Verrà lanciata a settembre la più lunga struttura artificiale che sia mai stata inserita in orbita

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

Ha cominciato in questi giorni la serie di test ambientali l'esperimento ideato e realizzato dal progetto YES-2, un programma studentesco dell'ESA che coinvolge decine di studenti europei coadiuvati da decine di professori delle più grandi università ingegneristiche europee.
L'esperimento, estremamente innovativo, consiste in un deployer, installato su un Foton, che svolgerà un cavo di 30km in orbita, all'estremo del cavo sarà collegata una capsula, "Fotino", che dovrà rientrare in atmosfera appesa al lungo cavo.
Il cavo è realizzato in polietilene che è più resistente ai raggi UV e agli urti rispetto al Kevlar.
Una volta in orbita, dopo un impulso iniziale il cavo inizierà a svolgersi e a far abbassare l'orbita della capsula, dopo una prima fase di alcune centinaia di metri il gradiente gravitazionale permetterà lo svolgimento senza ulteriori impulsi. Se sorgeranno problemi il sistema permetterà di riavvolgere il cavo e ritentare, e la velocità massima a cui è testato è di 12m al secondo.
Una volta completata l'estensione dei circa 30km di cavo, un sensore sgancerà la capsula di 5.5Kg che sarà a questo punto pronta per l'ultima fase del rientro atmosferico avendo ricevuto un abbassamento del perigeo di una altezza che sarà circa 10 volte la lunghezza del cavo il quale permetterà un rientro finale controllato.
Sarà la prima volta che verrà eseguito un esperimento di questo genere, ovvero il rientro in atmosfera attraverso l'uso di un lungo cavo e senza sistemi propulsivi, e sarà anche l'oggetto più lungo mai inviato in orbita.

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Alberto Zampieron

Appassionato di spazio da sempre e laureato in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino, è stato socio fondatore di ISAA. Collabora con Astronautinews sin dalla fondazione e attualmente coordina le attività fra gli articolisti.