Il satellite Sentinel-1D raggiunge l’orbita con Ariane 6
La missione Sentinel-1, pilastro del programma europeo Copernicus per l’osservazione della Terra, si arricchisce di un nuovo protagonista: il satellite Sentinel-1D. Lanciato il 4 novembre scorso dallo spazioporto europeo nella Guyana Francese a bordo di un Ariane 6, quando in Italia erano le 22:02, Sentinel-1D rappresenta l’ultimo esemplare della prima generazione di questa famiglia di satelliti. Dopo un volo durato 34 minuti, è stato posizionato in orbita e, alle 23:22 italiane, le stazioni riceventi sulla Terra hanno captato il primo segnale inviato dal satellite, confermando il successo della missione. L’acquisizione di questo segnale è un momento chiave in ogni lancio, in quanto i controllori di missione possono confermare che il satellite ha raggiunto la sua corretta posizione in orbita ed è in grado di comunicare.

Sentinel-1 fornisce immagini radar ad apertura sintetica (SAR) ad alta risoluzione, garantendo osservazioni della superficie terrestre in qualsiasi condizione meteorologica, di giorno e di notte. Questi dati sono fondamentali per squadre di emergenza, agenzie ambientali, autorità marittime, climatologi e la comunità scientifica globale, offrendo aggiornamenti frequenti e affidabili su fenomeni critici. Alcuni esempi di utilizzo dei servizi di osservazione forniti dai satelliti sono:
- analisi delle inondazioni sotto la calotta glaciale della Groenlandia;
- monitoraggio della perdita di ghiaccio dei ghiacciai;
- rilevamento di incendi nelle foreste sudamericane;
- misurazione di movimenti del terreno dopo terremoti;
- quantificazione di grandi rilasci di metano legati ad attività umane.
Simonetta Cheli, direttrice dei Programmi di osservazione della Terra dell’ESA, ha sottolineato l’importanza di questo lancio, che assicura la continuità del servizio Copernicus e rafforza la capacità dell’Unione europea di affrontare le sfide ambientali globali. Ramon Torres, Project Manager di Sentinel-1, ha espresso orgoglio per il lavoro del team ESA e dei partner industriali, evidenziando il valore della collaborazione europea.
Sentinel-1D lavorerà in tandem con Sentinel-1C, orbitando ai lati opposti del pianeta per ottimizzare la copertura e la tempestività nella raccolta dei dati. Entrambi i satelliti sono dotati di strumenti SAR in banda C e di un sistema AIS (sistema di identificazione automatica) per il monitoraggio delle navi, oltre a essere compatibili con i principali sistemi di navigazione satellitare. Questa sinergia migliorerà la qualità e la quantità delle osservazioni, supportando anche future missioni come Earth Explorer Harmony.
Dal 2014, Sentinel-1 ha rivoluzionato l’osservazione della Terra, offrendo serie temporali di dati radar che hanno permesso di monitorare cambiamenti climatici, movimenti del suolo, foreste tropicali e fenomeni estremi come inondazioni, incendi e terremoti. Le rilevazioni di Sentinel-1 confluiscono nelle banche dati per i servizi pubblici e gli studi scientifici, contribuendo a una migliore comprensione dei processi ambientali e climatici. Sentinel-1A è stato il primo satellite della serie, lanciato nell’aprile 2014, seguito da Sentinel-1B nel 2016. La missione Sentinel-1B si è conclusa nell’agosto 2022 a causa di un’anomalia tecnica che ha impedito al satellite l’acquisizione dati. Il satellite è stato deorbitato con successo e rientrerà nell’atmosfera terrestre entro 25 anni.
La missione Sentinel-1 è frutto della collaborazione tra ESA, Commissione europea, industria e utenti, con oltre 70 aziende coinvolte. I dati sono disponibili gratuitamente tramite il Copernicus Data Space Ecosystem, favorendo la gestione ambientale, il monitoraggio climatico e la sicurezza delle persone.
Il lancio di Sentinel-1D è avvenuto con il vettore Ariane 6, simbolo della capacità europea di accesso autonomo allo spazio. Grazie al suo design modulare, Ariane 6 può trasportare carichi in orbita bassa e missioni verso lo spazio profondo, consolidando il ruolo dell’Europa nel settore spaziale.
Fonte: ESA
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