Consegnata la struttura principale del Dream Chaser

Sierra Nevada Corporation (SNC), uno dei leader mondiali del settore aerospaziale e della sicurezza statunitense, ha annunciato l’arrivo nello stabilimento di produzione in Colorado della struttura principale dello spazioplano Dream Chaser. Questa consegna permetterà l’avvio della fase di assemblaggio in preparazione della prima missione che avverrà nel 2021.

Il manufatto appena consegnato è il pezzo più grande della struttura del veicolo spaziale ed è anche quello che avrà il compito di proteggerlo dalle elevate temperature prodotte dall’attrito con l’atmosfera durante la fase di rientro sulla Terra.

La sezione principale del veicolo, costruita in subappalto da Lockheed Martin in materiale composito, costituirà la struttura pressurizzata che conterrà i payload in viaggio da e per la Stazione Spaziale Internazionale. Steve Lindsey, ex astronauta NASA, ex comandante di Space Shuttle, e ora senior vice president dell’area strategie di mercato di SNC Space Systems, ha affermato che la consegna del primo blocco del veicolo spaziale darà il via alla fase cruciale del programma di assemblaggio.

Le caratteristiche principali della struttura appena consegnata sono:

  • Una lunghezza di 9 metri circa, una larghezza di 5 e una altezza di 2 metri per un peso complessivo di circa 1.000 kg.
  • L’utilizzo di tecniche avanzate nel trattamento dei materiali ha permesso la realizzazione della più grande struttura in composito mai costruita prima d’ora, che dovrà resistere alle elevate temperature del rientro atmosferico.
  • I materiali utilizzati, cioè polimeri rinforzati con fibra di carbonio – carbon fiber reinforced polymers (CFRP). L’uso dei CFRP ha permesso la riduzione dei costi di produzione e una inferiore necessità di protezione termica rispetto ad una struttura di pari dimensioni realizzata in alluminio e leghe di titanio.

I programmi prevedono il lancio di Dream Chaser entro la fine del 2021 e almeno sei missioni di rifornimento e rientro merci per la Stazione Spaziale Internazionale. Dream Chaser potrà trasportare fino a circa 5.500 kg di materiali e riportare sulla Terra gli esperimenti scientifici effettuati nello spazio atterrando su pista, esattamente come lo Space Shuttle.

A differenza dello Shuttle i motori del sistema di controllo dell’assetto utilizzano carburante a base di etanolo; poiché non è un composto tossico come l’idrazina, questa soluzione permette al Dream Chaser di essere avvicinato e gestito immediatamente dopo l’atterraggio. Il suo sistema di protezione termica (TPS) è uno scudo ablativo creato dall’Ames Research Center della NASA che potrà essere sostituito in blocco, quindi non tassello per tassello, e solo dopo diversi voli.

Dream Chaser, di proprietà di SNC, a cui spetta anche la sua gestione e manutenzione, è un veicolo spaziale multi-missione riutilizzabile in grado di fornire servizi di trasporto merci fino alla LEO (Low Earth Orbit) ed è l’unico veicolo spaziale commerciale in grado di atterrare su pista. Il Dream Chaser Cargo System è stato selezionato dalla NASA per fornire servizi di trasporto merci da e per la Stazione Spaziale Internazionale nell’ambito del programma Commercial Resupply Services 2 (CRS-2). Tutte le missioni vedranno Dream Chaser atterrare sulla Shuttle Landing Facility del Kennedy Space Center.

Sierra Nevada Corporation, fondata nel 1963 da John Chisholm, era una piccola impresa con pochi dipendenti che lavoravano in un hangar per aerei a Stead, nel Nevada. Fu acquistata nel 1994 da Fatih Ozmen ed Eren Ozmen, marito e moglie. Fatih Ozmen era uno dei primi dipendenti assunti da Chisholm nel 1981. All’epoca dell’acquisizione da parte degli Ozmen SNC contava circa 20 dipendenti. Sotto la loro guida la società è diventata un’azienda multimiliardaria con migliaia di dipendenti. L’attività principale di Sierra Nevada è soddisfare i termini dei contratti stipulati con il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti e con la NASA.

Fonte: Sierra Nevada Corporation (SNC)

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Marco Carrara

Da sempre appassionato di spazio, da piccolo sognavo ad occhi aperti guardando alla televisione le gesta degli astronauti impegnati nelle missioni Apollo, crescendo mi sono dovuto accontentare di una più normale professione come sistemista informatico in una banca radicata nel nord Italia. Scrivo su AstronautiNews dal 2010; è il mio modo per continuare a coltivare la mia passione per lo spazio.