European CanSat Competition 2022: l’esperienza di un giovane partecipante

Il logo dell'ESA della competizione CanSat. Credit: ESA

Abbiamo chiesto a un partecipante dell’evento European CanSat Competition 2022, organizzato dall’ESA, di raccontare la sua esperienza: ecco il suo resoconto.

Mi chiamo Tommaso, ho 15 anni e la scorsa settimana ho avuto l’opportunità di partecipare alla European CanSat Competition 2022.

Il CanSat è un piccolo satellite che ogni team, composto da 6 studenti, deve costruire: deve pesare tra 300 e 350 grammi e non deve superare le dimensioni di una lattina standard da 330 ml (66 mm di diametro × 115 mm di altezza). Il CanSat deve svolgere due missioni: la prima è uguale per tutti e consiste nel misurare la temperatura e la pressione dell’aria per trasmetterle a terra almeno una volta al secondo, mentre la seconda la deve decidere il team. Chi ha la missione più originale e con valore scientifico migliore, giudicato da una commissione, vince il premio per il miglior CanSat. Dopo essersi iscritti alla competizione e aver costruito il proprio CanSat si partecipa alla competizione nazionale e solo la squadra vincitrice passa alla competizione europea (io e il mio team alle nazionali siamo arrivati secondi, nonostante la nostra giovane età).

Sabato 18 e domenica 19 giugno

Sono stati giorni abbastanza tranquilli, erano i 2 giorni prima di CanSat Europa quindi la tensione si iniziava a far sentire da tutti noi di ACME, l’Associazione Italiana di Razzimodellismo. Sabato mattina abbiamo sistemato i gazebo e preparato al meglio il campo di lancio, l’aviosuperficie di Molinella (BO), mentre per tutta la durata di sabato pomeriggio e domenica abbiamo fatto un meeting aperto al pubblico in cui si potevano lanciare in tutta sicurezza razzomodelli e abbiamo svolto altri lavori minori per organizzare al meglio la competizione promossa dall’Agenzia Spaziale Europea.

Giorno 1: registrazione partecipanti

Lunedì 20 giugno, dopo essere giunti a Castel San Pietro Terme nel primissimo pomeriggio, noi di ACME abbiamo iniziato a spiegare alle squadre che arrivavano (25 team, 25 nazioni diverse, 25 CanSat da lanciare…) dove erano i loro hotel, dove era il centro congressi in cui dovevano andare a registrarsi dagli organizzatori e prendere i loro badge, dove e quando potevano lavorare al CanSat e quando ci sarebbero stati i lanci, i test, le presentazioni, le cene e i pranzi.

Come ci aspettavamo ci sono stati alcuni problemi: alcuni avevano smarrito i bagagli, altri avevano perso il treno o si erano dimenticati il CanSat sull’autobus. Basti pensare che la prima squadra ad arrivare doveva essere il Lussemburgo, ma che in realtà è scesa dal taxi alle 21:30 per ultima senza nessun bagaglio, facendoci saltare la cena che doveva svolgersi tutti assieme. Ma siamo riusciti a risolvere tutto e a far svolgere la cerimonia iniziale in tempo. In questa cerimonia è stato assegnato a ogni team il suo ID, il numero che decideva con che ordine si sarebbero svolti i test il giorno dopo e i lanci del mercoledì. CanSat Europa 2022 è ufficialmente iniziato!

Giorno 2: test preliminari

Dalla prima mattina iniziano le presentazioni iniziali in sala conferenze: i ragazzi devono spiegare alla giuria quello che hanno costruito e gli obiettivi del loro CanSat. Contemporaneamente in sala operativa da parte dello staff di ACME vengono svolte le Technical Inspections (Ispezioni Tecniche) dove ci si accerta che il CanSat sia nell’intervallo di peso giusto e nelle dimensioni adeguate. Inoltre ci si accerta che la missione primaria funzioni: quindi si fanno i test del sensore di temperatura e pressione, ma soprattutto della Ground Station che deve ricevere i dati via radio dal CanSat.

Una volta ricevuto il GO si procede, dopo circa 30 minuti, al “Drop Test”: il CanSat viene messo dentro una piccola scatola posta sotto un drone e una volta raggiunti 50 metri di quota il contenitore viene aperto rilasciando il piccolo satellite. Per ricevere il GO definitivo al lancio, dal rilascio all’atterraggio devono passare minimo 5,1 secondi e massimo 10,5. Questo test serve per provare il paracadute: se scende troppo velocemente c’è il rischio che il CanSat si danneggi, mentre se scende troppo lentamente il rischio è che si allontani troppo dal punto di lancio e vada perso.

Nonostante avessimo veramente poco tempo per ognuna di queste cose abbiamo fatto solo un po’ di ritardo con le presentazioni. Tutte le squadre hanno superato sia la Technical Inspection che il test del paracadute: solo 2 CanSat hanno avuto qualche piccolo problema poi superato durante la finestra di backup prevista.

Giorno 3: lanci dei CanSat

Sveglia prestissimo. Adrenalina a mille. Oggi è il giorno in cui vengono lanciati tutti e 25 i CanSat!

Poco dopo il nostro arrivo all’aviosuperficie di Molinella è arrivato anche l’autobus con la prima batteria di team. I team sono stati divisi in 4 batterie in base al loro ID, le prime 3 batterie sono composte ognuna da 6 team, mentre l’ultima è composta da 7 team. Io mi occupavo del recupero del razzo che lanciava i CanSat, il DCLV (Dual CanSat Launch Vehicle).

Il decollo di un razzo con a bordo un CanSat. Credit: ISAA/Schiesaro

Il razzo si allontanava di più di un chilometro dalla base di lancio ogni volta, quindi recuperarlo non è stato per nulla semplice visto che, nonostante il cielo fosse coperto, c’era comunque un caldo torrido.

Purtroppo durante uno degli ultimi voli il razzo e i due CanSat che erano a bordo sono stati spinti molto distante dalla rampa di lancio, finendo in un laghetto, ma malgrado questo, con l’ausilio del drone che avevamo usato per i test del paracadute il giorno prima, siamo riusciti a recuperare tutto. Tutti gli altri voli sono andati alla perfezione anche se disgraziatamente quattro CanSat sono andati persi; 21 di 25 satelliti sono stati comunque recuperati, ed è una buonissima media.

Giorno 4: presentazione dei risultati

Dalla mattina alla sera le squadre hanno presentato alla giuria e agli altri team i loro obiettivi e i dati che hanno raccolto durante il volo.

Giorno 5: premiazioni

Dopo due conferenze svolte dalla giuria, è finalmente arrivato il momento del verdetto finale. Ogni squadra ha ricevuto i diplomi di partecipazione alla competizione e finalmente sono stati annunciati i vincitori. Sono stati consegnati sei premi:

  • Honor Prize: il premio d’onore è stato assegnato al team del Lussemburgo chiamato Lënster Space FalCan perché, nonostante il loro CanSat sia stato perso assieme ai loro bagagli, hanno continuato a lavorare ricostruendo dall’inizio, per quanto possibile, il CanSat che hanno lanciato il giorno dopo.
  • Best Outreach: il premio è stato consegnato al team Go ACT Girls italiano che ha fatto conoscere la competizione del CanSat a numerosi ragazzi parlando in varie classi del loro istituto.
  • Most Professional Team:  il premio per il team più professionale è andato alla squadra francese che ha costruito FinderSat, un CanSat in grado di salvare e trasmettere numerosi dati ambientali come temperatura, umidità, pressione e movimento delle nuvole.
Il FireSat del team greco, vincitore dell’Highest Technical Achievement. Credit: ISAA/Schiesaro
  • Highest Technical Achievement: il miglior risultato tecnico è stato vinto dal team greco, che è riuscito a mappare il terreno sottostante indicando quanto pericolosa potrebbe essere quella zona se dovesse scoppiare un incendio.
  • Outstanding Science Mission: il premio per la miglior missione scientifica è stato vinto dalla squadra belga che ha realizzato CosmicSat che è in grado di rilevare la presenza di muoni utilizzando dei contatori Geiger.
  • Best CanSat Project: il premio più ambito è stato vinto dal team svizzero YesWeCan che ha dimostrato la presenza di vita analizzando il DNA di batteri e organismi prelevati dal CanSat nel luogo di atterraggio. 

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