Secondo scrub per STS-128

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

Anche stanotte è stato rinviato il lancio dello Shuttle Discovery, questa volta a causa di una valvola pneumatica che non ha inviato il segnale di chiusura dopo che gli è stato dato il relativo comando.

Il countdown è stato interrotto alle 00.52 CEST durante la fase di riempimento dell'ET, che era iniziato alle 22.45.

La valvola in questione è posizionata nella parte inferiore dell'orbiter e fa parte del circuito di riempimento e drenaggio dell'idrogeno liquido.
Al momento del lancio deve essere chiusa, mentre si apre subito dopo il MECO per poter sfogare all'esterno l'idrogeno residuo nei condotti degli SSME.

Durante la conferenza stampa sono emerse alcune particolarità sull'accaduto:
Queste valvole vengono sostituite ogni 16 voli e questo sarebbe stato proprio il sedicesimo, esse non possono essere manovrate più volte quando l'ET è carico perchè ci sarebbe il rischio di bloccarle chiuse e quindi l'impossiblità di drenare il serbatoio nel caso di scrub.

Durante le fasi di fast fill, già era stato notato un incremento della concentrazione di idrogeno nella zona della valvola, 2157 ppm con un limite di 10.000, mentre ieri questo non era accaduto.

Domani notte, dopo le purtroppo ormai consuete 18 ore di "boil off", gli ingenieri saranno in grado di accedere alla valvola e stabilire se il guasto è meccanico o di telemetria.
Se il problema risultasse solo di telemetria, l'intervento dovrebbe essere abbastanza semplice ed il prossimo tentativo sarà effettuato venerdi alle 00.17 con una seconda possibilità alle 23.43 EDT.

Nel caso di guasto meccanico, con conseguente intervento di sostituzione, dovranno lavorare rapidamente per riuscire a lanciare entro il 30 agosto,  altrimenti dovranno  attendere ottobre dopo i lanci dell'HTV giapponese e della Progress russa.

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Simone Montrasio

Appassionato di astronautica fin da bambino. Dopo studi e lavoro nel settore chimico industriale, per un decennio mi sono dedicato ad altro, per inserirmi infine nel settore dei materiali compositi anche per applicazioni aerospaziali. Collaboro felicemente con AstronautiNEWS dalla sua fondazione.