SpaceX dà spettacolo con l’atterraggio di Starlink 23

La vista dalle telecamere a bordo del Falcon 9 B1058 pochi istanti prima dell’atterraggio. Credits: SpaceX via Youtube

Due settimane dopo Starlink 22 SpaceX porta a casa l’ennesimo successo grazie al perfetto lancio della missione Starlink 23, partita il 7 aprile alle 18:34 italiane dallo Space Launch Complex 40 di Cape Canaveral, Florida, USA.

Il Falcon 9 numero seriale B1058, arrivato al suo 7º volo, si è posato senza particolari sorprese sulla chiatta-drone OCISLY (Of Course I Still Love You), che con quello di oggi ha collezionato 41 atterraggi di successo.

I lanci Starlink sembrano non lasciare più spazio a particolari sorprese, per lo meno per quanto concerne la capacità di inserire il carico utile nell’orbita prevista. L’apparente facilità di esecuzione e la “normalità” del felice esito di questi 24 lanci è una misura della capacità di SpaceX di raggiungere l’orbita bassa e di recuperare il veicolo di lancio che non ha eguali sul mercato dei lanciatori spaziali.

B1058 stabilisce cinque nuovi record di riutilizzo.

  • 3 lanci in 73 giorni (precedente 75 giorni di B1060)
  • 4 lanci in 122 giorni (precedente 147 giorni di B1051)
  • 5 lanci in 183 giorni (precedente 202 giorni di B1060)
  • 6 lanci in 261 giorni (precedente 267 giorni di B1060)
  • 7 lanci in 312 giorni (precedente 410 giorni di B1051)

Inoltre per SpaceX e il suo Falcon 9 è il decimo lancio di questo 2021. Lo scorso anno il decimo lancio avvenne il 30 giugno.

A regalare qualche emozione extra agli spettatori della diretta streaming è stato un evento relativamente raro: dopo la delusione suscitata dalla mancanza delle usuali immagini da bordo durante i primi minuti di ascesa, complice un meteo ottimo lo stadio B1058 è riuscito a trasmettere in diretta praticamente tutte le fasi della discesa e dell’atterraggio su OCISLY.

Mozzafiato, nella sua apparente facilità, è stato l’avvicinamento alla chiatta oceanica. Dapprima un semplice puntino scuro perso nell’immensità blu dell’oceano, con il veloce scorrere dei secondi si è fatta inesorabilmente più vicina. Con una traiettoria lievemente parabolica che poteva far pensare a un arrivo disallineato, il sistema di guida del Falcon non ha fallito il colpo, accompagnando il vettore fino al centro della tipica X dipinta sul ponte dell’imbarcazione di supporto.

Uno spettacolo entusiasmante, che non ha lasciato indifferente anche una delle commentatrici da studio (che, ricordiamo, sono sempre dipendenti di SpaceX stessa prestati al ruolo di host) e che ha tenuto col fiato sospeso chi si era “sintonizzato” sul canale youtube dell’azienda di Elon Musk.

Questi Starlink sono visibili dall’Italia?

Quando le condizioni di orbita e ora del giorno sono favorevoli (naturalmente anche il meteo deve collaborare!) è possibile vedere i satelliti Starlink in cielo anche sopra le città italiane. In particolare, il trenino composto da una sessantina di satelliti che volano in formazione ravvicinatissima, tipico di uno scenario immediatamente successivo al lancio degli Starlink, è tanto spettacolare quanto facile da individuare.

Per questo lancio è stato possibile vedere sia il secondo stadio sia i satelliti Starlink al secondo passaggio sul mediterraneo. Vari utenti di ForumAstronautico sono stati in grado di avvistarli con un semplice binocolo.

Ecco un esempio di come gli Starlink si vedono passare nei cieli italiani.

In generale è possibile verificare quando i satelliti Starlink (e qualsiasi altro satellite, compresa la ISS) passano sopra a una specifica località utilizzando vari siti web (ad es. heavens-above.com). In questa puntata di AstronautiCAST Riccardo Rossi spiega (al minuto 01:14:25) come sapere se gli Starlink passeranno proprio sopra alla vostra testa.

La costellazione dei satelliti Starlink

Gli Starlink sono satelliti per telecomunicazioni dal peso di poco superiore ai 260 chilogrammi, progettati per fornire servizi Internet ai territori che sorvolano. Contando i 60 di questo lancio, SpaceX ha spedito in orbita un totale di 1445 Starlink (inclusi i satelliti di test). Di questi, 68 sono andati distrutti rientrando in atmosfera (dato aggiornato al momento della pubblicazione). In ogni caso, grazie ai 1377 esemplari ancora in orbita, Starlink mantiene saldamente il record della più corposa costellazione di satelliti per telecomunicazioni al mondo.

Elon Musk, CEO e fondatore di SpaceX, aveva dichiarato che la società avrebbe avuto bisogno di almeno 400 Starlink attivi per fornire una copertura Internet minimale, e di 800 per una copertura moderata. Con questi numeri ormai ampiamente superati, la fase di beta testing è in pieno corso e include anche l’Italia.

Come funziona Starlink

L’obiettivo del progetto Starlink è la fornitura di un accesso globale a Internet ad alta velocità. Con l’attuale tecnologia le aree rurali e remote sono ancora oggi spesso isolate e senza accesso al web. I tradizionali Internet provider via satellite offrono i propri servizi con satelliti posti in orbita geostazionaria a circa 35.000 chilometri di quota, ma in questo modo il segnale deve percorrere una distanza così elevata che i collegamenti offrono connessioni poco performanti. Operando a una quota più bassa, SpaceX spera di riuscire a ridurre questo problema e fornire una copertura veloce e affidabile a un prezzo competitivo.

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Marco Zambianchi

Spacecraft Operations Engineer per EPS-SG presso EUMETSAT, ha fatto parte in precedenza dei Flight Control Team di INTEGRAL, XMM/Newton e Gaia. È fondatore di ForumAstronautico.it e co-fondatore di AstronautiCAST. Conferenziere di astronautica al Planetario di Lecco fino al 2012, scrive ora su AstronautiNEWS ed è co-fondatore e consigliere dell'associazione ISAA.