THEMIS controlla la nuova tempesta marziana

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
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Gli scienziati della Mars Space Flight Facility presso l'Arizona State University, stanno utilizzando il [url=http://themis.asu.edu/]Thermal Emission Imaging System (THEMIS)[/url] a bordo dell'orbiter Mars Odyssey della NASA, per monitorare una nuova tempesta di polvere che si sta innalzando sul Pianeta Rosso.

La tempesta è incominciata nella metà dello scorso mese di Marzo, nell'enorme bacino da impatto denominato Hellas, e situato nell'emisfero meridionale del pianeta. Da allora l'evento atmosferico è cresciuto, espandendosi verso nord, in maniera irregolare. Gli scienziati non possono prevedere quanto grande diventerà questa tempesta, ma si ricorda che alcune tempeste di polvere precedenti si erano col tempo trasformate da evento locale ad evento globale, andando ad avvolgere l'intero pianeta per alcune settimane.

Philip Christensen, della Mars Space Flight Facility, e Regent Professor di scienze geologiche della School of Earth and Space Exploration, è il progettista e Principal Investigator della camera THEMIS. Egli ha spiegato che la nuova tempesta di polvere è iniziata all'incirca in coincidenza con punto di minima distanza orbitale del Pianeta Rosso rispetto al Sole, periodo in cui appunto, le tempeste sono più comuni. Tuttavia, questa tempesta non ha ancora raggiunto la severità del grosso evento del 2001 di quello più modesto del 2007.
Il 21 Aprile segnerà la data del massimo avvicinamento del pianeta al Sole, e l'estate incomincerà un mese dopo, la combinazione di entrambi questi eventi produrrà il riscaldamento atmosferico che incentiverà il movimento della polvere.

Le tempeste di polvere inficiano le operazioni dei cinque veicoli spaziali al lavoro da tempo su Marte. La flotta di esploratori è composta da due rovers della NASA al suolo (Spirit e Opportunity), più tre orbiters, due sempre della NASA (Mars Odissey e Mars Reconaisance Orbiter), ed uno dell'Agenzia Spaziale Europea (Mars Express). Christensen ha proseguito spiegando che la polvere sollevata può impedire il rilevamento di immagini al suolo, e che nelle grandi tempeste, i teams di controllo dei rovers hanno avuto grossissime difficoltà nella gestione dei due robot, per via della scarsa luce solare che andava a colpire i loro pannelli solari, a causa della polvere in sospensione atmosferica, inoltre, una volta terminata la tempesta, i pannelli solari rimanevano ricoperti di un importante strato di polvere che continuava a mantenere ridotto il quantitativo di energia disponibile.

Steve Ruff, sempre della Mars Space Flight Facility ha rilevato che negli ultimi giorni è stato osservato un incremento dell'opacità atmosferica, che ha causato un calo del 20 percento dell'energia disponibile per Spirit. Ruff è il responsabile delle operazioni quotidiane dello strumento Miniature Thermal Emission Spectrometer, un rilevatore di minerali a che è a bordo dei due rover.
La tempesta del 2007 bloccò oltre il 99 percento della luce per entrambi i robot marziani.
Quando la polvere colpisce, fa male!

Quando la polvere colpisce, fà  male!

L'immagine artistica di Mars Odissey è (C) della NASA.

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Luca Frigerio

Impiegato nel campo delle materie plastiche e da sempre appassionato di spazio, basket e birra artigianale. E' iscritto a forumastronautico.it dal Novembre 2005 e da diversi anni sfoga parte della sua passione scrivendo per astronautinews.it. E' socio dell'Associazione Italiana per l'Astronautica e lo Spazio (ISAA)