Cygnus vuole replicare il successo di Dragon

Anche il secondo protagonista del programma commerciale di rifornimento dell'ISS, Orbital Sciences, si appresta ad effettuare una missione dimostrativa del proprio modulo Cygnus. I tempi sono ristretti: occorre infatti anche effettuare il volo di debutto del vettore Antares (precedentemente noto come Taurus 2), volo che ha subito dei ritardi principalmente a causa dei lavori richiesti dalla base di lancio di Wallops Island, in Virginia. La speranza, in ogni caso, è di lanciare Cygnus verso l'ISS entro l'anno. Una peculiarità di Antares è di avere il primo stadio motorizzato da una versione aggiornata del sovietico NK-33, originariamente concepito per lo sfortunato vettore N-1. Il prossimo fire test di Antares dovrebbe avvenire nel terzo trimestre del 2012, ed essere seguito, a poche settimane di distanza, dal primo decollo del nuovo razzo. In base a ciò, si auspica una missione dimostrativa di Cygnus prima della fine dell'anno, anche se non è ancora stata ipotizzata alcuna data. Orbital ha comunque deciso di raggruppare le missioni di prova in una sola, mentre SpaceX aveva optato per due step denominati C1 e C2.

Cygnus è composto da un modulo di servizio, che contiene avionica, propulsione e generatori derivati dai satelliti LEOStar e GEOStar, e da un modulo pressurizzato da carico. Quest'ultimo è fornito da Thales Alenia, forte dell'esperienza analoga maturata con il cargo ATV di ESA.

Le fasi principali della missione dimostrativa saranno ILOPS (fasi integrate delle operazioni di lancio), per l'ascesa e l'inserzione in orbita, e POPS (operazioni di fasatura) per il rendez-vous con ISS. Per l'approccio finale, Cygnus impiegherà il sistema TriDAR, della canadese Neptec, già testato con successo in 3 missioni shuttle. In particolare, durante l'ultimo test condotto da Atlantis, Tridar fu in grado di acquisire la stazione da una distanza di ben 34 chilometri, per poi gestire con successo anche le fasi di undocking e flyaround. I più attenti ricorderanno come gli unici, piccoli problemi riscontrati durante la missione di Dragon siano stati proprio legati al sistema LIDAR di approccio, che risultava essere "abbagliato" da alcuni riflessi generati da ISS.

Altro punto cruciale del test di Cygnus sarà lo stabilire una solida  comunicazione con la stazione spaziale, fondamentale per gestire eventuali emergenze ed abort. Per questa fase (denominata JOPS – Joint Operations Phase) verreà impiegato lo stesso sistema in uso per gli avvicinamenti del cargo giapponese HTV. Seguirà l'ormai consueta danza di piccoli avvicinamenti, soste, ed allontanamenti che devono dimostrare la piena manovrabilità del veicolo, prima di tentare l'effettivo attracco. Ancora una volta sarà il braccio robotico SSRMS ad agganciare il cargo e portarlo a contatto con il portello di attracco. L'apertura dei portelli è prevista per il giorno successivo. Al momento, Cygnus potrebbe restare attraccato all'ISS per un massimo di 30 giorni.

Non è ancora chiaro quale sarà il carico del modulo di Obital in questa prima missione, ma l'equipaggio della stazione dovrà comunque svolgere tutte quelle operazioni che consentono di "fare spazio" per accogliere i rifornimenti. Al termine della missione, Cygnus verrà riempito di materiali di scarto, essendo destinato ad un rientro distruttivo.

Fonte: Orbital

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Paolo Actis

Paolo ha collaborato con AstronautiNEWS dal maggio 2008 al dicembre 2017