OSIRIS-REx termina l’ultimo sorvolo di Bennu
La sonda della NASA OSIRIS-REx ha completato il suo ultimo sorvolo dell’asteroide Bennu lo scorso mercoledì 7 aprile, quando in Italia era mezzogiorno, dando poi inizio a una lenta manovra di allontanamento. Fra qualche giorno, il team della missione potrà scoprire come è cambiata la superficie dell’oggetto celeste in seguito all’operazione di campionamento avvenuta da parte della navicella il 20 ottobre 2020.
Il team di OSIRIS-REx ha voluto aggiungere questa manovra di sorvolo per documentare gli effetti fisici del breve impatto dovuto alla rapida operazione di raccolta del materiale dalla superficie, denominata Touch And Go Sample Collection Maneuver da parte del campionatore posto sulla parte terminale del braccio TAGSAM (Touch And Go Sample Acquisition Mechanism), lungo 3,35 metri. «Osservando la distribuzione del materiale scavato attorno al sito di raccolta, potremo comprendere meglio la natura dei materiali presenti nella superficie e negli strati sottostanti, oltre alle proprietà meccaniche dell’asteroide stesso» ha spiegato Dante Lauretta, responsabile scientifico della missione presso l’Università dell’Arizona.
Nel corso dell’ultimo sorvolo, OSIRIS-REx ha effettuato delle riprese nell’arco di quasi sei ore, coprendo più di una rotazione completa dell’asteroide volando a una quota di 3,5 km, ovvero la distanza minima mai raggiunta, dopo quella della manovra di raccolta del campione.
Gli scienziati dovranno però attendere almeno fino al 13 aprile per ricevere i dati raccolti dalla navicella e per poter osservare le nuove immagini della superficie di Bennu, scattate durante l’ultimo flyby. La sonda condivide infatti l’utilizzo delle antenne del Deep Space Network con altre missioni interplanetarie come Mars 2020, e tipicamente può godere di 4–6 ore di tempo al giorno per poter inviare i propri dati sulla Terra. «Abbiamo raccolto circa 4.000 megabyte di dati durante il sorvolo» ha spiegato Mike Moreau, vice responsabile di progetto della missione presso il Goddard Space Flight Center della NASA di Greenbelt, Maryland. «Attualmente Bennu è a circa 298 milioni di km dalla Terra, il che significa che possiamo raggiungere una velocità di trasmissione di dati di 412 kilobit al secondo, pertanto occorreranno diversi giorni per scaricare tutti i dati del flyby».
Una volta ottenuti tutti i dati e le immagini del sorvolo, il team della missione potrà valutare come OSIRIS-REx abbia rimescolato la superficie dell’asteroide. Durante il touch down, la testa del campionatore è affondata per 48,8 cm nella superficie dell’asteroide e ha contemporaneamente espulso una carica di azoto pressurizzato. Anche i propulsori della sonda hanno contribuito a scombussolare la superficie asteroidale quando si sono azionati per spingerla via dall’asteroide stesso, sollevando polvere e detriti.
OSIRIS Rex, con il suo prezioso campione, rimarrà nelle vicinanze di Bennu fino al 10 maggio, quando azionerà i propri propulsori per dare inizio al suo viaggio di due anni verso casa, che raggiungerà il 24 settembre 2023.
Fonte: NASA
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