Ancora centro per SpaceX: in orbita 58 Starlink e 3 SkySat

Il lancio di Starlink-8 - (C) SpaceX

Nuovo lancio e nuovo successo per SpaceX, che a soli nove giorni da Starlink-7 in una missione condivisa ha lanciato 58 satelliti Starlink e 3 satelliti SkySat alle 11:21 italiane dal Pad 40 del Kennedy Space Center in Florida.

Centrato anche l’obiettivo di recuperare il primo stadio del Falcon 9, che al suo terzo volo si è poggiato in diretta streaming sulla piattaforma Of Course I Still Love You, in attesa nell’oceano Atlantico.

SpaceX tenterà di recuperare anche le due semi-ogive, peraltro entrambe già sopravvissute a precedenti missioni (JCSAT-18/Kacific e Starlink-3), continuando con lo sforzo di raggiungere il massimo livello di efficienza in termini di riutilizzo dell’hardware di volo.

A differenziare il lancio di oggi dai precedenti è stata la presenza a bordo di tre satelliti SkySat di Planet Labs, che hanno trovato posto lasciando a terra due Starlink. Si tratta di uno dei modi con i quali SpaceX può permettersi di offrire servizi di lancio a prezzi estremamente competitivi.

Come nelle precedenti missioni della serie, i sessanta Starlink lanciati questa notte si separeranno lentamente tra loro nel corso dei prossimi giorni, andando a distribuirsi sul piano orbitale e alzando progressivamente l’orbita fino a raggiungere la loro quota operativa.

Qualche numero di questo lancio

Oggi SpaceX ha stabilito alcuni nuovi primati:

  • secondo lancio Starlink nel giro di 9 giorni. Il record precedente erano i 19 giorni che separarono i lanci di Starlink 3 e 4, fra gennaio e febbraio di quest’anno;
  • lo stadio B1059 effettua il suo terzo lancio 191 giorni dopo il primo (avvenuto lo scorso dicembre). Il record precedente erano i 206 giorni di B1046;
  • secondo lancio dalla stessa rampa (SLC-40) nel giro di 9 giorni. Il precedente record era di 11 giorni, sempre dalla SLC-40;
  • per la prima volta in assoluto il Falcon 9 decolla senza fare precedentemente uno static fire, cioè un’accensione di prova dei motori a razzo della durata di qualche secondo, ma senza lasciare la rampa di lancio.

Starlink visibili dall’Italia?

Quando le condizioni di orbita e ora del giorno sono favorevoli (naturalmente anche il meteo deve collaborare!) è possibile vedere i satelliti Starlink in cielo anche sopra le città italiane.

In particolare, lo spettacolo offerto dal “trenino” di sessanta satelliti che volano in formazione ravvicinatissima, tipico di uno scenario immediatamente successivo al lancio, è spettacolare e facile da individuare.

Per quanto riguarda questo specifico lancio, purtroppo non sarà possibile vedere satelliti sull’Italia prima del 17 giugno, con un’altezza sull’orizzonte che favorirà le regioni meridionali.

In generale, è possibile verificare quando i satelliti Starlink (e qualsiasi altro satellite artificiale, compresa la ISS) passano sopra a una specifica località utilizzando vari siti web. In questa puntata di AstronautiCAST Riccardo Rossi spiega (al minuto 01:14:25) come sapere se gli Starlink passano proprio sopra alla vostra testa.

La costellazione dei satelliti Starlink

Anche questo lancio ha fornito il proprio contributo alla proliferazione della costellazione Starlink. Questi piccoli satelliti, dal peso di poco superiore ai 220 chilogrammi, sono stati progettati con l’idea di fornire servizi internet ai territori sorvolati. Con questo lancio, la costellazione ha raggiunto 417 unità operative, creando quella che al momento è già la più grande flotta di satelliti in orbita. Elon Musk, CEO e fondatore di SpaceX, aveva dichiarato che la compagnia avrebbe avuto bisogno di almeno 400 satelliti in orbita per riuscire a fornire una copertura internet minimale e 800 per fornire una copertura moderata. La commercializzazione dei servizi potrebbe essere avviata entro il 2020 con la copertura di alcune località di Stati Uniti e Canada.

Come funziona Starlink

L’obiettivo del progetto Starlink è la fornitura di un accesso globale a internet ad alta velocità. Con l’attuale tecnologia le aree rurali e remote sono ancora oggi spesso isolate e senza accesso al web. I tradizionali provider di servizi internet via satellite sono in grado di fornire una copertura con i loro satelliti posti in orbita geostazionaria (circa 35.000 chilometri di quota), ma il segnale per giungere a destinazione e tornare al dispositivo di origine deve percorrere una distanza elevata, il che si traduce in collegamenti con velocità di connessione poco performanti. Operando a una quota più bassa, SpaceX spera di riuscire a ridurre questo problema per fornire una copertura veloce e affidabile a un prezzo competitivo.

Il video del lancio

Come sempre, in conclusione, eccovi il link al video del lancio pubblicato da SpaceX sul suo canale YouTube.

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Marco Zambianchi

Spacecraft Operations Engineer per EPS-SG presso EUMETSAT, ha fatto parte in precedenza dei Flight Control Team di INTEGRAL, XMM/Newton e Gaia. È fondatore di ForumAstronautico.it e co-fondatore di AstronautiCAST. Conferenziere di astronautica al Planetario di Lecco fino al 2012, scrive ora su AstronautiNEWS ed è co-fondatore e consigliere dell'associazione ISAA.