EGP: il rover europeo

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

Il programma Eurobot dell’ESA e’ stato varato nel 2002 per supportare le attivita’ extraveicolari dell’ISS cosi’ come le future missioni esplorative umane. Con l’italiana Thales Alenia Spazio come primo appaltatore, Eurobot ha preso il via con uno studio di un assistente EVA robotizzato, in grado di aiutare gli equipaggi nelle loro attivita’ onde ridurre il tempo passato al di fuori della stazione.

Nel 2008 l’ESA e’ passata ad una nuova fase del programma, finanziando il prototipo terrestre (Eurobot Ground Prototype – EGP), al fine di espandere le possibilita’ del robot al di la’ delle necessita’ dell’ISS, ed avendo come riferimento l’impiego all’interno del sistema solare. Il nuovo sistema e’ progettato per operare su una superficie planetaria o lunare, preparando lo sbarco umano e successivamente fungendo da supporto.

EGP e’ basato su una struttura “a centauro”, comprendendo una piattaforma mobile (EPG rover) che trasporta un robot antropoide (EPG robot), con due braccia articolate dotate di sensori di forza e di coppia, e sistemi visivi. Il sistema puo’ essere controllato da terra (se le distanze lo rendono fattibile), da una stazione posta sulla superficie del medesimo corpo celeste, o eseguendo direttamente i comandi vocali degli astronauti.

Le prestazioni dell’attuale prototipo lo rendono in grado di trasportare 150 kg massa (come un astronauta con tuta spaziale); possiede quattro ruote motrici ed e’ altamente manovrabile, con un angolo di sterzo di oltre 120 gradi.

Nel corso dei test di qualifica finali, EGP si e’ comportato in modo eccezionale, portando a termine due missioni simulate:

– preparazione di un sito lunare per l’accoglienza di astronauti
– assistenza agli astronauti nel completamento del campo base

Recentemente la NASA ha confermato l’intenzione di proseguire studi ed investimenti nel campo della robotica di ausilio alle missioni esplorative umane, suggerendo di impiegare l’ISS come banco di prova per i vari progetti, eventualmente anche tramite una cooperazione internazionale. Thales Alenia, ed il primo subappaltatore Selex Galileo (del gruppo Finmeccanica) hanno raccolto importanti esperienze con lo sviluppo del programma Eurobot, e sono evidentemente candidate ideali per una possibile futura joint venture tra ESA e NASA in questo campo.

Fonte: Thales Alenia Space

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Paolo Actis

Paolo ha collaborato con AstronautiNEWS dal maggio 2008 al dicembre 2017