Curiosity anticipa l’esperienza degli astronauti diretti su Marte

Dopo aver percorso 54 milioni di chilometri nel suo viaggio interplanetario dalla Terra a Marte, all’interno della sonda Mars Science Laboratory, il rover Curiosity ha cominciato a raccogliere dati scientifici sulle radiazioni che incontrerebbero gli astronauti nel loro viaggio verso il Pianeta Rosso.

Il rover è dotato di uno strumento, il Radiation Assessment Detector (RAD), che già in questa fase del volo ha cominciato a  rilevare le particelle energetiche che penetrano all’interno della capsula del Mars Science Laboratory.

Come dichiarato da Don Hassler, responsabile principale delle ricerche con il RAD del Southwest Research Institute in Boulder, Colorado, questo strumento è posto sul rover all’interno della capsula che lo proteggerà nel suo viaggio fino al Pianeta Rosso e si trova quindi nelle stesse condizioni di un ipotetico astronauta in missione verso Marte all’interno della propria astronave.

Il RAD è uno strumento dal peso di 3,8 libbre (1,7 kg) e delle dimensione di una tazza da caffè, che è stato attivato e ha cominciato a raccogliere dati il 6 dicembre scorso, 20 giorni prima del lancio del Mars Science Laboratory.

Il flusso di radiazioni rilevato dal RAD all’interno della capsula che contiene il rover Curiosity, alla prima lettura dopo il lancio, è stato di quattro volte superiore di quanto era stato misurato quando il Mars Science Laboratory si trovava ancora sulla rampa di lancio e dove veniva misurato il solo quantitativo di radiazioni generate dal sistema di produzione di energia del rover, il Radioisotope Thermoelectric Generator (RTG) .

Le particelle ad alta energia rilevate da questo strumento sono originate dai raggi cosmici galattici, da lontane esplosioni di supernove e dalle espulsioni di materia dalla corona del Sole che lanciano nubi di radiazioni che attraversano il sistema solare.

Inoltre, l’impatto di queste particelle con la superficie esterna della capsula provoca la generazione a cascata di una serie di particelle secondarie all’interno, particelle anch’esse potenzialmente pericolose per gli organismi viventi: anche queste vengono rilevate da RAD che ne trasmette i risultati a terra ogni 24 ore.

Una volta che il rover Curiosity raggiungerà la superficie di Marte il 5 agosto 2012, il RAD continuerà a rilevare il livello di radiazioni nocive per gli esseri umani nelle stesse condizioni a cui si troverebbe un equipaggio atterrato sul Pianeta Rosso.

Nelle dichiarazioni di Hassler, il RAD è stato progettato con lo scopo di rilevare i livelli di radiazioni sulla superficie di Marte,  ma un importante obiettivo secondario è la misurazione delle radiazioni durante il viaggio di nove mesi attraverso lo spazio interplanetario per preparare le future esplorazioni umane, ed in questo senso rappresenta un punto di incontro delle esigenze della ricerca scientifica e delle esplorazioni della NASA.

Il RAD è stato costruito dal Southwest Research Institute e dalla Università Cristiana Albrechts di Kiel, in Germania, utilizzando i finanziamenti del Human Exploration and Operations Mission Directorate della NASA e del Centro Nazionale di Ricerca Aerospaziale della Germania.

Fonte SpaceFlightNow

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Giuseppe Corleo

Ingegnere meccanico per corso di studi, informatico in ambito bancario per professione, appassionato di tutto ciò che riguarda astronomia, astronautica, meccanica, fisica e matematica. Articolista del sito Astronautinews.it dal 2011.