Fallimento al debutto del lanciatore giapponese H3

Il momento del lancio. Credit: JAXA

È durata solo cinque minuti l’avventura del nuovo lanciatore giapponese H3 dopo 10 anni di lavori tra progettazione, sviluppo e costruzione. Il caricamento dei propellenti è avvenuto senza problemi nella giornata di lunedì e la partenza dalla base di Tanegashima è avvenuta come previsto martedì 7 marzo alle 8:37 ora locale, quando erano le 2:37 in Italia.

Il volo è proseguito nominalmente soltanto fino alla separazione tra il primo e il secondo stadio, quando dalla telemetria si è ricevuta una velocità in diminuzione, segno di un problema al motore del secondo stadio. Il piano di volo prevedeva l’accensione del motore circa 20 secondi dopo la separazione, ma non è avvenuta. Il vettore era già nello spazio al momento della separazione, a 300 km di quota, ma la velocità raggiunta non ha permesso l’inserimento in orbita del carico.

La telemetria al momento della mancata accensione del secondo stadio. Credit: JAXA

Il secondo stadio, con il carico a bordo, ha continuato la sua salita per inerzia, raggiungendo quasi la quota desiderata di 700 km, ma successivamente è iniziata la discesa a causa della velocità insufficiente. Non essendo più possibile salvare la missione, è stato inviato il comando di autodistruzione e i detriti sono precipitati in mare a qualche centinaio di chilometri a nord delle acque territoriali delle Filippine.

Il carico a bordo era il satellite ALOS-3, una sonda di telerilevamento che doveva sostituire l’ormai obsoleto e dismesso ALOS-1. Al programma ALOS, Advanced Land Observing Satellite, appartiene anche ALOS-2 che però, per motivi di tempi e costi, non è stato dotato di telecamere ottiche per il telerilevamento ma solo uno strumento radar ad apertura sintetica. Il fallimento della missione lascia quindi il Giappone senza strumenti ottici di telerilevamento.

Il razzo H3 è stato progettato per sostituire i due H-IIA e H-IIB, che hanno completato 55 missioni con 54 successi e un fallimento. Lo sviluppo di H3 è costato circa 1,5 miliardi di dollari e ha l’obiettivo di dimezzare i costi di lancio rispetto le versioni precedenti. Il primo tentativo di lancio è stato effettuato meno di un mese fa, il 17 febbraio, quando un problema minore al primo stadio ha interrotto la sequenza di lancio. Il lanciatore aveva già più di una ventina di missioni pianificate, tra cui anche la missione lunare LUPEX, che potrebbero subire un ritardo a causa di questo fallimento. JAXA non ha al momento rilasciato dichiarazioni sulla causa del fallimento.

Il video completo del lancio

  Ove non diversamente indicato, questo articolo è © 2006-2024 Associazione ISAA - Leggi la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.

Commenti

Discutiamone su ForumAstronautico.it

Gianmarco Vespia

La scienza è importante. Ne ho fatto parte tanti anni fa, ma ho dovuto abbandonare la carriera. In Italia manca il supporto agli scienziati, in molti modi: sostegno, fiducia, credibilità, rispetto e finanziamenti. ISAA mi ha dato la possibilità di diventare divulgatore e di raggiungere un pubblico interessato e appassionato in questo piccolo settore che è l'astronautica. La scienza si muove troppo in silenzio, occorre pazienza e attenzione per capirla e apprezzarla, per spiegarla alle nuove generazioni, appassionarle e permettergli di costruire un futuro migliore per sé e per il mondo intero.