Il futuro del KSC

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

Durante una conferenza pubblica Bob Cabana, ex comandante shuttle ed attuale Direttore del Kennedy Space Center, ha reso noti i cambiamenti che lo storico centro spaziale della Florida subirà per adeguarsi alla nuova politica della NASA.

In particolare il VAB, le due rampe di lancio del Complex-39, il Launch Control Center e tutte le strutture di supporto dovranno essere aggiornate e rese disponibili alle compagnie private che entreranno nel mercato con i loro programmi.

[i]"Sia che si tratti di un lancio governativo o privato, le nostre strutture dovranno sempre essere disponibili, aggiornate e pronte, per dimostrare che siamo sempre il primo centro spaziale al mondo."[/i]

Attualmente nessuna compagnia privata ha dichiarato di volersi stabilire al KSC quindi, nonostante le rassicurazioni dei dirigenti NASA, il futuro del centro rimane abbastanza incerto.

[i]"Il Launch Complex 39 non deve andare sprecato, è una struttura unica nel suo genere che credo si adatterà benissimo al prossimo utilizzo commerciale."[/i]

SpaceX ed ULA, due delle compagnie scelte dal nuovo programma commerciale, già operano nell'adiacente base dell'USAF di Cape Canaveral, ULA gestisce i lanci dei vettori Delta ed Atlas da vari Complex, mentre SpaceX ha una nuova rampa dedicata al Complex 40.
Secondo il proprio presidente ed amministratore delegato Michael Gass, ULA non avrebbe ancora deciso se rinnovare le proprie strutture o spostarsi al nuovo KSC.

Secondo la richiesta di budget per l'anno fiscale 2011, la base dovrebbe ricevere quasi 2 miliardi di dollari spalmati in 5 anni, proprio per adeguarsi al nuovo mercato.
Cabana ricorda che quasi tutte le strutture risalgono ai gloriosi anni '60 e che il possibile sarà fatto per la modernizzazione.

[i]"Uno degli interventi più urgenti riguarderà l'Eastern Range che monitora il lancio di ogni razzo, attualmente la transizione da un lancio ad un'altro richiede 48 ore, ma con l'attuale tecnologia contiamo di ridurla a meno di un'ora."[/i]

Altri interventi riguarderanno le infrastrutture, cablaggi, fibre ottiche, i sistemi riguardanti i propellenti e la rete delle consegne dei materiali.

[i]"Ci sarà molto da lavorare per migliorare il centro, renderlo più flessibile ed efficiente, più automatizzato e che permetta di compiere un lavoro in maniera migliore, in definitiva dobbiamo rendere il KSC più commercial-friendly."[/i]

Dopo l'ultimo lancio dello shuttle quest'autunno per qualche anno non si vedranno altri lanci partire dal KSC e circa 7000 dipendenti delle imprese appaltatrici esterne perderanno il posto di lavoro quindi, per garantire la sopravvivenza della base, la conversione commerciale diventerà assolutamente vitale.

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Simone Montrasio

Appassionato di astronautica fin da bambino. Dopo studi e lavoro nel settore chimico industriale, per un decennio mi sono dedicato ad altro, per inserirmi infine nel settore dei materiali compositi anche per applicazioni aerospaziali. Collaboro felicemente con AstronautiNEWS dalla sua fondazione.