ATV-2 Johannes Kepler arriva a Brema per l’integrazione finale

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
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Nei giorni del lancio del primo HTV giapponese, la struttura del modulo europeo ATV-2 Johannes Kepler è stata trasferita a Brema, in Germania, presso gli stabilimenti di EADS Astrium per l'integrazione finale. Il secondo ATV dopo Jules Verne sarà lanciato attraverso un Ariane 5 a novembre del 2010, costituendo il secondo apporto autonomo di ESA in termini di trasporto cargo verso la Stazione Spaziale Internazionale.

L'Integrated Cargo Carrier (ICC), ovvero la sezione di ATV che conterrà sia il cargo di materiali solidi, sia i liquidi trasportabili sulla ISS, è stato infatti costruito a Torino dalla Thales Alenia Space Italia, che ha al suo attivo la costruzione strutturale del primo ATV, dei moduli MPLM e di diversi moduli pressurizzati, come il Nodo-2 lanciato con STS-120. Il trasporto dell'ICC è avvenuto attraverso il velivolo Beluga, l'airbus modificato allo scopo di trasporto cargo di materiale aerospaziale: la partenza è avvenuta il 9 settembre, come comunicato da ForumAstronautico.it

Entro la fine del 2009 la sezione dell'ATV costruita in Italia sarà integrata con il modulo propulsivo EPB (Equipped Propulsion Bay) e il modulo dell'avionica (Equipped Avionics Bay), prima dei consueti test per la qualifica e l'accettazione del sistema. Parallelamente si stanno portando avanti i test del sottosistema avionico presso le camere termovuoto del Large Space Simulator presso ESA-ESTEC a Noordwijk, in Olanda.

In questa occasione, il direttore ESA del programma Voli Umani, Simonetta Di Pippo, ha dichiarato che gli ATV dimostrano la robustezza del programma human spaceflight dell'agenzia, e che la stessa sta lavorando per l'Advanced Reenty Vehicle (ARV) allo scopo di rinforzare la posizione di ESA tra i partners internazionali.

Il primo ATV, Jules Verne, ha trasportato nell'aprile del 2008 4.5 tonnellate di materiale sulla stazione, compresi cibo, vestiti, propellenti, acqua, ossigeno, provvedendo all'innalzamento della quota della stazione con reboost multipli e manovre per evitare detriti, ed infine bruciando nel rientro in atmosfera con il suo carico di rifiuti spaziali.

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