L+10: Donare sangue alla scienza

Il satellite SpinSat nell'airlock di JEM prima del rilascio. Credit: ESA/NASA
Il satellite SpinSat nell'airlock di JEM prima del rilascio. Credit: ESA/NASA

Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti (nota scritta il 03/12/2014):

Avamposto Spaziale ISS. Orbita Terrestre—Giorno di missione 10 (3 dicembre 2014)—Prima di tutto, sono lieta di riferire che questa mattina ho fornito con successo cinque provette di sangue alla scienza, le ho diligentemente centrifugate e messe nel congelatore in supporto agli esperimenti Marcatori Salivari e Microbioma.

Terry è stato incaricato di assistermi qui a bordo e la nostra istruttrice Penny era pronta a rispondere alle nostre domande su Space-To-Ground [il canale dallo spazio a terra—N.d.T.] all’1 del mattino ora locale! L’unica cosa che aggiungerò sull’argomento è che, beh, è bello avere due braccia!

Con i campioni di sangue e saliva al sicuro nel congelatore MELFI, ho iniziato la mia giornata ripressurizzando l’airlock di JEM: come potreste ricordare, la settimana scorsa abbiamo rilasciato un piccolo satellite usando il braccio robotico e il satellite è stato trasferito all’esterno attraverso l’airlock giapponese, che è rimasto al vuoto da allora.

Poi ho iniziato una serie di attività di pulizia, ispezione e piccola manutenzione del rack Biolab in Columbus, la struttura di ricerca dedicata alla biologia e alle scienze della vita. Lo scopo era assicurarsi che Biolab fosse pienamente pronto a supportare i prossimi esperimenti. Le attività con Biolab hanno richiesto un po’ meno tempo del previsto, così sono stata libera di iniziare le attività di pre-imballaggio per il veicolo cargo Dragon in imminente arrivo: avremo molto da fare nel periodo in cui Dragon rimarrà attraccato, così è necessario avere il materiale da riportare già imballato e pronto a essere stivato rapidamente quando arriverà il momento.

Ho inoltre avuto modo di portare un campione fuori dal dimostratore di stampante 3D posizionato nella scatola a guanti. L’apparecchio funziona automaticamente, ma un paio di volte al giorno Butch o io accediamo al vassoio della stampante 3D e rimuoviamo il campione che è stato stampato. Tutti questi campioni torneranno sulla Terra e saranno confrontati ad analoghi campioni stampati a terra dalla stesso modello di stampante 3D, per stabilire l’influenza dell’assenza di peso.

Ho anche eseguito un paio di cicli di rabbocco del serbatoio dell’urina nel nostro Urine Processing Assembly [impianto di trattamento dell’urina—N.d.T.] dai contenitori della toilette russa. Probabilmente non un argomento da discutere a cena, ma se siete curiosi su come gestiamo l’urina, e in ultima analisi l’acqua, rimanete sintonizzati… è probabilmente un argomento per una futura nota del diario!

Fra l’altro, per nessuna ragione particolare ho appena provato a tenere le braccia lungo il corpo, nella posizione naturale in cui si sono trovate per tutta la mia vita stando in piedi: è incredibile quanto sforzo richieda realmente tenere le mie braccia senza peso in quella posizione. Non è per niente la posizione naturale in cui vogliono stare.

L’altra cosa che ho notato allenandomi è che le mie mani si stancano molto di più nel tenere la barra, per esempio durante i deadlift [stacchi da terra a gambe piegate—N.d.T.]. Non riesco a spiegarlo, ma Terry ha ipotizzato che possa dipendere dal fatto che uso le mani tutto il giorno per traslare lungo le ringhiere. Potrebbe essere…

A ogni modo, ora è arrivato per me il momento di dormire. Sto dormendo come una bambina dal momento in cui sono arrivata qui: mi lascio galleggiare nella mia piccola cuccetta e non ho nessuna pressione sul corpo. Penso che questo sia il modo in cui ho sempre inteso dormire!

(Nella foto potete vedere l’airlock giapponese la settimana scorsa, quando il portello esterno era aperto e il tavolo scorrevole esteso all’esterno per portare il satellite al braccio robotico).

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. Leggi il Diario di bordo di Samantha Cristoforetti e l’introduzione.

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Samantha Cristoforetti

Ingegnere ed ex ufficiale dell'Aeronautica Militare, dal 2009 è un’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Ha volato nello spazio per 199 giorni, dal 23 novembre 2014 all'11 giugno 2015 per la missione Futura, svoltasi a cavallo tra Expedition 42 ed Expedition 43.