Le speranze per la liberazione di Spirit si riducono

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

Rimettere in moto Spirit sarà molto difficile, questa è la conclusione più realistica che emerge dalle prove fatte sulla Terra allo scopo di simulare le difficoltà del veicolo Spirit su Marte. Ma il team di ingegneri che si occupa di liberare il veicolo dalla sabbia è comunque al lavoro per trovare una soluzione: per completare i test al Jet Propulsion Laboratory della NASA a Pasadena in California, il gruppo sta rifinendo un modello computerizzato della mobilità del rover, calibrato con i risultati delle prove e con misurazioni da Marte. "La modellazione al computer ci permetterà di collegare i risultati dei test fatti nella gravità terrestre con quello che ci aspettiamo dal veicolo nella gravità marziana", ha detto John Callas, project manager del JPL per Spirit ed il suo gemello, Opportunity.

Spirit si è impantanato in un terreno soffice battezzato [i]Troy[/i] nei primi di maggio, dopo più di cinque anni trascorsi di una missione la cui durata programmata era di tre mesi. Il [i]rover team[/i] subito dopo ha sospeso ulteriori tentativi di pilotaggio di Spirit ed è passato a valutare ogni possibilità sulla base di prove eseguite al laboratorio che simulano la situazione in atto su Troy.

Una nuova serie di test è stata aggiunta al programma di settembre per ottenere un accertamento più dettagliato su come muovere Spirit senza posizionare il centro di gravità del veicolo direttamente su una pietra che è sul punto di toccare, o sta già toccando, la pancia del rover. Ulteriori prove vengono eseguite su un veicolo di test "alleggerito" rispetto a quello usato questa estate (68 kg invece di 181). Fino ad ora gli ingegneri si sono affidati perlopiù al primo rover, chiamato [i]Surface System Testbed[/i], che è una copia più fedele del veicolo che si trova su Marte. Ma data la serietà della situazione adesso è chiamato in causa anche il secondo modello ([i]Surface System Testbed Lite[/i]), la cui massa replica sulla Terra il peso ridotto che il rover esercita sul suolo marziano a causa della gravità del pianeta.

Prima che il gruppo comandi a Spirit di muoversi nuovamente, verrà fatta nell'allestimento di test una "prova in costume" completa della strategia di liberazione che verrà giudicata come più promettente. Di conseguenza, i movimenti di Spirit non ricominceranno prima di Ottobre, secondo i piani attuali.

"Stiamo procedendo con molta cautela e stiamo esplorando tutte le opzioni ragionevoli", ha detto Callas: "È molto probabile che Spirit non sia in grado di liberarsi, e noi vogliamo dare a Spirit la migliore delle possibilità".

Se la strategia di liberazione fallirà, Spirit continuerà a funzionare come una stazione scientifica fissa che condurrà analisi locali del suolo e fornirà dati meteorologici e immagini panoramiche. Cosa che la sonda ha già iniziato a fare in questi mesi: lo spettrometro Mossbauer e l'APXS, lo spettrometro a particelle alfa e raggi x, sono stati impiegati su una caratteristica del suolo battezzata [i]Olive Leaf[/i], poi è stato calibrato e testato un rock abrasion tool (abbreviato RAT, in italiano "strumento per l'abrasione della roccia"), è stato analizzato il magnete per la cattura della polvere, e la camera panoramica ha fornito immagini sia del rover che del terreno vicino.

Nel frattempo, una tempesta di sabbia che ha quasi dimezzato la produzione di energia elettrica da parte dei pannelli solari di Spirit, ha ancora degli effetti persistenti sui cieli sopra Spirit. Nonostante questo, altri venti hanno provveduto a ripulire parzialmente i pannelli e attualmente Spirit non ha problemi di approvvigionamento di potenza in vista dell'inverno.

Il contachilometri di Spirit è fermo sulla distanza di 7.72 km: una cifra notevole, considerando che la distanza prevista per l'intera vita del veicolo era di appena 270 metri. Nel frattempo, dalla parte opposta di Marte, Opportunity è occupato ad analizzare e fotografare un meteorite ferroso battezzato [i]Block Island[/i], la cui età stimata è di 3 miliardi di anni; si è giunti a questa conclusione considerando che l'atmosfera che lo ha frenato era molto più densa di quella attuale. Il meteorite pesa circa mezza tonnellata.

Fonte principale: Caltech/JPL

Foto: un membro del gruppo misura la posizione del rover "leggero" in seguito ad un test nella sabbia che simula l'ambiente marziano. Courtesy NASA/JPL-Caltech.

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