e lo sgancio con una stazione orbitante, fino alla separazione tra il modulo abitato e quello di servizio, quando la navetta ritorna a Terra.

“Il modulo di servizio ha 24 motori OMAC della capacità di spinta di 6,7 kN, che forniscono il controllo di assetto durante l’aborto al lancio a bassa altitudine, le funzioni di manovra e separazione del veicolo e le capacità di operare manovre orbitali e aborto a elevata altitudine. I motori OMAC sono basati su piccoli propulsori esistenti o in sviluppo alla Aerojet Rocketdyne”.

I 28 motori RCS da 445 N di spinta sono stati adattati da progetti simili attualmente in produzione. Questi propulsori forniscono il controllo di assetto durante la fase di aborto ad elevata altitudine ed effettuano le manovre orbitali a basso delta-V e i re-boost della stazione spaziale.

Boeing sta procedendo con il progetto della capsula CST-100 per competere come veicolo commerciale di trasporto verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) ed altre future destinazioni in orbita bassa terrestre per la NASA. Aeroject Rocketdyne ha effettuato il proprio lavoro di sviluppo sul sistema propulsivo di servizio dai propri impianti di Los Angeles e del New Jersey.

“Sotto i contratti CCiCap a prezzo fisso con Boeing, Aerojet Rocketdyne sta sfruttando il proprio hardware per fornire un sistema propulsivo sostenibile ed economico su cui si possa puntare per tutta la durata della missione”, ha dichiarato Lorier.

Fonte: Aerojet Rocketdyne

 

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Matteo Carpentieri

Appassionato di astronomia e spazio, laureato in una più terrestre Ingegneria Ambientale. Lavora come lecturer (ricercatore) all'Università del Surrey, in Inghilterra. Scrive su AstronautiNews.it dal 2011.