Test statici per Falcon 9 in vista del lancio di Jason 3

SpaceX ha recentemente condotto gli ultimi test statici per Falcon 9 v1.1, prima della missione del prossimo 17 Gennaio per il lancio del satellite Jason 3. Quest’ultimo sarà mandato in orbita per il monitoraggio della topografia oceanografica terrestre e delle correnti marine per conto della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), per alcune ricerche sui cambiamenti climatici.

Per la prima volta da Settembre 2013 (missione CASSIOPE) i test sono stati effettuati nella Air Force Base di Vandenberg, in California, ed è solo la seconda volta che SpaceX utilizza questa sede. Come tutte le missioni Falcon 9, inoltre,  il primo stadio ha dovuto superare dei test di accensione presso il Test Facility di Space X a McGregor in Texas.

Dopo l’esplosione del Falcon 9 durante la missione CRS-7 del 28 Giugno 2015, il secondo stadio è stato trasportato ad Hawthorne, in California, per delle modifiche e migliorie, prima di essere sottoposto anch’esso ad alcuni test a McGregor,  il 5 Novembre 2015.

Il test di accensione per il primo stadio del Falcon 9 ha avuto luogo lo scorso 11 Gennaio, dopo il successo della Flight Readiness Review (FRR) di qualche giorno prima. Per poter effettuare questo test, il primo stadio del Falcon 9 è stato posizionato in rampa di lancio. Essendo trascorso un po’ di tempo dai test di McGregor, i nove motori Merlin 1D sono stati accesi per un tempo leggermente più lungo rispetto al solito, per una durata totale di 7 secondi. Per garantire che il sistema di propulsione del Falcon 9 funzioni correttamente, ogni test statico  prevede delle operazioni specifiche di pre-lancio ( tra cui rollout, pad integration ed accensione dei motori). I recenti test di accensione effettuati da Space X per la missione Orbcomm 2 hanno dimostrato l’affidabilità dell’azienda californiana in questo senso.

Se la missione per il lancio del Jason 3 dovesse andare a buon fine, il Falcon 9 v1.1 si porterà a quota 14 missioni andate a buon fine su 15 totali. Questa missione rappresenta anche qualcos’altro per Space X: è infatti il primo payload scientifico trasportato in orbita dall’azienda californiana, dopo essersi aggiudicata un contratto con NASA. Poiché Jason 3 è un satellite NOAA e non di proprietà NASA, quest’ultima si occupa anche di definire contratti per il trasporto di payload di altri enti governativi americani.

Anche in questa missione, così come fatto il 21 Dicembre 2015, si cercherà di recuperare il primo stadio del razzo vettore. In particolare, SpaceX sarà interessata sia a valutare gli effetti di utilizzare un primo stadio già lanciato precedentemente, che esaminarne poi gli effetti al suo ritorno. Poichè ci sarà una transizione alla versione v1.1 FT del Falcon 9 nei lanci futuri, il primo stadio della missione Jason 3, seppur dovesse essere recuperato, non verrà poi riutilizzato.

Inizialmente si pensava che la missione Jason 3 sarebbe stata la prima per il recupero del primo stadio, ma questo primato è stato raggiunto nel 2015 con la missione Orbcomm 2. Il luogo di atterraggio previsto per questa missione dovrebbe essere a Vandnberg, ma è ancora in fase di preparazione.

Questa missione sarà la prima delle missioni del 2016 che prevederanno l’utilizzo della famiglia di lanciatori Falcon 9, tra cui vi sarà il debutto di Falcon Heavy dalla rampa di lancio 39A al Kennedy Space Center, per il rifornimento della ISS e la messa in orbita di satelliti commerciali.

 

Fonti: SpaceX

Copyright immagine: SpaceX

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Valeria Parnenzini

Appassionata di spazio e tecnologia, collabora con AstronautiNEWS da Agosto 2015.