HTV pronto per il lancio

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

Giovedì sera è previsto il lancio della più ambiziosa missione giapponese: HTV.
Il lancio sarà importantissimo per il futuro programma spaziale del paese ed inaugurerà una nuova forma di supporto alla ISS.

Questo sarà il lancio inaugurale sia del cargo, sia del razzo vettore che lo immetterà in orbita: H-IIB  una versione potenziata di H2-A. Questo nuovo razzo è il più grosso costruito dal Giappone, la sua altezza ammonta a 56 metri; la sua progettazione e costruzione è costata 400 milioni.

Il decollo è previsto per le 1701:46 GMT (19:01 CEST) dal Pad di lancio numero 2 del LC-Yoshinobu al Tanegashima Space Center. Il Pad di lancio si trova sulla costa dell'Oceano Pacifico, circondato da  colline e scogliere.
Il lancio potrà essere rimandato fino al 30 settembre, altrimenti la prossima opportunità di lancio si presenterà in Febbraio.
Il Giappone, infatti, deve pianificare i lanci solo in alcuni periodi dell’anno per consentire alla grande industria della pesca di operare nelle acque, a navigazione limitata, nei pressi di Tanegashima.

Nel VAB, H-2B è stato sottoposto alle ultime verifiche e controlli, il rollout è avvenuto Giovedì alle 4:00.

HTV sarà la seconda esperienza di rendez-vous giapponese e il primo lancio della nazione verso una stazione spaziale abitata.
La JAXA aveva testato un sistema di navigazione autonoma e le procedure di rendez-vous sul Engineering Test Satellite 7, missione del 1998, ma HTV sarà un veicolo molto più complicato.
In fase di sviluppo dal 1997, il programma HTV,  è costato alla JAXA circa 700 milioni dollari fino ad ora. Il costo unitario per il primo HTV è di circa 200 milioni di dollari, senza comprendere il costo del vettore.

Il cargo ha le dimensioni di un bus turistico, 10 metri di lunghezza e 5 di larghezza, al momento del lancio peserà quasi 16000 kg.

Se avrà successo, HTV, dopo il ritiro dello Space Shuttle, sarà l’unico cargo automatico capace di portare sulla ISS payloads di grosse dimensioni , racks, equipaggiamenti e strumentazione per il segmento U.S della ISS. Le Progress e ATV, infatti, si agganciano al lato Russo della ISS, dove però gli hatches sono più piccoli.

Sono attualmente previsti sette HTV, circa uno per anno. La capcità di produzione è di due per anno.

La capcità di carico del veicolo si aggira intorno ai 6000 kg, ma questa prima missione trasporterà più propellente e batterie di riserva, limitando così il carico a 3500 kg.

All’interno della sezione pressurizzata vi saranno otto racks logistici, contenenti cibo, acqua, computer, alcuni esperimenti, oggetti per l’equipaggio e strumentazione di supporto. All’interno della sezione non pressurizzata si troveranno alcuni esperimenti (HEREP della NASA e SMILES della JAXA) che verranno montati sulla piattaforma esposta (JEM-EF) di Kibo.

La missione tuttavia non è fondamentale per la ISS, infatti, se si presentasse la necessità di abortire la missione, la ISS non risentirà della mancata consegna del carico.

HTV è dotato di un modulo di servizio e di uno dedito alla propulsione. Il cargo dispone di quattro propulsori principali e ben 28 propulsori di manovra.
Cinquantasette  pannelli solari sono disposti all’esterno di HTV per fornire energia elettrica al veicolo.

Il secondo stadio sgancerà HTV 15 minuti dopo il decollo.
Il 17 Settembre, dopo una settimana di manovre orbitali e di test di avvicinamento, il cargo raggiungerà la Stazione Spaziale.
Come avvenuto anche per ATV, i tecnici monitoreranno le prestazioni di HTV e solo in seguito verrà dato il “GO” per procedere con le operazioni di rendez-vous.
Gli astronauti a bordo della ISS utilizzeranno il braccio robotico per agganciare HTV ad un portello del Nodo Harmony. Il giorno seguente l'equipaggio potrà avere accesso al cargo.
I piani prevedono che HTV rimanga agganciato alla ISS per 45 giorni prima di essere rilasciato, agli inizi di Novembre, e iniziare così il rientro distruttivo controllato nell’atmosfera sopra l’Oceano Pacifico meridionale.

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Filippo Magni

Appassionato di spazio, studente di ingegneria aerospaziale presso il Politecnico di Milano. Collabora all'amministrazione del forum come "Operations Officer". Scrive su AstronautiNEWS da maggio 2009.