L-497: Controllare il rientro della Sojuz schiacciati dall’accelerazione

La Soyuz TMA-7 lascia la ISS. Fonte: NASA
La Sojuz TMA-7 lascia la ISS. Fonte: NASA

Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti:

Star City (Mosca, Russia), 22 luglio 2013—Sto iniziando un’altra settimana di addestramento qui a Star City.

Oggi non sarò nel simulatore Sojuz, ma avrò un briefing di due ore con il mio comandante Anton e il nostro istruttore Dima. La simulazione vera e propria si svolgerà domani mattina e sarà probabilmente una di quelle “in tuta”, il che significa che indosseremo le nostre tute pressurizzate Sokol.

Nel pomeriggio avrò una sessione di addestramento sul rientro manuale. Il rientro della Sojuz è normalmente controllato automaticamente da un computer di bordo. Tuttavia ci sono alcune modalità di malfunzionamento in cui il computer non lo farà, o perché è guasto, o perché non gli piacciono le condizioni di ingresso nell’atmosfera. In questi casi speciali, prima di passare a un rientro balistico, l’equipaggio può tentare di “salvare” il rientro controllato assumendo il controllo manuale.

A quel punto, la separazione è già avvenuta e rimane solo il modulo di discesa. Se date un’occhiata alla foto, si tratta della parte centrale a forma di campana. Il modulo orbitale sferico e il modulo di servizio cilindrico bruciano per conto loro durante il rientro.

I comandi sono piuttosto semplici—come dovrebbero essere, visto che sarete sotto un carico di G e starete indossando gli spessi guanti della tuta pressurizzata. Tuttavia, andare a finire vicino al punto di atterraggio nominale mentre si subisce il carico di G e mantenendo gli stretti limiti richiesti… non è per niente facile. Beh, è per questo che facciamo pratica!

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. Leggi il Diario di bordo di Samantha Cristoforetti e l’introduzione.

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Commenti

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Samantha Cristoforetti

Ingegnere ed ex ufficiale dell'Aeronautica Militare, dal 2009 è un’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Ha volato nello spazio per 199 giorni, dal 23 novembre 2014 all'11 giugno 2015 per la missione Futura, svoltasi a cavallo tra Expedition 42 ed Expedition 43.

Una risposta

  1. Marco De Rosa ha detto:

    in bocca al lupo!!