Firefly lancia Victus Nox per la Space Force

Il lancio di Victus Nox con il razzo Alpha di Firefly. Credits: Firefly/YouTube

La Space Force statunitense ha annunciato lo scorso giovedì 14 settembre il lancio di un piccolo satellite della Millennium Space Systems da parte della compagnia Firefly Aerospace, nell’ambito di una missione programmata per dimostrare le capacità di lancio in un arco temporale molto più breve rispetto a quello tipico per le missioni relative alla sicurezza nazionale.

Il lancio di Victus Nox ripreso a distanza dalla base di Vandenberg. Credits: Airman 1st Class Kadielle Shaw/U.S. Space Force

La missione, denominata Victus Nox, dal latino “conquistare la notte”, è stata lanciata da un razzo Alpha della compagnia Firefly di Cedar Park, nei pressi di Austin, Texas. Il decollo è avvenuto alle 4:28 italiane del 15 settembre 2023 dallo Space Launch Complex 2W della Vandenberg Space Force Base in California. Alpha è un vettore a due stadi a propellente liquido (ossigeno liquido e cherosene RP-1) alto 29,5 m e con un’ogiva alta 5 m e larga 2,2 m. Esso è in grado di portare carichi da 1.030 kg in orbita terrestre bassa (200 km) e da 630 kg in orbita eliosincrona (500 km).

L’incapsulamento del satellite Victus Nox nella carenatura del vettore, a poche ore dal lancio. Credits: Firefly/YouTube

«In un importante progresso delle TacRS (Tactically Responsive Space Capabilities – capacità spaziali di reazione tattica), lo Space Systems Command (SSC) e Firefly Aerospace hanno incapsulato con successo il veicolo spaziale costruito dalla Millennium Space Systems, lo hanno unito al lanciatore Alpha e hanno completato tutti i preparativi finali per il lancio in 24 ore», riporta la nota stampa.

Nel 2022 Firefly e Millennium erano state selezionate per la missione Victus Nox e il 30 agosto scorso, in un comunicato congiunto, le due compagnie hanno annunciato di essere in “hot standby”, ovvero di essere pronte per la chiamata entro 24 ore per elaborare i requisiti orbitali finali da immettere nel sistema di guida del vettore e per completare tutte le operazioni logistiche e tecniche per un lancio da effettuare alla prima finestra disponibile. Dopo essere state allertate, le due aziende hanno avuto una finestra temporale di 60 ore per trasportare il payload al sito di lancio della Firefly alla base militare di Vandenberg, rifornirlo di propellenti e integrarlo con l’adattatore del payload del razzo Alpha.

«Dopo l’attivazione, il veicolo spaziale è stato trasportato per 265 km, dagli stabilimenti della Millennium a El Segundo in California, alla Vandenberg Space Force Base dove è stato testato, rifornito di propellenti e unito all’adattatore del razzo in poco meno di 58 ore, con una modalità significativamente più veloce rispetto alla norma, dove solitamente tutte queste operazioni vengono svolte in un lasso di tempo di settimane o addirittura di mesi», prosegue il comunicato.

L’unione dell’ogiva contenente il satellite con il secondo stadio del lanciatore Alpha di Firefly, a poche ore dal lancio. Credits: Firefly/YouTube

Dopo che la Space Force ha fatto a Firefly la chiamata finale comunicandole i parametri orbitali aggiornati in cui lanciare il satellite, la compagnia ha avuto 24 ore di tempo per aggiornare la traiettoria nel software di volo del lanciatore, incapsulare il payload, trasportarlo al pad di lancio e mantenersi pronta per lanciare alla prima occasione utile.

«Il decollo è avvenuto alla prima finestra di lancio disponibile, 27 ore dopo la ricezione degli ordini di lancio, stabilendo un nuovo record per un lancio spaziale a elevata reattività» ha commentato il Generale Michael Guetlein, comandante dello SSC. «Questo esercizio fa parte di una dimostrazione tattica di reattività spaziale end-to-end (dall’inizio alla fine) che evidenzia la prontezza della Space Force USA nell’integrare rapidamente diverse capacità al fine di rispondere a un’aggressione quando necessario, secondo tempistiche tatticamente rilevanti».

Il rilascio del satellite Victus Nox in orbita. Credits: Firefly/Youtube

Quello di Victus Nox è stato il terzo lancio di Firefly e si è svolto senza problemi lungo tutte le sue fasi, incluso lo spegnimento del motore principale del primo stadio, la conseguente separazione del secondo stadio e l’accensione del propulsore di quest’ultimo. Alpha ha quindi rilasciato il satellite militare nella sua orbita prevista. Infine, di seguito Firefly ha testato con successo la riaccensione del secondo stadio del vettore e ne ha comandato il rientro controllato.

Sulla base di questo successo, Firefly sta intensificando la produzione e i test del razzo Alpha, in vista dei numerosi lanci imminenti, che comprendono le missioni in supporto della Lockheed Martin, della NASA, del National Reconaissance Office (NRO) e di altri clienti.

Fonti: SpaceNews; Firefly; U.S. Space Force Vandenberg Spaceforce Base

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Luca Frigerio

Impiegato nel campo delle materie plastiche e da sempre appassionato di spazio, basket e birra artigianale. E' iscritto a forumastronautico.it dal Novembre 2005 e da diversi anni sfoga parte della sua passione scrivendo per astronautinews.it. E' socio dell'Associazione Italiana per l'Astronautica e lo Spazio (ISAA)