Opportunity inizia a vedere la sua lontana destinazione

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

Sopra una pianura che si distende per chilometri in ogni direzione, la macchina fotografica panoramica di Opportunity ha intravisto lungo l'orizzonte il bordo rialzato del grosso cratere che è  la sua destinazione a lungo termine da sei mesi.

Il cratere Endeavour, di 22 chilometri di diametro, è ancora a 12 chilometri di distanza (in linea d'aria) da Opportunity, ma almeno il 30 %  più distante seguendo la strada prefissata per evitare le insidie del percorso. Il rover ha già percorso circa 3,2 chilometri da quando è risalito dal fondo del cratere Victoria lo scorso Agosto. Opportunity ha impiegato due anni a studiare il cratere Victoria che è meno di un ventesimo di Endeavour.

“E' eccitante iniziare a vedere la propria meta, anche se non possiamo essere certi del fatto che riusciremo a raggiungerla,” dice  John Callas del NASA's Jet Propulsion Laboratory, project manager dei rover gemelli Spirit e Opportunity. “Al ritmo che abbiamo tenuto da quando abbiamo lasciato Victoria,  il viaggio durerà ancora più di un anno marziano”. Un anno su Marte dura 23 mesi circa.

Entrambi I rover sono giunti su Marte nel Gennaio 2004 per iniziare una missione che sarebbe dovuta durare tre mesi. Entrambi sono attivi da più di 5 anni.

Per I prossimi giorni il team di Opportunity ha pianificato di usare il suo braccio robotico per esaminare il terreno e le rocce in un affioramentio lungo la strada per Endeavour.

“Ci fermeremo a intervalli regolari lungo la strada per esaminare il terreno e la variazione della sua composizione” dice Squyres,  responsabile degli strumenti scientifici dei rover, “è parte della esplorazione sistematica”.

La pausa per utilizzare il braccio robotico porta anche altri due benefici: la ruota destra di Opportunity assorbe più elettricità del normale, ridurre l'attività della ruota per qualche giorno è stato una strategia che in passato ha aiutato a ridurre i problemi di questo genere. Inoltre il 7 Marzo il rover non ha potuto completare lo spostamento programmato per quel giorno per via di interazioni inaspettate tra il programma giornaliero e i test per una guida futura. Il team si è accorto che i test finchè non saranno conclusi impiegheranno più del 68% delle sue capacità di guida autonoma.

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Marco Zambianchi

Spacecraft Operations Engineer per EPS-SG presso EUMETSAT, ha fatto parte in precedenza dei Flight Control Team di INTEGRAL, XMM/Newton e Gaia. È fondatore di ForumAstronautico.it e co-fondatore di AstronautiCAST. Conferenziere di astronautica al Planetario di Lecco fino al 2012, scrive ora su AstronautiNEWS ed è co-fondatore e consigliere dell'associazione ISAA.