Le cronache di Boca Chica/Starbase – Luglio 2021

e50f16fd470c1a6bce468d97db82a7e902a3f4d4_2_690x459.jpeg
Starship SN8 in decollo. Credits: SpaceX

Benvenuti alle “Cronache di Boca Chica” del mese di luglio 2021. Questi ultimi trenta giorni sono stati contrassegnati dalla continuazione dei lavori edilizi e strutturali attorno alla torre di lancio, i serbatoi dei propellenti (GSE) e la zona in cui sono installati. In giugno ci eravamo lasciati salutando il trasporto sul pad di prova di Booster 3, il primo booster ad affrontare uno static fire, poi effettivamente avvenuto il 19 luglio.

Prima di addentrarci nella cronaca delle settimane passate, ecco lo stato dell’arte al 31 luglio di prototipi e serbatoi in costruzione o realizzati presso il sito di Boca Chica, nell’infografica di Brendan Lewis.

Starship

La produzione “seriale” di Starship si è arrestata ormai da un paio di mesi, di fatto da dopo il volo di grande successo di S(N)15. Le maestranze di SpaceX si sono infatti concentrate sul rifinire S20, la prima a ricevere un rivestimento completo in mattonelle refrattarie. La metà inferiore di S20 è stata lentamente ricoperta dalle piastrelle ceramiche, in preparazione al salto orbitale che ne effettuerà il test generale.

Tra i prototipi più curiosi avvisatati questo mese c’è sicuramente questo esemplare di nosecone di Starship, tagliato seguendo la probabile configurazione dell’amplissimo vano carico delle future Starship Cargo.

Booster / Super Heavy

Luglio è stato sicuramente il mese più ricco di eventi riguardo lo sviluppo dei Booster (ex Super Heavy). Il 20 luglio è avvenuto il primo static fire di uno di questi prototipi, quando il booster B3, dotato solo di tre Raptor e montato su uno dei due pad di test, ha ruggito per la prima volta.

Ecco la foto del momento del rollout inviata via Twitter da Musk stesso…

e l’istante spettacolare dello static fire di B3.

Il completamento dell’assemblaggio del booster B4 è stato un altro passaggio importante. Sapendo che sarà questo l’esemplare che affronterà la prima prova in volo orbitale, l’attenzione delle troupe attive a Boca Chica si è focalizzata sull’individuare quegli elementi assenti sui prototipi precedenti. Tra questi sono stati di particolare interesse l’interstadio, con la sua struttura di supporto alle grid fin, e il thrust puck, cioè la parte inferiore del razzo sulla quale vengono imbullonati i propulsori. Quest’ultima in particolare è stata rivelatrice del numero e della disposizione dei Raptor del booster, che era rimasta incerta per lungo tempo. Oggi sappiamo che B4 sarà dotato di 29 motori: 20 di tipo RBoost nell’anello esterno (fissi), e 9 di tipo RCenter (in grado di orientare la spinta) al centro, uguali a quelli installati su Starship.

In un tweet Elon Musk ha poi confermato che nel sito SpaceX di McGregor sarà costruita una seconda fabbrica di motori Raptor, resa necessaria dalla quantità di propulsori da produrre per sostenere la domanda che accompagnerà la costruzione dei prototipi orbitali e degli esemplari di produzione. La catena di montaggio dovrebbe, a regime, riuscire a sfornare dai due ai quattro Raptor “sea level” (la versione ottimizzata per il volo atmosferico) al giorno. L’assemblaggio dei Raptor nella versione ottimizzata per il vuoto spaziale, i cosiddetti RVac, resterà invece concentrata in California.

Nel corso di tutto il mese si sono ripetute le consegne di Raptor, che naturalmente hanno dato l’occasione alle troupe presenti sul posto di scattare fotografie di ogni possibile dettaglio.

E per chiudere l’ampia parentesi aperta sui Raptor, il 26 luglio SpaceX ha comunicato il raggiungimento di una simbolica e importante pietra miliare: la costruzione del centesimo propulsore.

Le infrastrutture

Come ormai da circa tre mesi a questa parte, anche in luglio sono continuati a pieno ritmo i lavori edilizi e di posizionamento dei serbatoi GSE nella zona della rampa di lancio orbitale. Al momento della chiusura di questo articolo sono ormai ben sei i serbatoi GSE completati e in via di installazione insieme alle loro coperture termiche.

In una recente intervista Musk ha poi sottolineato la fondamentale importanza di avere una serie di lavori completati prima di poter programmare il tanto atteso esordio orbitale per la Starship. In cima alla lista si trova la torre di lancio orbitale, senza la quale sarebbe impossibile proteggere, sostenere e rifornire di propellente il grande razzo.

Composta da 8 segmenti e mezzo, la torre sorge accanto alla piattaforma di lancio su cui poggeranno le Starship, e ora che tutti gli elementi sono stati impilati l’uno sull’altro sarà possibile iniziare ad allestirla con la gru, le appendici, i cavi e le tubature che saranno necessarie per farla entrare effettivamente in servizio.

Come per tutto quello che concerne Boca Chica/Starbase, i progetti precisi della torre non sono pubblici, ma dall’analisi delle foto che ci giungono da Boca Chica possiamo affermare che molto probabilmente sarà dotata di dettagli diversi da quelli che siamo abituati a vedere su strutture analoghe. Tra questi quello forse più impressionante è un ipotetico sistema di movimento dei bracci di sostegno in grado di muoversi lungo la torre, usata come fosse una grande rotaia verticale.

https://twitter.com/scubajotaro/status/1418550815065841673?s=21

La seconda struttura montata sulla rampa orbitale è l’imponente anello che funge da base di appoggio sulla rampa di lancio orbitale, alla quale squadre di montatori e saldatori hanno lavorato nel corso degli ultimi due mesi. Si tratta di una struttura composta da due piastre circolari grandi a sufficienza da permettere l’appoggio dei booster e corredata da un meccanismo semovente in grado di bloccarlo in posizione.

Lo stato dei prototipi Startship e Super Heavy

I dettagli sulle Starship dismesse sono disponibili al topic dedicato su ForumAstronautico.it. In questa tabella a cura di Matteo Deguidi e aggiornata al 31 luglio, è riassunto lo stato dei prototipi Starship e Super Heavy attualmente in test o in costruzione a Boca Chica.

StatusEsemplari
:wrench:In costruzioneS21, S22
B5
:fire:Sul padS20
B3, B4
:skull_and_crossbones:DistruttoMark 1
S1, S3, S4, S7, S7.1, S8, S9, S10, S11
:recycle:SmantellatoMark 2
S2, S5, S6, S12, S7.2
B1
:white_check_mark:Completato
:question:IncertoS15, S16
B2.1
:stop_sign:Costruzione interrottaS13, S14, S17, S18, S19

E in chiusura, un teaser di quanto vedremo nel riassunto di agosto 2021… la prima Starship completamente assemblata!

Le nostre fonti

Le fonti utilizzate per questa serie di articoli sono tweet e comunicati stampa di SpaceX, ma soprattutto foto e video pubblicati da varie troupe di appassionati che da mesi tengono d’occhio costantemente le attività a Boca Chica. Tra queste si segnalano NasaSpaceFlight e LabPadre, che quotidianamente rilasciano su vari social media contributi essenziali per seguire l’andamento dei lavori. Per quanto ogni cura sia posta nel fornirvi solo informazioni attendibili, data la natura non ufficiale delle fonti disponibili molti dettagli potrebbero rivelarsi parziali o errati.

  Ove non diversamente indicato, questo articolo è © 2006-2024 Associazione ISAA - Leggi la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.

Commenti

Discutiamone su ForumAstronautico.it

Marco Zambianchi

Spacecraft Operations Engineer per EPS-SG presso EUMETSAT, ha fatto parte in precedenza dei Flight Control Team di INTEGRAL, XMM/Newton e Gaia. È fondatore di ForumAstronautico.it e co-fondatore di AstronautiCAST. Conferenziere di astronautica al Planetario di Lecco fino al 2012, scrive ora su AstronautiNEWS ed è co-fondatore e consigliere dell'associazione ISAA.