MagISStra: mercoledì 16 febbraio 2011

I due spacewlakers russi Dmitri EV1 e Oleg EV2 hanno concluso in modo soddisfacente l’attività EVA-28 dopo 4 ore e 51 min (era iniziata alle 8:30 am). Questa è la terza attività extraveicolare che utilizza il nuovo sistema di trasmissione di telemetria al posto del precedente metodo basato su VHF e RGS (Russian Ground Sites).

I compiti portati a termine dai due spacewalkers sono stati:
– installazione e collegamento dell’unità monoblocco Molniya-GAMMA all’esterno del modulo SM (sulla sezione di maggiore diametro).
– installazione e collegamento del nuovo sistema sperimentale RK-21-8 SVCh-Radiometriya, seguita dall’installazione della relativa antenna.
– rimozione di due pannelli Komplast dalla superficie del modulo FGB.
– rimozione di un Yakor foot restraint dalla superficie di SM che è stato poi gettato.

Altre attività completate da Scott prima di ritirarsi nel modulo MRM2 sono state:
– la raccolta dati di un’altra sessione di CubeLab (la piattaforma educational low-cost dal peso di 1 Kg)
– test finali delle due Nikon D2X in uso a Dmitri e Oleg.
– inibizione del CUCU (COTS UHF Communications Unit) nel modulo US Lab per evitare interferenze.
Da parte sua Kaleri ha effettuato:
– la chiusura delle protezioni degli oblò e supportata la disattivazione da remoto del generatore Elektron (come parte della disattivazione Alex ha effettuato lo spurgo di Azoto controllando le valvole dal laptop).
– l’attivazione del sistema di controllo delle sollecitazioni dinamiche IZGIB.

Alle 6:25 Scott Kelly si è ritirato all’interno dell’MRM2, raggiunto poi da Kaleri verso le ore 8:00. Mentre Paolo Nespoli e Cady Coleman si sono ritirati nel settore USOS con l’accesso aperto su FGB/Sojuz TMA-20 (mentre il cargo Progress 39P era già stato preparato per un eventuale undocking di emergenza, nel qual caso dovesse creare impedimenti di qualunque tipo alle attività all’interno dell’airlock DC1)

Con il termine dell’EVA-28 (alle 1:21 pm) Oleg e Dmitri hanno:
– ripressurizzato il transfer compartment che da sul modulo SM.
– hanno eseguito il loro secondo test Urolux (il primo è anteriore al’uscita).
– riconfigurato il sistema di comunicazione STTS interno.
– reinstallato le condotte di ventilazione attraverso i portelloni.
– riconfigurato i sistemi in SM come da condizioni pre-EVA.
Kaleri e Scott una volta terminato l’solamento hanno lavorato loro stessi al ripristino delle condizioni pre-EVA delle configurazioni dei sistemi interessati.

Paolo e Cady si sono quindi esercitati una volta di più con l’attività Shuttle RPM (R-bar Pitch Maneuver) in cui è fondamentale riuscire a fotografare in dettaglio lo scudo termico dello Shuttle, alla ricerca di eventuali anomalie dovute al lancio.

Tra le altre attività quotidiane di Paolo troviamo:
– una campionatura con EHS GC/DMS (Environmental Health Systems Gas Chromatograph / Differential Mobility Spectrometer), altrimenti conosciuto anche come AQM (Air Quality Monitor) ed è controllato da un laptop dotato del relativo software SIONEX. AQM è un dimostratore della categoria COTS (Commercial Off-the-Shelf) che utilizza tecnologia per l’identificazione di composti organici volatili.
– allineamento dati per il primo ingresso in ATV-2
– controllo di ARED (telaio, pulegge di rinvio e relative funi)
– attivazione del laptop EPM (European Physiology Module) in Columbus in cui ha registrato il recente test PASSAGES.
– una più chiara identificazione ed etichettatura di 13 contenitori in MELFI3, per facilitare i compiti di smistamento una volta che il materiale giunge a Terra.
– breve service al CEVIS in cui ha ritarato le coppie di serraggio di uno dei braccetti dell’attrezzatura ginnica.
– ispezione e manutenzione dei payload commerciali CGBA-4 (Commercial Generic Bioprocessing Apparatus 4) e CGBA-5 payloads presenti nei loro ER (EXPRESS Racks).
– degassing manuale (con il sistema della centrifugazione fatta a mano) di alcuni serbatoi d’acqua presenti nell’US Airlock ad uso e consumo della missione ULF5/STS-133.

Una volta sistemata la videocamera, Paolo Nespoli ha allestito in Columbus il payload per uso educational di ESA EPO (Educational Payload Operation) “Greenhouse“, dapprima dispiegando due piccole serre per la crescita di Arabidopsis thaliana (meglio nota come arabetta comune) e lattuga, di cui seguirà la loro germinazione per un periodo di due mesi: “Gli studenti a terra faranno osservazioni sulle piante nelle proprie miniserre e confronteranno i risultati con quelli dell’esperimento spaziale di Paolo. Questo avverrà sia tramite registrazioni che con collegamenti dal vivo per eventi educativi (ESA – MagISStra mission)”.

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Marino Favorido

Marino ha collaborato con AstronautiNEWS fino al settembre 2011.