Completati i test sul motore del sistema di abort per CST-100

Un immagine artistica della capsula CST-100 della Boeing. Credit: Boeing.

Aerojet Rocketdyne ha completato con successo i test di sviluppo del motore a razzo che equipaggerà il sistema di abort della capsula CST-100 della Boeing.

Sviluppata per trasportare fino a sette astronauti per volta in orbita terrestre bassa (LEO – Low Earth Orbit), la capsula CST-100 della Boeing si avvale di un sistema spingente (pusher) che permette di allontanare la capsula dal razzo vettore nel caso sia necessario abortire il lancio.

Rendering della capsula CST-100. Credit: Boeing.

Rendering della capsula CST-100. Credit: Boeing.

Il sistema di abort di CST-100 si compone di quattro motori a razzo posizionati nella parte inferiore del modulo di servizio, ciascuno dei quali in grado di erogare una spinta di circa 173.500 N, che non hanno soltanto lo scopo di fare sfuggire in sicurezza la capsula in caso di emergenza, ma possono essere utilizzati anche per altre funzioni durante la missione di volo, come per esempio, quando la navicella fosse collegata alla Stazione Spaziale Internazionale, per fornire la spinta necessaria per sollevare la quota di orbita della ISS, funzione attualmente eseguita anche dalle capsule cargo Progress (Russa) e ATV (Europea).

Il test del Launch Abort Engine per la capsula CST-100. Credit: Aerojet Rocketdyne.

Il test del Launch Abort Engine per la capsula CST-100. Credit: Aerojet Rocketdyne.

I test del motore del sistema di abort per CST-100 sono stati eseguiti da Aerojet Rocketdyne, una compagnia del gruppo GenCorp, presso i propri stabilimenti nei pressi del deserto del Mojave in California che sta collaborando per la realizzazione dei sistemi della capsula CST-100 con la compagnia spaziale Boeing, impegnata nel programma di sviluppo della Agenzia Spaziale Americana (NASA) del prossimo sistema per immettere astronauti Americani in LEO.

Nello sviluppo della capsula CST-100, il completamento dei test a terra dei razzi del sistema di abort di emergenza durante il lancio rappresentano una tappa fondamentale, fra quelle fissate, per raggiungere i prerequisiti richiesti alla Boeing dalla NASA all’interno del programma Commercial Crew Integrated Capability (CCICap), fase attuale del Commercial Crew Program (CCP).

Questo programma, denominato Commercial Crew program (CCP) e nel quale Boeing concorre insieme alle altre compagnie Americane Space Exploration Technologies (SpaceX) e Sierra Nevada Corporation, porterà la NASA a dotarsi di un sistema autonomo per il trasporto dei propri astronauti in orbita, dopo anni di affitto di seggiolini sulle capsule Russe Sojuz una volta terminato il programma Americano degli Space Shuttle.

Fonte: Aerojet Rocketdyne.

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Giuseppe Corleo

Ingegnere meccanico per corso di studi, informatico in ambito bancario per professione, appassionato di tutto ciò che riguarda astronomia, astronautica, meccanica, fisica e matematica. Articolista del sito Astronautinews.it dal 2011.