Fissato per maggio un test per il prototipo di spazioplano commerciale europeo

Immagine artistica dello spazioplano di Airbus Group. Credits: EADS
Immagine artistica dello spazioplano di Airbus Group. Credits: EADS

Entro qualche mese si svolgerà un test vitale per il progetto europeo di spazioplano, infatti il più grande costruttore aerospaziale europeo, Airbus Group, ha pianificato un test con rilascio in volo di un modello in scala del suo velivolo in corso di sviluppo. Il test è programmato per maggio e prevede lo sgancio da un’altitudine di circa 3.000 m (10.000 piedi) sopra Singapore. Secondo fonti ufficiali, in caso di esito positivo questa prova sarà seguita da un’altra, sempre in volo libero senza la spinta di motori, con sgancio da circa 30.500 m (100.000 piedi) da eseguirsi nel corso del prossimo anno.

A questo link si possono vedere alcune foto concettuali del prototipo.

Nel 2007 l’azienda europea EADS (European Aeronautic Defence and Space Company che ora si chiama Airbus Group) ha rivelato che stava lavorando da circa 2 anni circa a quello che chiamava “space jet”. Si trattava di un veicolo suborbitale il cui disegno esterno ricordava molto un business jet.

Secondo le dichiarazioni di allora il profilo di volo prevedeva un decollo convenzionale e una fase di crociera fino alla quota di circa 11.900 m (39.000 piedi), a questo punto sarebbe stato avviato un motore a razzo per portare il veicolo e i suoi occupanti (4 passeggeri e un pilota) in una ripida salita fino alla quota di circa 59.800 m (196.000 piedi). A quella quota sarebbe stata terminata la fase propulsiva e lo spazioplano avrebbe continuato nella sua traiettoria parabolica senza motore fino a oltre la quota convenzionale che segna il confine tra spazio e atmosfera, fissata a circa 100 Km (circa 62 miglia). Giunto all’apogeo il veicolo, per mezzo del suo sistema di assetto (Reaction Control System o RCS) costituito da razzi a gas freddi, avrebbe assunto il corretto orientamento per effettuare in tutta sicurezza il rientro in atmosfera.

Qui trovate un filmato pubblicitario.

Sempre in quell’occasione la compagnia europea aveva stimato il costo del progetto in 1 miliardo di euro e dichiarato l’esistenza di finanziatori interessati al suo sostegno. Di più il business plan prevedeva la commercializzazione dello spazioplano nel 2008 poiché EADS non era interessata ad operare il velivolo ma a venderlo a compagnie private. Infatti uno studio della Furton Corporation aveva valutato il mercato del turismo spaziale in centinaia di milioni di dollari e la compagnia europea prevedeva che gli operatori del suo veicolo si sarebbero accaparrati nell’arco di 5 anni circa il 30% di questo mercato per un costo medio del biglietto di circa 200.000 dollari. In aggiunta a questo EADS valutava anche la possibilità di missioni scientifiche e militari per cui prevedeva la costruzione di 5 velivoli e 20 motori ogni anno, con una vita operativa di 10 anni con un volo alla settimana. L’intero sviluppo sarebbe dovuto durare 7 anni con alla fine il raggiungimento della certificazione.

Rappresentazione artistica dell'interno. Credit: EADS/Airbus Group

Rappresentazione artistica dell’interno.
Credit: EADS/Airbus Group

Nel 2008 però è sopraggiunta la crisi finanziaria che ha cambiato un po’ le carte in tavola e in quell’anno l’azienda ha affermato pubblicamente che il lavoro sullo spazioplano si sarebbe rallentato. Da allora Airbus è stata molto silenziosa su questo lavoro, alimentando in questo modo le voci sul possibile stop al progetto.

Ma dopo diversi anni, recentemente l’azienda europea ha rivelato che questo maggio un elicottero solleverà un modello in scala (lungo circa 4,6 m (15 piedi) dovrebbe essere un quarto delle dimensioni attualmente previste per lo spazioplano) fino a circa 3.000 m (10.000 piedi) e qui lo rilascerà. Il velivolo sarà controllato in remoto fino a un atterraggio in mare a est di Singapore nel Mare Cinese Meridionale.

Il sito di divulgazione spaziale Space.com ha ottenuto un’intervista esclusiva con Christophe Chavagnac, manager dello Spaceplane Program e capo ingegnere presso la divisione Difesa e Spazio di Airbus Group.

“Il primo test sarà pilotato in remoto da terra”, ha detto. “Quello che stiamo cercando di fare è di validare il veicolo stesso e la modalità di planata libera del veicolo.”

Chavagnac ha confermato la data del rilascio da 3000 m aggiungendo che potrebbe aver luogo “a metà anno” se l’obiettivo di maggio dovesse saltare. Ha anche spiegato che il controllo remoto “sarà simile agli UAV (Unmanned Aerial Vehicle).”

Il progetto dello spazioplano prevede 2 motori turbofan ubicati ai lati della fusoliera, in coda, come nei business jet. Questi motori servono nella prima parte del profilo di volo che come accennato ricalca quella di un aereo convenzionale fino alla quota di circa 11.900 m quando viene acceso invece il motore a razzo. Successivamente i motori rientrano in gioco dopo il rientro in atmosfera e la planata a volo libero fino a una quota adeguata alla riaccensione dei motori per il ritorno motorizzato alla pista di partenza.

Tutto questo è rimasto invariato rispetto al progetto del 2007 così come il motore a razzo che è in corso di sviluppo da parte di Airbus Defence and Space e utilizzerà una miscela di ossigeno e metano.

Sono stati invece apportati dei cambiamenti al progetto che includono la rimozione delle alette canard: 2 piccole ali montate sul muso che aumentano la portanza durante il decollo e aiutano durante le manovre in volo. Le alette canard dovevano anche aiutare il controllo durante il rientro atmosferico.

Il profilo di rientro e di discesa preciso non è mai stato rivelato e Chavagnac ha evitato di fornire anche a Space.com altri dettagli su questo punto.

Anche le ali dello spazioplano sono cambiate, ora hanno un profilo più tradizionale rispetto a un originario progetto più slanciato. Chavagnac ha descritto il nuovo progetto dello spazioplano come “pesantemente” somigliante a quello dei business jet francesi Falcon 7X di Dassault.

Il manager è stato piuttosto reticente anche riguardo a quanto Airbus ha già speso in questo progetto dal 2007, ma ha detto che il test di maggio dovrebbe costare “qualche milione di euro”. Alla domanda su quanto grande sia il team di sviluppo dedicato, ha dichiarato che non si tratta di “un paio di persone” e nemmeno di “centinaia”. Aggiungendo che il team comprende persone a Singapore così come in Europa.

Il prototipo in scala esposto all'AirShow di Singapore. Credit: Copyright Airbus Group / J.V. REYMONDON

Il prototipo in scala esposto all’AirShow di Singapore. Credit: Copyright Airbus Group / J.V. REYMONDON

Nel 2012 Airbus ha firmato un contratto con l’azienda di Singapore Hope Technik che ha costruito il prototipo in materiali compositi. Il veicolo è stato esposto al Singapore Airshow che si è tenuto dal 11 al 16 febbraio.

Gli ingengeri della Hope Technik stanno adesso installando l’avionica e i sistemi di controllo nel prototipo. Il contratto dell’azienda con Airbus si concluderà con il test di maggio, ha spiegato Chavagnac. Lo stesso prototipo sarà utilizzato anche nel test del 2015 da 30.500 m (100.000 piedi) che però utilizzerà un pallone stratosferico. Chavagnac ha aggiunto: “ Quello che dobbiamo trovare per questo test ora è un pallone stratosferico e un luogo di test adeguato, cosa che non è esattamente semplice.”

I timori di Chavagnac e Airbus Group derivano dalla posizione geografica di Singapore che è una piccola isola lunga circa 40 km (25 miglia) a circa 1,6 km (1 miglio) dalla costa della Malesia e a circa 80 km (50 miglia) da una delle isole più occidentali dell’arcipelago indonesiano. Questa posizione implica che in un ipotetico lancio con pallone stratosferico non è possibile garantire che si rimanga all’interno dello spazio aereo del paese a causa della variabilità degli spostamenti del pallone (come può ben confermare il tema di Stratospera).

Attualmente Airbus Group non è l’unica azienda a lavorare su un progetto di spazioplano suborbitale commerciale. Almeno altre 2 aziende stanno sviluppando i propri veicoli con caratteristiche simili, si tratta di Virgin Galactic con il suo SpaceShipTwo e XCOR Aerospace con il Lynx. Queste aziende si trovano in fase molto avanzata con anche test motorizzati già alle spalle e sembra che già entro l’anno potrebbero iniziare i voli commerciali.

Fonte: Space.com

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Rudy Bidoggia

Appassionato di spazio e di tutto ciò che è scienza dalla tenera età, scrive dal 2012 per AstronautiNews. Lavora come tecnico informatico presso un'azienda metalmeccanica del Friuli Venezia Giulia.