Sara’ italiano il mini-shuttle ESA

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

Arriva dall'expo di Le Bourget la splendida notizia che ESA e Thales Alenia hanno siglato un accordo per la realizzazione di un veicolo sperimentale intermedio (IXV) con capacita' di rientro atmosferico.
Esso costituira' il primo passo del programma FLPP (Future Launchers Preparatory Programme), e dovra' concretizzarsi in un mezzo caratterizzato da elevate prestazioni aereodinamiche grazie alla forma a corpo portante, e dotato di sistemi di controllo avanzati basati su superfici di governo e propulsori, nonche'  di protezione termica per il rientro.

Il velivolo avra' una massa di circa 1800 kg, e sara' lanciato dal vettore Vega con partenze da Kourou.
L'altitudine prevista per il volo dimostrativo e' di ben 450 km, dai quali l'IXV comincera' il suo volo planato di rientro, con splash-down nel Pacifico. Con una velocita' di ingresso di circa 7.5 km/sec si trattera' dell'esemplificazione di una tipica missione in orbita bassa.

Thales Alenia e' capocommessa del progetto, ed l'IXV verra' costruito quasi interamente a Torino, negli stabilimenti di corso Marche, cono consegna prevista entro il 2012. Ricordiamo che anche i motori del Vega sono italiani, in quanto realizzati dalla Avio.

Secondo fonti giornalistiche, il rientro del veicolo sara' assistito, nell'ultima fase, da un paracadute, e le dimensioni dell'IXV dovrebbero essere contenute entro i 5 metri, con spazi modulari interni.

Evidentemente, il motivo principale per realizzare un velivolo in grado di rientrare in sicurezza e' quello di adibirlo al trasporto di astronauti: questo sara' l'obiettivo della seconda generazione di mezzi realizzati nell'ambito del programma FLPP, al quale si trovera' presto una designazione ufficiale piu' accattivante.

A margine, ESA ed Arianespace hanno siglato ieri l'altro un accordo-quadro per la fornitura di servizi di lancio, volto a massimizzare l'impiego di Ariane, Vega e Sojuz dal centro nella Guyana a prezzi competitivi.
Inoltre verra' firmato oggi il contratto da 20 milioni di euro con il consorzio Joint Propulsion Team, composto da Avio SpA (I), Astrium GmbH (D) e SNECMA (gruppo SAFRAN) (F), per lo sviluppo del dimostratore di motore a carburante liquido da impiegarsi nel primo stadio della prossima generazione di lanciatori europei.

  Ove non diversamente indicato, questo articolo è © 2006-2024 Associazione ISAA - Leggi la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.

Paolo Actis

Paolo ha collaborato con AstronautiNEWS dal maggio 2008 al dicembre 2017