Raffaello permanentemente agganciato alla ISS dopo STS-133

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

E' stata approvata ufficialmente la decisione di lasciare permanentemente sulla ISS uno dei tre moduli logistici MPLM costruiti in Italia e ceduti alla NASA tramite accordi bilaterali ASI-NASA, altrimenti destinati alla fine della loro vita operativa con il termine del programma Shuttle.
L'ultimo interrogativo che manteneva incerta la decisione di lasciare definitivamente Raffaello sulla ISS era legato alla necessità di trovare dove guadagnare i kg mancanti per poter trasportare tutto quanto previsto da questa missione.
Il payload, ridefinito a seguito dell'approvazione della missione STS-134 per il trasporto di AMS, è infatti composto dal PLM (la ridenominazione della versione permanente dell'MPLM) e dal suo carico e dalla ELC-4 (Express Logistic Carrier) che ospiterà una serie di componenti di ricambio per la ISS.
Sarà probabilmente l'ultima missione del programma shuttle a volare (STS-134 è quasi certamente destinata a sopravanzare questa missione), e per raggiungere tutti gli obiettivi prefissati, tra i quali appunto l'aggancio permanente alla ISS del PLM, è stato necessario applicare alcune misure straordinarie, possibili solo per l'unicità della missione e [url=http://www.forumastronautico.it/index.php?topic=11100.msg110218#msg110218]precedentemente valutate[/url].
I cambiamenti approvati consistono nella riduzione dell'equipaggio, e relativo aumento del carico di lavoro per i rimanenti, da 6 a 5 persone, aggancio alla ISS nel FD4 e programmazione di un'unica EVA eventualmente posticipabile e che non richieda operazioni con il braccio robotico che interessino più di una persona.
La diminuzione dell'equipaggio di un membro porta ad un guadagno in payload di quasi 400kg, le ulteriori misure, accettate ma da approvare definitivamente la prossima settimana consistono nel rimuovere un set di serbatoi criogenici dalla navetta, la rimozione di un serbatoio di azoto, l'accorciamento della missione di 2 giorni e alcune modifiche minori sulla navetta, quali la rimozione di alcuni cablaggi e un argano per la chiusura della stiva.
Altre modifiche potranno essere effettuate ai SRB della missione non dovendo essere volabili successivamente per il termine del programma, cercando quindi di eliminare tutti quegli accorgimenti che comportano un aumento di peso ma che ne permetterebbero solitamente il riutilizzo, ovvero i sistemi di preservazione all'impatto con l'oceano e quelli di preservazione in acqua.
In tutto si dovrebbero raggiungere i 1360kg circa di payload guadagnato, quanto basta per ottenere l'intero inviluppo richiesto dalla missione.

  Questo articolo è © 2006-2024 dell'Associazione ISAA, ove non diversamente indicato. Vedi le condizioni di licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.

Alberto Zampieron

Appassionato di spazio da sempre e laureato in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino, è stato socio fondatore di ISAA. Collabora con Astronautinews sin dalla fondazione e attualmente coordina le attività fra gli articolisti.