Il budget NASA 2018 evita tagli massicci ma delude molte aspettative

A distanza di pochi giorni dall’approvazione da parte del Congresso del Budget NASA 2017, la Casa Bianca ha reso pubblica la bozza del Budget 2018. Se è vero che il piano non prevede tagli massicci e rilancia su SLS e Orion, il budget scontenta molti per la riduzione dei fondi ad alcune missioni chiave, all’istruzione e alle scienze geo-climatiche.

Sommario

Nella serie di voci che popolano il documento, è utile e senza dubbio più facile stilare un sommario per punti, in modo da evidenziare le voci salienti:

  • Il bilancio totale annuale viene ridotto da 19,5 miliari di dollari a 19,1: questo significa una riduzione, ma non massiccia né strutturale
  • Un aumento dei finanziamenti per SLS ed Orion, che sarebbe a 3,7 miliardi di dollari, in linea con l’approvazione congressuale per il 2017
  • La missione ARM (Asteroid Redirect Mission), per la quale nel Budget 2017 era stata richiesta una valutazione in relazione al Journey to Mars, sarebbe cancellata
  • Non compaiono dettagli ed indirizzi precisi intorno alla partnership tra pubblico e privato, che pure viene menzionata come fondazione delle future iniziative spaziali statunitensi
  • Non viene menzionata il cosiddetto dibattito “Luna vs Marte”
  • L’esplorazione planetaria prende 1,9 miliardi che è una cifra più alta dell’ultimo stanziamento dell’amministrazione Obama
  • La missione Europa Clipper (l’orbiter per Europa) va avanti, ma non viene menzionato il sovvenzionamento
  • La missione con atterraggio su Europa non riceverà alcun finanziamento
  • Le scienze geo-climatiche vengono ampiamente ridimensionate a 1,8 miliardi, che è circa il 13% in meno dai livelli del 2017 passati dall’amministrazione Obama
  • Alcune, non trascurabili missioni geo-climatiche verrebbero cancellate: PACE (non ancora lanciata), OCO-3 (non ancora lanciata), lo strumento di osservazione EPIC della missione DSCOVR
  • Gli stanziamenti per l’istruzione sarebbero interamente eliminati con la spiegazione che “si tratta di duplicazioni di altre funzioni dell’agenzia”.

Un budget dal profilo multiforme

Il budget sin qui discusso è solo una parte del processo generale che prevede l’approvazione e la messa in cantiere vera e propria. Sia la Camera che il Senato valuteranno con molta attenzione le proposte, faranno modifiche ed rispediranno al presidente la versione finale per la firma. Nonostante questo il documento è comunque molto importante perché traccia una linea di partenza per il Congresso. Va ricordato, a fini di maggiore comprensione del budget NASA, che il budget federale del 2018 redatto dall’amministrazione Trump include una proposta di aumento del 10% delle spese militari e per la difesa, mentre alcune agenzie, come l’EPA (l’Agenzia di Protezione Ambientale) subiscono i maggiori contraccolpi di tagli preannunciati.

Si tratta quindi senza dubbio di una proposta di budget per l’agenzia spaziale dal profilo decisamente multiforme. Se da un lato accontenta chi chiedeva maggiori fondi per l’esplorazione planetaria e rinvigorisce il progetto SLS/Orion, è pur vero che non ci sono migliori definizioni di quanto sin qui discusso in merito al Journey to Mars e ad una eventuale ripresa alla cosiddetta “corsa alla Luna”, che come discusso in altri articoli, nei piani dell’amministrazione Trump, potrebbe essere interamente demandata ai privati. La cancellazione della Asteroid Redirect Mission è un’implicito riferimento al fatto che il Journey to Mars così come inteso dalla NASA sotto Obama, prenderebbe un profilo decisamente diverso. Erano attesi invece i tagli alle attività di osservazione geo-climatica, ma nel complesso non ai livelli che i detrattori in ambito scientifico dell’amministrazione Trump si aspettavano. Di certo molto del tessuto accademico americano lamenta queste riduzioni, ma soprattutto la cancellazione di numerosi progetti già in corso di pianificazione diretti al monitoraggio degli effetti del cambiamento climatico, come PACE e soprattutto OCO-3, che sarebbe servita a realizzare una pervasiva osservazione globale dei livelli di anidride carbonica e gas serra nell’atmosfera. La scure è poi decisamente calata pesante sull’ambito educativo della NASA e ai rapporti con l’istruzione. Questo ha fatto pensare a molti commentatori a proposito di una NASA che non viene ridimensionata, ma che assume un profilo sempre più chiuso all’informazione e alla condivisione pubblica: una mossa che potrebbe far fare molti passi indietro alla vocazione profondamente divulgativa che la NASA sempre più stava assumendo in ambito educativo e social.

Uno spaccato per voce del Budget NASA 2018 a confronto con i budget precedenti

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Massimo Orgiazzi

Appassionato di astronomia, astronautica e scienza, nella vita è ingegnere. Ha scritto narrativa, poesia e critica letteraria, ha una passione per il cinema e organizza rassegne cineforum. Twitta in inglese di spazio e scienza con l'handle @Rainmaker1973