I primi quattro mesi di Paolo Nespoli nello spazio

L'astronauta ESA Paolo Nespoli nella ISS (C) ESA

Sono trascorsi esattamente 128 giorni da quando l’astronauta ESA Paolo Nespoli è salito a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) per la terza volta, lo scorso 28 luglio 2017.

Vediamo quindi in questo articolo quali sono state le attività principali che finora hanno tenuto impegnato Paolo Nespoli durante la sua permanenza nello spazio.

  • Space headaches: si tratta di un questionario che Paolo ha dovuto compilare non appena fatto ingresso nella ISS. In particolare, le domande riguardavano il monitoraggio di eventuali mal di testa di cui potrebbero soffrire gli astronauti quando sono in orbita. Il questionario viene aggiornato settimanalmente per tenere traccia dello stato di salute generale dell’astronauta.
  • Fine Motor: questo esperimento viene utilizzato per misurare la prontezza e l’agilità degli astronauti attraverso dei test che consistono nel toccare lo schermo di un tablet in determinati punti. Il punteggio del test viene effettuato tenendo conto della velocità di risposta così come della correttezza della risposta data.
  • Marrow: questo esperimento dell’Agenzia Spaziale Canadese consiste nel prelevare campioni di sangue e respiro per comprendere come globuli bianchi e rossi si adattano alla microgravità.
  • Sarcolab: esperimento volto allo studio del sistema muscolare degli astronauti in condizioni di microgravità, con l’ausilio del macchinario MARES fornito dalla NASA
  • Cyrcadian Rythms: studio sui ritmi circadiani umani e del loro adattamento durante la permanenza in orbita degli astronauti
  • VO2max: esperimento in cui viene misurato il volume massimo di ossigeno che il corpo di un astronauta è in grado di sopportare. Per questo esperimento viene utilizzata la “bicicletta” a disposizione degli astronauti per svolgere esercizi di attività fisica
  •  MagVector: esperimento utilizzato per comprendere come il campo magnetico terrestre possa influenzare i conduttori elettrici. Vengono quindi montati dei sensori molto sensibili intorno al conduttore stesso, ed i risultati vengono poi salvati su una chiavetta USB per essere trasmessi agli ingegneri a terra successivamente.
  • At Home In Space: si tratta di uno studio utile per capire come l’esperienza in orbita venga vissuta dagli astronauti e come essa venga considerata nel contesto della propria vita. In particolare, vengono considerati anche gli aspetti culturali e sociali e quanto questi possano incidere in una esperienza così stressante.

La brochure della missione VITA di Paolo Nespoli è disponibile qui.

Fonti: ESA

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Valeria Parnenzini

Appassionata di spazio e tecnologia, collabora con AstronautiNEWS da Agosto 2015.