La Virgin Galactic testa con successo i nuovi propulsori per il suo LauncherOne
La compagnia di Sir Richard Branson ha annunciato in un comunicato ufficiale pubblicato lo scorso 23 Gennaio di aver compiuto un passo fondamentale nel testing di una nuova famiglia di motori a razzo a propellente liquido per il proprio vettore LaucherOne, il lanciatore per piccoli satelliti della Virgin Galactic. Nel suo profilo di lancio nominale, il LauncherOne viene trasportato dal WitheKnightTwo fino ad una quota di circa 15 km, da dove viene rilasciato per effettuare il suo volo propulso fino alla quota orbitale. Nell’ambito di un rapido programma di sviluppo, la compagnia americana ha eseguito l’accensione di due propulsori, uno da 3.500 lbf (circa 15568 N) e uno da 47.500 lbf (circa 211.280 N), rispettivamente denominati “NewtonOne” e “NewtonTwo”. Inoltre, il motore NewtonOne ha completato con successo il ciclo di lavoro completo relativo ad una sua missione-tipo.
Tutti i tests di accensione sono stati effettuati presso i due test stands progettati, assemblati ed installati “allo stato dell’arte” presso le strutture della VG.
George Whitesides, amministratore delegato della Virgin Galactic, nel sottolineare con orgoglio l’importanza dei progressi maturati dal propulsion team della compagnia di Branson, ha voluto inoltre evidenziare come questi ultimi, uniti ai paralleli passi in avanti compiuti nelle tecnologie legate ai serbatoi avanzati e alle avioniche, permetteranno ai clienti della Virgin Galactic, come i costruttori e gli operatori di piccoli satelliti, di poter acquistare il proprio biglietto per lo spazio ad un prezzo vantaggioso.
I nuovi propulsori a razzo sono stati progettati ed assemblati dagli ingegneri e dai tecnici della Virgin Galactic presso le strutture interne all’azienda ed i tests appena eseguiti rappresentano le prime accensioni di motori costruiti dalla compagnia privata, posseduta dal Sir Richard Benson’s Virgin Group e dalla Aabar Investments PJS di Abu Dhabi.
Nell’ambito del programma di test in corso, NewtonOne è stato attivato per dozzine di volte, raggiungendo il target di spinta durante un test a durata completa. Il team di prova ha completato con successo sei distinti tests di accensione del motore in una singola giornata, dimostrando la sua capacità di ripetere rapidamente le accensioni, che è un elemento critico nel programma di sviluppo del propulsore liquido. Anche il motore NewtonTwo, più grande, è stato acceso diverse volte e per durate brevi, con le accensioni a più lunga durata in programma nei mesi a venire. Inoltre, gli ingegneri ed i tecnici della Virgin Galactic hanno completato con successo anche una prova di sostituzione rapida in cui i propulsori sono stati scambiati e riaccesi sulla struttura di prova nell’arco di 12 ore, dimostrando la versatilità e la rapidità dei tempi di risposta sia dei propulsori che del test stand.
Sempre secondo le dichiarazioni di Whitesides, l’ambiente unico del Mojave permette al team di progettare, costruire, assemblare e testare i propulsori in una singola location, consentendo dei rapidi progressi nel lavoro.
Entrambi i motori sono stati progettati in base alle esigenze della VG per fungere da sistema propulsivo per il lanciatore di satelliti LauncherOne, che impiega un singolo NewtonOne nell’upper stage ed un singolo NewtonTwo nello stadio principale. I due propulsori sono dei sistemi alimentati ad ossigeno liquido e kerosene (LOX/RP-1), che sono stati progettati con il minor numero di parti possibile. Il NewtonTwo è una versione ingrandita del NewtonOne, dimensionato per fungere da primo stadio per il LauncherOne, con un ugello ottimizzato per essere utilizzato in lanci da alta quota. Grazie ai suoi due propulsori, launcherOne potrà collocare in orbita bassa dei piccoli satelliti del peso massimo di 225 kg, in maniera conveniente e responsabile, consentendo inoltre l’avvio di una nuova generazione di missioni private e governative.
Nel filmato, Sir Branson presenta il LauncherOne.
Fonte ed immagini (C) Virgin Galactic
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