Debutto di ORION nel luglio 2013 a bordo di un DELTA IV Heavy

La capsula Orion, ora rinominata MPCV (Veicolo Multi Funzionale con Equipaggio), nata dal progetto Constellation e sopravvissuta dallo stesso dato l’enorme quantità di denaro già investito nel suo sviluppo, pare vicina al suo primo volo di test in orbita bassa denominato OFT-1 (Orbital Flight Test 1).

Le capsule di test Orion già prodotte sono due:

  • La prima ha completato i test di caduta a Langley, con angoli di impatto piccoli, situazione che causa il maggior stress previsto allo scudo termico e la massima accelerazione sull’asse X del veicolo.
  • Il secondo veicolo di test si trova attualmente a Denver e sul quale sono previsti nei prossimi mesi i test acustici (che arriveranno fino ad una pressione sonora di 160db), ed i test di carico strutturali.

E’ stata fissata la data di lancio nel Luglio 2013, non si tratterà più di lanciare un simulacro, come avvenuto per il lancio di ARES I-X, ma di immettere in quota elevata una vera capsula funzionale che orbiterà parecchie volte per poi ammarare nell’oceano pacifico.

Non essendo ancora pronti i veicoli  SLS si è deciso che il sistema che verrà lanciato comprenderà un Delta IV Heavy come primo stadio con i 2 booster laterali, un secondo stadio sempre del Delta IV al quale sarà connesso il terzo prototipo di capsula (la cui produzione inizierà proprio questo mese negli stabilimenti della Michoud Assembly Facilities a New Orleans) il cui arrivo in Florida è previsto per il marzo 2012, ed il sistema di fuga LAS (Lauch Abort System) già in piena fase di test. Quest’ultimo non si sa ancora se verrà reso completamente operativo o solo strutturale, la decisione è in corso e si baserà sullo stato e sui risultati dei test effettuati prima della data di lancio sul sistema; se però questo sarà attivo sarà davvero un test per la capsula in versione abitabile e quindi Orion o MPCV che dir si voglia, sorpasserà la capsula Dragon di SpaceX come flight readiness.

La capsula testata verrà alimentata da batterie (non è indicato se saranno batterie chimiche non ricaricabili o se si tratterà di celle a combustibile (H2 ed O2) come sullo shuttle o sull Apollo e non dispiegherà quindi per questo primo volo di test i due pannelli solari a ventaglio previsti per il veicolo progettato per viaggiare oltre l’orbita terrestre (BEO).

Si testeranno in questa prima missione l’avionica di bordo, le prestazioni dei paracadute e dello scudo termico, cioè i sistemi più a rischio della nave spaziale; si sta già valutando un secondo test denominato OFT-2 dei quali però non si conoscono ad oggi i dettagli.

Fonte: NASAspaceflight

Approfondimento:
Gli assi di riferimento per un velivolo:
Sono definiti assi corpo ed il centro del sistema cartesiano è nel baricentro del veicolo, l’asse Z di un velivolo è quello in direzione forza di gravità e verso coincidente sempre con il vettore forza di gravità (in parole povere punta verso il basso), l’asse X coincide con la direzione del velivolo in moto rettilineo a quota costante  e l’asse Y, essendo una terna destrorsa si ricava di conseguenza (esprimendo anche questo in parole povere, punta verso destra se guardo verso la direzione del moto).
La rotazione attorno all’asse X è detta Rollio (Roll in inglese), la rotazione attorno all’asse Y è detta Beccheggio (Pitch in inglese) e la rotazione attorno all’asse Z è detta Imbardata (Jaw in inglese)
Nel caso sopra indicato la definizione di Z è chiara, è un po’ meno chiara la definizione di asse X poiché al decollo la capsula in realtà vola in senso opposto all’asse Z, ma diviene chiara se si osserva un impatto ad angolo piccolo della capsula stessa, cioè un impatto laterale ma ovviamente nella direzione di movimento della stessa.

Sul sito NASA è reperibile uno studio per l’utilizzo del razzo vettore Delta IV in versione man-rated realizzato nel 2009, poco prima della chiusura del programma Constellation, che mantiene comunque un’ottima rispondenza allo scenario descritto in questo articolo. È possibile scaricare gratuitamente lo studio cliccando qui.

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Raffaele Montagnoni

Raffaele collabora saltuariamente con AstronautiNews, appassionato da sempre di spazio si ritiene un ing. molto pratico e poco teorico, nella vita reale si occupa di strumenti e metodi di misura industriali.