ISS Weekly Status Report – 05.2017

ISS, Shuttle, Sojuz e ATV. Credits: NASA

Pubblichiamo il nuovo report delle attività svolte dagli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale

3 febbraio

Exposed Facility Unit (EFU) Adapter Transfer
Nel corso della notte i Ground Controller hanno manovrato il Japanese Experiment Module (JEM) Robotic Manipulator System (RMS) Small Fine Arm (SFA) nella posizione prevista per rimuovere l’EFU Adapter dalla posizione EFU-5 e trasferirlo sulla JEM Airlock (JEMAL) Slide Table. In questo modo viene creato lo spazio per posizionare sull’EF la High Definition Television Camera–Exposed Facility 2 (HDTV-EF2). HDTV-EF2 è un sistema di telecamere ad alta definizione che verrà utilizzato per l’osservazione della Terra dalla ISS.

Synchronized Position Hold, Engage, Reorient, Experimental Satellites (SPHERES) Halo
L’equipaggio ha concluso la seconda delle due giornate dedicate alle verifiche dell’infrastruttura dell’esperimento SPHERES Halo. Patrocinato dalla Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA), SPHERES Halo, mediante l’utilizzo dell’infrastruttura SPHERES, è stato progettato per studiare in orbita la tecnologia applicata al Guidance, Navigation and Control (GNC) a supporto della gestione e della manutenzione robotica dei satelliti. Halo è dotato di sei porte ed è in grado di supportare fino a sei periferiche diverse, tra porti di attracco, telecamere ed altri sensori ed attuatori. Un astronauta può aggiungere e rimuovere queste periferiche liberamente per effettuare i test desiderati.

Electrostatic Levitation Furnace (ELF) Sample Holder Exchange
L’equipaggio ha sostituito il Sample Holder contenuto all’interno della JAXA ELF facility che è installata all’interno del Multi-Purpose Small Payload Rack-2 (MSPR2). L’ELF è un impianto sperimentale progettato per far levitare/fondere/solidificare i materiali con tecniche di lavorazione senza contenitore utilizzando il metodo elettrostatico di levitazione.
[NDT : Probabilmente in tanti abbiamo visto in TV le immagini di astronauti che giocano con gocce d’acqua che galleggiano nell’aria. Un forno a levitazione è uno strumento il cui funzionamento è concettualmente simile a quella della goccia d’acqua fluttuante. L’Electrostatic Levitation Furnaces è un payload scientifico, in cui una varietà di materiali può essere elaborata senza crogiolo, sfruttando l’ambiente in microgravità presente sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Perché i materiali devono levitare durante gli esperimenti? Quando, ad esempio, fondiamo il vetro sulla Terra, una miscela di materie prime è messa in un contenitore denominato “crogiolo”, e l’intero crogiolo viene riscaldato per fondere i materiali in esso contenuti. Successivamente i materiali fusi vengono raffreddati per la solidificazione. Nel processo di fusione ad alta temperatura avviene una reazione chimica tra i materiali allo stato liquido ed il crogiolo, ciò comporta che le impurità dal contenitore vengono introdotte nella materia prima. Per evitare la contaminazione da parte del crogiolo, dobbiamo semplicemente smettere di utilizzarlo, cioè, le materie prime devono essere riscaldate in levitazione. Questo è un metodo di trattamento unico che è facilmente realizzabile in un ambiente a gravità zero o microgravità. Si potrebbe pensare che sia facile far levitare materiali nello spazio perché non c’è gravità. Tuttavia, si riscontrano vari problemi durante gli esperimenti attuali. In teoria un oggetto posto a gravità zero, se non è sottoposto ad alcuna forza, non dovrebbe spostarsi, bensì galleggiare rimanendo fermo nella sua posizione. In realtà esso subisce una forza dovuta alla gravità residua che, anche nello spazio, grava sui movimenti degli astronauti, sull’attracco di una navetta spaziale alla ISS, etc. Se la posizione dell’oggetto non è controllata correttamente, l’oggetto verrà spostato da queste forze, e gli esperimenti, inevitabilmente, falliranno. Sono state sviluppate varie tecnologie per controllare con successo la posizione di un campione sottoposto ad esperimenti. La levitazione di oggetti con la forza elettrostatica, come suggerisce il nome, permette di far levitare gli oggetti con la sola forza elettrostatica. In questo metodo, le forze di Coulomb che interagiscono tra il campione e gli elettrodi circostanti possono essere attivamente controllate per mantenere la posizione del campione. Pertanto, l’ELF controlla il materiale rilevandone la posizione tramite un sensore che invia un segnale agli elettrodi superiore e inferiore. Ciò significa che quando il materiale si sposta a destra, viene inviato rapidamente un segnale di posizione agli elettrodi in modo che possano controllare la forza elettrostatica per spostare il materiale verso sinistra. Questo metodo consente inoltre di spostare il materiale e fissarlo in una qualunque posizione desiderata, inoltre è anche possibile far ruotare il materiale stesso. Il materiale in levitazione può essere riscaldato mediante irradiazione con laser controllabili separatamente. I processi di fusione e recristallizzazione del materiale possono essere osservati usando un termometro a radiazione e le telecamere CCD, che vengono posizionate attorno al materiale. L’ELF è situato nel JEM Multipurpose Small Payload Rack (MSPR) in Kibo.]

Lighting Effects Cognition Test
Utilizzando l’app dedicata, l’equipaggio ha effettuato tre sessioni del test Cognition. Il programma prevedeva l’esecuzione del primo test entro le prime 4 ore dal risveglio, il secondo nell’intervallo tra le 6 e le 10 ore, mentre il terzo 12 ore dopo il rasveglio. Il test di Cognition comprende anche la compilazione di un questionario di pre-test ed il feedback delle prestazioni al termine di ogni test. Individualized Real-Time Neurocognitive Assessment Toolkit for Space Flight Fatigue (Cognition) è il nome che accorpa un gran numero di esperimenti il cui scopo è la misurazione di come il volo spaziale influenzi i cambiamenti fisici; ad esempio, la microgravità e la mancanza di sonno possono influire sulle prestazioni cognitive. Cognition, che include dieci brevi test computerizzati che coprono una vasta gamma di funzioni cognitive, è in grado di fornire un feedback immediato sui risultati dei test attuali e passati. Il software consente la misurazione in tempo reale delle prestazioni cognitive degli astronauti impegnati nella loro missione di lunga durata.

SkinSuit
L’equipaggio ha effettuato le rilevazioni della seconda giornata dell’esperimento SkinSuit; una rilevazione al mattino ed una al pomeriggio. Uno degli effetti che gli astronauti subiscono nel vivere in assenza di gravità è il vedere crescere la propria statura. La ragione principale risiede nel fatto che, senza il peso che grava sulla parte superiore del corpo, la colonna vertebrale si “estende”, diventa meno curva ed i dischi, che separano le ossa della colonna vertebrale, si riempiono con più fluido, liquido che sulla Terra viene normalmente schiacciato via dal peso della parte superiore del corpo. Questa indagine studierà un nuovo tipo di abbigliamento chiamato ‘skinsuit’, progettato per simulare l’effetto del peso corporeo, per osservare se sia possibile controllare e/o ridurre questo allungamento.
[NDT : SkinSuite è una nuova tuta progettata per ridurre gli effetti dell’assenza di gravità. L’assenza di gravità fa sì che la spina dorsale si allunghi anche di 7 centimetri in 5-6 mesi e questo, oltre al malessere fisico, comporta per gli astronauti al loro ritorno a Terra una probabilità quattro volte superiore di contrarre l’ernia al disco. In più, la mancanza di gravità può far diminuire la massa corporea del 2 per cento al mese. Nell’aspetto la tuta è simile a quelle che indossano ciclisti e nuotatori, ossia quelle che si adattano perfettamente al corpo per ridurre l’attrito con l’aria o l’acqua, ma la dermotuta spaziale (SkinSuit) è stata concepita per dare all’astronauta un carico verticale dalle spalle ai piedi, simulando il peso che normalmente un corpo subisce sulla Terra. La tuta, fabbricata dalla azienda italiana Dainese, è stata sottoposta a lunghi test prima di essere portata in orbita.]

 

6 febbraio

H-II Transfer Vehicle (HTV)-6 Deorbit
Nel corso del fine settimana, HTV-6 ha eseguito con successo tutti e tre i deorbit burn previsti. La perdita dei dati di telemetria è avvenuta domenica 5 febbraio alle ore 15:11:21 GMT, ad un’altitudine di 80 km sopra l’oceano Pacifico del sud.

Lighting Effects Vision Test
Questa mattina l’equipaggio ha attivato lo strumento Visual Performance Test ed effettuato una Numerical Verification ed una Color Discrimination alle Solid State Lighting Assembly (SSLA) installate nei Crew Quarters. L’esperimento Lighting Effects desidera quantificare e qualificare gli effetti dell’illuminazione sull’abitabilità dei veicoli spaziali. Tutte le fonti luminose della ISS sono state sostituite con un nuovo sistema progettato per migliorare la salute ed il benessere dell’equipaggio. L’indagine Lighting Effects studia l’impatto del cambiamento portato dalla sostituzione delle lampadine fluorescenti con luci led ad intensità luminosa e colore regolabili, per capire se le nuove luci potranno migliorare i ritmi circadiani dell’equipaggio. I risultati di questa indagine avranno importanti ricadute anche su tutte le persone a Terra che fanno uso di lampade ad incandescenza. Gli SSLA sono stati progettati per sostituire i General Luminaire Assemblies (GLAs) per migliorare l’acuità visiva e per fornire una miglior soluzione per affrontare i disagi dovuti ai ritmi circadiani ed al ciclo del sonno dell’equipaggio. Per raggiungere questi obiettivi, gli SSLA sono stati progettati per funzionare in 3 modalità di spettro luminoso distinte. Le diverse modalità di funzionamento hanno a che fare con la gestione della porzione del blu fornita dalla luce delle lampade; la luce blu ha impatti sulla produzione di melatonina che a sua volta ha impatti sul sonno.
[NDT : Cos’è la melatonina? La melatonina è un ormone che viene prodotto dal nostro corpo tutti i giorni dalla ghiandola pineale e serve a regolare il ciclo sonno-veglia. La melatonina non ci fa dormire meglio o prima, semplicemente indica al nostro organismo quando è il momento di riposare e quando, invece, di essere attivo. L’ormone ha bisogno del buio per essere sintetizzato. Per questo motivo i suoi livelli sono più alti la notte e si abbassano al mattino quando sorge il sole.]

JEM Airlock (JEMAL) Repress
L’equipaggio ha ripressurizzato JEMAL ed effettuato un controllo delle perdite con installato l’Exposed Facility Unit-5 (EFU5) posto sulla Slide Table. Domani l’equipaggio installerà l’HDTV EF-2. HDTV-EF2 è un sistema di telecamere ad alta definizione consegnato sulla ISS dal cargo della missione HTV-6, che sarà utilizzato per l’osservazione della Terra.

Dragon On-Board Training (OBT)
L’equipaggio ha partecipato ad una videoconferenza con gli specialisti a Terra in preparazione dell’avvio delle attività preparatorie all’ormai imminente arrivo del cargo Dragon. Al termine della videoconferenza, l’equipaggio ha avviato il ripasso delle procedure e l’analisi delle interfacce di monitoraggio e comando a loro disposizione.

 

7 febbraio

Japanese Experiment Module (JEM) Exposed Facility (EF) High Definition Television (HDTV) Camera Installation
Oggi, l’equipaggio ha installato l’HDTV sull’EFU Adapter che è stato poi installato sulla JEM Airlock Slide Table. La Slide Table è stato poi retratta all’interno de JEM Airlock, ed il JEM Airlock è stata depressurizzato in preparazione delle operazioni necessarie per installare la videocamera HDTV sul JEM EF, in programma per il fine settimana. Questo sistema di telecamere HDTV, consegnato sulla ISS dal cargo della missione HTV-6, sarà utilizzato per l’osservazione della Terra.

Vascular Echo Ultrasound
L’equipaggio ha completato con successo due sessioni Vascular Echo con l’acquisizione di scansioni ad ultrasuoni del collo, delle gambe e del cuore e la rilevazione della pressione sanguigna. Questa indagine dell’Agenzia Spaziale Canadese (CSA) prende in esame l’irrigidimento dei vasi sanguigni e i cambiamenti del cuore dei membri dell’equipaggio della ISS impegnati in una missione di lunga durata, per monitorare la situazione e quindi seguire il loro recupero al ritorno sulla Terra. I risultati potrebbero fornire strumenti per la creazione di contromisure per aiutare a mantenere la salute di un astronauta e la qualità della vita di tutti noi.

Commercial Off the Shelf (COTS) Ultra-High Frequency (UHF) Communication Unit (CUCU) Software Update
Oggi, l’equipaggio ha aggiornato il software del Communication Unit (CUCU) di scorta. Questa attività ha richiesto l’uso dei cavi del CUCU primario. Al termine dell’aggiornamento è stata ripristinata la configurazione originaria.

Moderate Temperature Loop (MTL) Internal Thermal Control System (ITCS) Switchover
Oggi l’equipaggio ha riconfigurato il circuito di raffreddamento dell’Airlock MTL che dal Lab ITCS è stato collegato al Node 3 ITCS, prima dell’attivazione del Node 1 Galley Rack. Se il raffreddamento del Node 1 Galley Rack fosse stato attivato con il circuito ancora collegato al Lab, si sarebbe corso il avere problemi di surriscaldamento, per questo motivo la riconfigurazione dell’Airlock MTL è stata effettuata in anticipo sulla attivazione del Node 1 Galley Rack. Durante l’installazione, gli astronauti hanno avuto problemi di accoppiamento con alcune connessioni Quick Disconnect (QD) che hanno impedito l’accoppiamento dei cavi elettrici. L’equipaggio ha dovuto interrompere l’attività, in attesa di una soluzione.

Lab Carbon Dioxide Removal Assembly (CDRA) Valve Troubleshooting
Il Lab CDRA Air Selector Valve (ASV) Remote Power Controller Module (RPCM) LAD62B-A Remote Power Controller (RPC) 12 subisce dal marzo 2014, in modalità apparentemente casuale, blocchi per episodi di sovraccarico elettrico. Lo scorso 31 gennaio, l’equipaggio ha steso un nuovo cavo elettrico che permetterà di suddividere il carico elettrico a monte delle valvole, cablando tre delle sei valvole su un diverso RPC. Al termine della configurazione si avranno 3 valvole sull’RPC 12 e 3 sull’RPC 5. Il 6 febbraio, il Lab CDRA RPCM LAD62B-A RPC 05 si è bloccato, alimentando il sospetto che fosse una delle valvole su tale cavo la causa delle anomalie elettriche. Oggi l’equipaggio ha sostituito la connessione del cavo dell’RPC12 sull’ASV101 per poter procedere con l’isolamento e l’identificazione del problema, ma l’RPC 5 si è bloccato nuovamente. L’equipaggio ha quindi trasferito il carico dell’RPC 12 sull’ASV103 nel tentativo di isolare ulteriormente il problema, ma l’RPC 5 si è bloccato nuovamente, indicando l’ASV102 come la causa più probabile dei continui blocchi. Gli specialisti a Terra proseguiranno le analisi prima di autorizzare modifiche ai cablaggi elettrici.

 

8 febbraio

Galley Rack Outfitting
L’equipaggio ha proseguito l’allestimento del Galley Rack. Oggi sono stati collegati i cablaggi elettrici, dati e le condutture dei fluidi. Si è inoltre provveduto al trasferimento del Food Warmer dal Node 1 Starboard al Node 1 Galley Rack. Questo trasferimento consentirà di alimentare il Food Warmer dal Galley Rack anzichè dal Ku-Band Power Supply.

Japanese Experiment Module (JEM) Exposed Facility Unit (EFU) Adapter Transfer to the Exposed Facility (EF)
Nel corso della notte, i Ground Controller dello Space Station Integration & Promotion Center (SSIPC) in Giappone hanno manovrato il Japanese Experiment Module Remote Manipulator System (JEMRMS) per trasferirlo dallo Small Fine Arm (SFA) Park Position al JEM airlock per afferrare l’EFU Adapter con l’SFA. Successivamente L’EFU Adapter è stato scollegato dalla Slide Table del JEM ALPoi e trasferito sull’EFU 5.

NeuroMapping
L’equipaggio ha configurato gli strumenti NeuroMapping prima di eseguire l’esperimento con il corpo in un primo momento in configurazione “strapped in” e successivamente ”free floating”. Neuromapping intende indagare se i voli spaziali di lunga durata provocano alterazioni al cervello, sia a livello di struttura che di funzioni, come ad esempio il controllo motorio ed il multi-tasking, nonché misurare il tempo di pieno recupero da queste eventuali sofferenze. Precedenti ricerche ed aneddoti, raccontati da astronauti al ritorno da un volo spaziale di lunga durata, suggeriscono che il controllo del movimento ed alcuni aspetti cognitivi subiscono alterazioni dopo aver vissuto a lungo in microgravità. L’indagine NeuroMapping utilizza la risonanza magnetica cerebrale strutturale e funzionale (MRI and FMRI) per valutare gli eventuali impatti sui membri di un equipaggio dopo una missione di sei mesi sulla Stazione Spaziale Internazionale.

Lighting Effects
L’equipaggio ha predisposto l’esposimetro – Light Meter – ed effettuato rilevazioni dell’intensità della luce in varie località della ISS. Al termine, i risultati acquisiti sono stati inviati a Terra per le analisi. Tutte le fonti luminose della ISS sono state sostituite con un nuovo sistema progettato per migliorare la salute ed il benessere dell’equipaggio. L’indagine Lighting Effects studia l’impatto del cambiamento portato dalla sostituzione delle lampadine fluorescenti con luci led ad intensità luminosa e colore regolabili, per capire se le nuove luci potranno migliorare i ritmi circadiani dell’equipaggio. I risultati di questa indagine avranno importanti ricadute anche su tutte le persone a Terra che fanno uso di lampade ad incandescenza. Gli SSLA sono stati progettati per sostituire i General Luminaire Assemblies (GLAs) per migliorare l’acuità visiva e per fornire una miglior soluzione per affrontare i disagi dovuti ai ritmi circadiani ed al ciclo del sonno dell’equipaggio. Per raggiungere questi obiettivi, gli SSLA sono stati progettati per funzionare in 3 modalità di spettro luminoso distinte. Le diverse modalità di funzionamento hanno a che fare con la gestione della porzione del blu fornita dalla luce delle lampade; la luce blu ha impatti sulla produzione di melatonina che a sua volta ha impatti sul sonno.
[NDT : Cos’è la melatonina? La melatonina è un ormone che viene prodotto dal nostro corpo tutti i giorni dalla ghiandola pineale e serve a regolare il ciclo sonno-veglia. La melatonina non ci fa dormire meglio o prima, semplicemente indica al nostro organismo quando è il momento di riposare e quando, invece, di essere attivo. L’ormone ha bisogno del buio per essere sintetizzato. Per questo motivo i suoi livelli sono più alti la notte e si abbassano al mattino quando sorge il sole.]

Sally Ride Earth Knowledge Acquired by Middle Schools (EarthKam)
L’equipaggio ha sostituito la lente dello strumento Sally Ride EarthKam, posto di fronte ad una finestra del Service Module (SM). Sally Ride EarthKam è un programma di educazione della NASA che permette a circa 20.000 studenti provenienti da 247 scuole di 28 paesi di fotografare ed esaminare la Terra dal punto di vista di un equipaggio in orbita. Tramite internet, gli studenti controllano una speciale macchina fotografica digitale montata a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Ciò consente loro di fotografare prospettive del pianeta Terra dallo spazio.

SpX-10 Preparation
L’equipaggio ha effettuato oggi la prima sessione di addestramento Dragon Robotics Onboard Trainer (ROBoT). Questa sessione prevede il ripasso delle procedure e l’esecuzione di simulazioni di avvicinamento e cattura di Dragon, avviando l’addestramento da distanze dalla ISS ogni volta diverse.

Extravehicular Mobility Unit (EMU) Lithium Ion (Li-Ion) Battery Charger Calibration Verification
Oggi, l’equipaggio ha effettuato una serie di controlli per verificare che il Li-Ion Battery Charger operi all’interno degli standard di calibrazione. Questa verifica, che viene effettuata di norma ogni cinque anni, non ha rilevato alcuna anomalia.

Extravehicular Activity (EVA) Preparations
L’equipaggio ha concluso la manutenzione del Simplified Aid for EVA Rescue (SAFER) e la verifica della tenuta delle guarnizioni dei Test Module.

 

9 febbraio

Galley Rack Outfitting
Oggi l’equipaggio ha trasferito lo switch ethernet a 16 porte dal Node 1 al Galley Rack. Tutti i cavi pre-esistenti e l’alimentazione elettrica sono rimasti attivi e collegati allo switch durante il trasferimento. Nel corso della giornata si provvederà a collegare allo switch i due cavi ethernet del Microgravity Experiment Research Locker/Incubator (MERLIN), che è stato recentemente spostato dall’EXPRESS Rack 6 Locker-2 al Galley Rack nel Node 1.

JEM ORU Transfer Interface (JOTI) Retrieval from PMA2
Questa mattina l’equipaggio è entrato nel Pressurized Mating Adapter-2 (PMA2) per recuperare lo strumento JOTI. JOTI sarà utilizzato domani, venerdì 10 febbraio, per installare il Robotics External Leak Locator (RELL) sulla SLide Table del Japanese Experiment Module (JEM) Airlock (A/L). Sono in programma per questo fine settimana l’avvio delle operazioni RELL. L’attenzione di tutti verrà posta sul Radiator Beam Valve Module (RBVM) P1-3-2 per osservare l’eventuale presenza di perdite provenienti dall’External Active Thermal Control System (EATCS) Loop B.

Synchronized Position Hold, Engage, Reorient, Experimental Satellites (SPHERES) Universal Docking Port (UDP)
L’equipaggio ha riconfigurato i satelliti SPHERES ed ha assemblato la Docking Port. Successivamente è stato caricato il software di test ed effettuato alcune verifiche con il supporto degli specialisti a Terra. Gli obiettivi della sessione UDP sono la conferma delle capacità di effettuare un attracco affidabile attraverso l’esecuzione di innumerevoli manovre di aggancio utilizzando le telecamere ed i propulsori di cui dispongono i satelliti controllati da algoritmi software. L’aggiunta di Docking Port rappresenta un aggiornamento critico per i satelliti SPHERES. Con la nuova capacità di aggancio e sgancio, l’infrastruttura SPHERES è in grado di fornire un valido banco di prova per affrontare molte delle sfide legate alla navigazione spaziale autonoma. Il progetto SPHERES-UDP consente la sperimentazione di compiti complessi attraverso il controllo ottimale e adattativo, con processi decisionali autonomi e l’elaborazione delle immagini in tempo reale.

Cool Flames Investigation
L’equipaggio ha sostituito la bombola del gas posta nella parte superiore del Combustion Integration Rack’s (CIR’s) Fluids and Combustion Facility (FCF). L’indagine CFI (Cool Flames Investigation) fornisce una nuova visione del fenomeno per cui alcuni combustibili inizialmente bruciano generando fiamme e temperature molto elevate, per poi apparentemente estinguersi in breve tempo ma in realtà continuare a bruciare ad una temperatura molto più bassa, senza fiamme visibili (fiamme fredde). Capire la combustione a fiamma fredda aiuterà gli scienziati a sviluppare nuovi motori e nuovi carburanti più efficienti ma anche migliorare la sicurezza a bordo della ISS.

Story Time From Space Buoy Demo
L’equipaggio ha registrato un video per dimostrare come avvengano i processi di galleggiabilità e sedimentazione in microgravità. Story Time è un progetto di alfabetizzazione volto alla promozione della scienza, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica e si compone di cinque libri e delle relative dimostrazioni scientifiche realizzate dagli astronauti in orbita. La registrazione verrà inviata a Terra e sarà utilizzata per scopi didattici.

Mobile Servicing System (MSS) Operations
In preparazione della RELL RBVM, previste per il prossimo fine settimana, i Ground Controller hanno utilizzato lo Space Station Remote Manipulator System (SSRMS) per estrarre lo Special Purpose Dexterous Manipulator (SPDM) e traslare il Mobile Transporter (MT) sul WorkSite 7 (WS7).

Japanese Experiment Module Remote Manipulator System (JEMRMS) Operations
Gli specialisti dello Space Station Integration and Promotion Center (SSIPC) giapponese manovreranno il JEMRMS per stivare lo Small Fine Arm (SFA) sull’SFA Storage Equipment (SSE) e predisporre il JEM AL alle operazioni RELL.

Treadmill 2 (T2) Belt Issue
Oggi. l’equipaggio non è stato in grado di concludere positivamente lo spegnimento e la successiva riaccensione settimanale del Treadmill 2 (T2). Lo stesso tentativo è stato effettuato da remoto dagli specialisti a Terra ma, anche in questo caso, senza successo. L’equipaggio ha rilevato disattivata la Graphical User Interface (GUI), mentre la Command Logic Unit (CLU) segnalava in stao di attivo il collegamento. Tutti i LED di stato del T2 erano accesi, tanto che lo strumento era considerato GO per gli esercizi. In seguito, però, quando l’equipaggio ha tentato di avviare una sessione di allenamento, il treadbelt non ha funzionato. Gli specialisti a Terra decideranno oggi la pianificazione degli interventi per risolvere il problema del T2.

 

10 febbraio

Japanese Experiment Module (JEM) ORU Transfer Interface (JOTI) and Robotics External Leak Locator (RELL) Installation on JEM Airlock (JEMAL) Slide Table
L’equipaggio ha installato JOTI sulla JEM A/L Slide Table per poi procedere con l’installazione dell’Robotics External Leak Locator (RELL) su JOTI. Al termine la Slide Table è stata retratta all’interno di JEMAL. Le attività RELL, il cui scopo è il tentativo di localizzare l’origine delle perdite di ammoniaca dell’External Active Thermal Control System (EATCS) Loop B, sono in programma per questo fine settimana.

JEM Pressurized Module (JPM) Thermal Control Assembly (TCA) Accumulator Package Remove & Replace (R&R)
Oggi, l’equipaggio ha sostituito il JPM TCA Accumulator. Gli astronauti, per raggiungere l’accumulatore, hanno dovuto smontare i Cabin Duct e ruotare il rack dell’Environmental Control Life Support System / Thermal Control System (ECLSS/TCS). L’accumulatore rimosso è stato imballato e predisposto per l’invio a Terra.

Packed Bed Reactor Experiment (PBRE) Removal
L’equipaggio ha rimosso il PBRE dal Microgravity Science Glovebox (MSG) per imballarlo e predisporlo al ritorno a Terra con il cargo della missione SPX-10.
[NDT : Il Packed Bed Reactor Experiment (PBRE) studia il comportamento di gas e liquidi quando scorrono simultaneamente all’interno di quello che viene definito un “mezzo poroso”. I mezzi porosi o “packing” possono essere di forme e materiali diversi e sono ampiamente utilizzati in ingegneria chimica per migliorare il contatto tra due fasi fluide immiscibili (ad esempio, liquido-gas, acqua-olio, etc). Questi sistemi possono servire come reattori in sistemi in cui il contatto è cercato il contatto interfase, sia sulla Terra che nello spazio.]

Fluids Integrated Rack (FIR) Light Remove & Replace
L’equipaggio ha estratto l’Optics Bench dal Fluids Integrated Rack (FIR) per sostituire entrambe le FIR White Light Lamp installate nel FIR White Light Chassis a sua volta posto nel retro dell’Optics Bench. Le lampade a luce bianca erano ormai giunte a fine vita e, per evitare che si bruciassero durante l’esperimento Light Microscopy Module (LMM) Biophysics, gli astronauti le hanno sostituite. L’esperimento LMM Biophysics 1 (The Effect of Macromolecular Transport of Microgravity Protein Crystallization) verrà consegnato sulla ISS dal cargo della missione SPX-10. Una volta installato, LMM Biophysics 1 potrà essere utilizzato per osservare il movimento delle singole molecole proteiche in microgravità. Studiando i cristalli di qualità superiore che si sviluppano in microgravità, gli scienziati potranno comprendere meglio la loro struttura ed i meccanismi di aggregazione.

48 Sojuz (44S) Emergency Egress Drill
L’equipaggio ha partecipato ad una sessione di addestramento, simulando un rientro in atmosfera in situazione di emergenza. Questa sessione di addestramento si è focalizzata sulle procedure di discesa a Terra che verrebbero utilizzate nelle situazioni di emergenza. Questo addestramento viene svolto da tutti gli equipaggi che sono a bordo della ISS da almeno 12/14 settimane, e successivamente ripetuta ogni 3 mesi circa.

Mobile Servicing System (MSS) Operations
Durante la notte, i Robotics Ground Controller hanno attivato MSS ed estratto lo Space Station Remote Manipulator System (SSRMS) dal Node2 Power Data Grapple Fixture (PDGF) per trasferirlo sul Mobile Base System (MBS) PDGF1. Successivamente hanno estratto lo Special Purpose Dexterous Manipulator (SPDM) da MBS PDGF2 e manovrato SSRMS alla configurazione di traslazione. Infine, i Ground Controller hanno trasferito il Mobile Transporter (MT) dal WorkSite 4 (WS4) al WorkSite 7. MSS è ora nella posizione prevista per l’avvio delle operazioni Robotic External Leak Locator (RELL) che dovrebbero iniziare questo pomeriggio.

Treadmill 2 (T2) Secure Digital (SD) Card Recovery
Il T2 non è operativo dallo scorso 9 febbraio. Il T2, a causa di anomalie precedenti, ha operato in modalità di debug e questo ha fatto si che si riempisse la scheda SD dedicata, e la scheda SD piena ha bloccato il tapis roulant. Per recuperare la piena funzionalità del T2, i Ground team e l’equipaggio hanno ripristinato la scheda SD, ed ora il T2 è nuovamente operativo.

Extravehicular Activities (EVA) Pistol Grip Tool (PGT) Torque Analyzer Kit (TAK) Data Gather
L’equipaggio ha installato il TAK su ciascuno dei PGT per registrare i loro valori di coppia. Questa attività viene effettuata ogni 6 mesi su tutti i PGT in orbita.

 

13 febbraio

Electrostatic Levitation Furnace (ELF) Sample Clean
Questa mattina l’equipaggio ha scollegato le Sample Cartridge, poste all’interno dell’ELF, ed ha sostituito il campione. Gli specialisti a Terra riprenderanno le operazioni ELF entro questo fine settimana. L’ELF è un impianto sperimentale progettato per far levitare/fondere/solidificare i materiali con tecniche di lavorazione senza contenitore utilizzando il metodo elettrostatico di levitazione.
[NDT : Probabilmente in tanti abbiamo visto in TV le immagini di astronauti che giocano con gocce d’acqua che galleggiano nell’aria. Un forno a levitazione è uno strumento il cui funzionamento è concettualmente simile a quella della goccia d’acqua fluttuante. L’Electrostatic Levitation Furnaces è un payload scientifico, in cui una varietà di materiali può essere elaborata senza crogiolo, sfruttando l’ambiente in microgravità presente sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Perché i materiali devono levitare durante gli esperimenti? Quando, ad esempio, fondiamo il vetro sulla Terra, una miscela di materie prime è messa in un contenitore denominato “crogiolo”, e l’intero crogiolo viene riscaldato per fondere i materiali in esso contenuti. Successivamente i materiali fusi vengono raffreddati per la solidificazione. Nel processo di fusione ad alta temperatura avviene una reazione chimica tra i materiali allo stato liquido ed il crogiolo, ciò comporta che le impurità dal contenitore vengono introdotte nella materia prima. Per evitare la contaminazione da parte del crogiolo, dobbiamo semplicemente smettere di utilizzarlo, cioè, le materie prime devono essere riscaldate in levitazione. Questo è un metodo di trattamento unico che è facilmente realizzabile in un ambiente a gravità zero o microgravità. Si potrebbe pensare che sia facile far levitare materiali nello spazio perché non c’è gravità. Tuttavia, si riscontrano vari problemi durante gli esperimenti attuali. In teoria un oggetto posto a gravità zero, se non è sottoposto ad alcuna forza, non dovrebbe spostarsi, bensì galleggiare rimanendo fermo nella sua posizione. In realtà esso subisce una forza dovuta alla gravità residua che, anche nello spazio, grava sui movimenti degli astronauti, sull’attracco di una navetta spaziale alla ISS, etc. Se la posizione dell’oggetto non è controllata correttamente, l’oggetto verrà spostato da queste forze, e gli esperimenti, inevitabilmente, falliranno. Sono state sviluppate varie tecnologie per controllare con successo la posizione di un campione sottoposto ad esperimenti. La levitazione di oggetti con la forza elettrostatica, come suggerisce il nome, permette di far levitare gli oggetti con la sola forza elettrostatica. In questo metodo, le forze di Coulomb che interagiscono tra il campione e gli elettrodi circostanti possono essere attivamente controllate per mantenere la posizione del campione. Pertanto, l’ELF controlla il materiale rilevandone la posizione tramite un sensore che invia un segnale agli elettrodi superiore e inferiore. Ciò significa che quando il materiale si sposta a destra, viene inviato rapidamente un segnale di posizione agli elettrodi in modo che possano controllare la forza elettrostatica per spostare il materiale verso sinistra. Questo metodo consente inoltre di spostare il materiale e fissarlo in una qualunque posizione desiderata, inoltre è anche possibile far ruotare il materiale stesso. Il materiale in levitazione può essere riscaldato mediante irradiazione con laser controllabili separatamente. I processi di fusione e recristallizzazione del materiale possono essere osservati usando un termometro a radiazione e le telecamere CCD, che vengono posizionate attorno al materiale. L’ELF è situato nel JEM Multipurpose Small Payload Rack (MSPR) in Kibo.]

Tissue Regeneration-Bone Defect Rodent Research-4 (RR-4) Hardware Gather and Install
L’equipaggio ha recuperato l’infrastruttura RR-4. Due delle quattro gabbiette dei roditori sono state installate questa mattina, ma gli specialisti a Terra non sono stati in grado di ricevere i dati della telemetria fino al cambio di indirizzo IP, azione che ha permesso di risolvere il problema. Tissue Regeneration-Bone Defect (RR-4 CASIS) studia ciò che impedisce ai vertebrati, come i roditori e gli esseri umani, la rigenerazione delle cellule ossee e dei tessuti, e gli impatti della microgravità sul processo di rigenerazione. I risultati di questi studi potrebbero migliorare la comprensione dei meccanismi di rigenerazione cellulare.

Microgravity Expanded Stem Cells (MESC) Life Science Ancillary Hardware (LSAH) Configuration
L’equipaggio ha recuperato e predisposto il Microgravity Science Glovebox (MSG) Life Science Ancillary Hardware (LSAH). L’esperimento MESC è stato consegnato dal cargo della missione SPX-10 e sarà avviato poco dopo il suo arrivo sulla ISS. MESC sarà di aiuto nel determinare l’efficacia di un ambiente in microgravità per accelerare la crescita delle cellule staminali da utilizzare in studi clinici terrestri nel trattamento delle malattie.

Phase Transitions-4 (PK-4) Video Monitor
L’equipaggio ha configurato un device video a sostegno dell’esperimento congiunto ESA-Russia, PK-4. PK-4 è un payload scientifico progettato per realizzare una ricerca nel campo dei ‘Plasma Complex’.
[NDT : I Plasma Complex sono miscele gassose composte da gas ionizzato, gas neutro e micro particelle. Le micro-particelle accumulano molta energia che le porta ad interagire fortemente tra loro attraverso la forza di Coulomb. Queste interazioni possono, in determinate condizioni, portare le microparticelle ad auto-organizzatarsi nei cosiddetti cristalli di plasma. Gli obiettivi scientifici di PK-4 comprendono lo studio di:

Proprietà di trasporto : Dust Diffusion, Idrodinamica (viscosità) e scambio di calore
Termodinamica : funzioni termodinamiche, transizioni di fase e strutture
Cinetica e Fisica Statistica : carica e forze, equazioni integrali, Statistical Modelling per sistemi fortemente accoppiati, Onde non lineari e le instabilità.

L’esperimento PK prende il nome dalla possibilità di creare dei plasma a struttura cristallina. Questi sono costituiti da particelle di difficile osservazione sulla Terra a causa della sedimentazione. Lo stato di microgravità elimina questa sedimentazione rendendone possibile l’osservazione. Un plasma è un insieme di nano particelle elettricamente cariche poste in sospensione in un fluido. Queste particelle possiedono dunque un potenziale d’interazione che somiglia a quello degli atomi. Questo insieme di particelle può, inoltre, esistere sotto forma gassosa, liquida o cristallina e dare luogo a passaggi da uno stato all’altro.]

Carbon Dioxide Removal Assembly (CDRA) Air Selector Valve (ASV) Remove and Replace (R&R)
L’analisi svolta settimana scorsa aveva identificato il CDRA ASV 102 come fonte delle continue interruzioni elettriche del Remote Power Controller (RPC). Oggi, l’equipaggio è intervenuto, provvedendo alla sostituzione di questa valvola. L’attuale distribuzione della potenza elettrica è la stessa di quando era stata avviata l’analisi del problema – valvole 101, 102 e 103 alimentate dal cavo steso nel corso del primo tentativo di risoluzione del problema, valvole 104, 105 e 106 alimentata dal cavo originale. L’ASV 102 guasta verrà inviata a Terra con il cargo della missione SPX-10 per ulteriori test ed analisi.

Solar
Sabato, 11 febbraio 2017, è stato l’ultimo giorno della Solar Sun Visibility Window e delle rilevazioni scientifiche, prima della conclusione dell’esperimento fissata per mercoledì 15 febbraio. Tutte le attività in programma sono state portate a termine con successo. Gli strumenti Solar concludono una attività di osservazione del Sole durata oltre 9 anni. La piattaforma Solar verrà spenta e rimossa per essere preparata al ritorno a Terra con il cargo della missione SpaceX-12.
[NDT: SOLAR è un osservatorio scientifico dell’ESA installato su Columbus. SOLAR è stato lanciato insieme a Columbus nel febbraio 2008 a bordo di STS-122. SOLAR è montato esternamente al modulo Columbus ed è costituito da tre principali strumenti scientifici:

  • SOVIM
  • SOLSPEC
  • SOL-ACES

Questi tre strumenti insieme forniscono misurazioni dettagliate dell’irradianza spettrale del sole. La piattaforma SOLAR, ed i suoi strumenti, sono controllati dal Belgian User Support and Operations Centre (B.USOC), che si trova presso il Belgian Institute for Space Aeronomy (BISA) in Uccle. SOVIM (Solar Variantions and Irradiance Monitor), montato sull’European Retrievable Carrier, si basa su uno strumento (SOVA) che ha volato nel 1992 con la missione Shuttle STS-46. SOVIM è stato progettato per misurare la radiazione solare con lunghezze d’onda comprese tra 200 nanometri e 100 micrometri, ovvero viene coperto il range dello spettro che va da quasi l’ultravioletto fino all’infrarosso. SOLSPEC (Solar Spectral irradiance measurements) è progettato per misurare l’irradianza solare in uno spettro compreso tra i 165 ai 3000 nanometri con una alta risoluzione spettrale. SOL-ACES (Auto-calibrating Extreme Ultraviolet and Ultraviolet spectrometers) si compone di quattro spettrometri. Essi sono progettati per misurare il range spettrale EUV/UV (17 nanometri – 220 nanometri) con una risoluzione di qualità moderata.]

Transition to (X2) R15 Software
Come parte della attività di migrazione alla versione R15, oggi sono stati aggiornati i Guidance, Navigation and Control (GNC) Multiplexer/Demultiplexer (MDM). Gli aggiornamenti comprendono:

  • Connettività ai Portable Computer System (PCS) dei veicoli attraccati alla ISS
  • Fornire un interfaccia di comunicazione a due bus a tutti i Visiting Vehicle
  • Il recupero del Rate Gyro Assembly (RGA) dovrebbe garantire almeno due fonti distinte sempre disponibili
  • Incorporarazione del Flight Software (FSW) Patch Loader
  • Fornire il recupero dell’assetto senza l’obbligo di usare i dati della telemetria russa a seguito di blocchi del GNC

Gli MDM del Command & Control (C&C) verranno aggiornati domani. Questo aggiornamento prevede le seguenti funzionalità:

  • Supporto ai Visiting Vehicle (VV)
  • Modifiche alla Rapid Depress Auto-Response
  • Dual Integrated Communications Unit (ICU) Capability
  • Incremento delle Telemetry Format Version per soddisfare i requisiti dei Visiting Vehicle (VV)
  • Miglioramento dei tempi di risposta del Longeron Shadowing Fault Detection e dell’Isolation and Recovery (FDIR)

Robotic External Leak Locator (RELL) Operations
Sabato e domenica sono state effettuate le scansioni dell’indagine Robotic External Leak Locator (RELL) al Radiator Beam Valve Module (RBVM) P1-3-2. Venerdì notte i Robotics Ground Controller hanno rimosso RELL dalla SLide Table del JEM, mentre sabato, utilizzando lo Space Station Remote Manipulator System (SSRMS) ed il Special Purpose Dexterous Manipulator (SPDM) Arm1, è stata effettuata la scansione RELL di RBVM. Nel corso della giornata di domenica, i Robotics Ground Controller hanno eseguito una scansione approfondita e localizzata all’RBVM P1-3-2 dal lato di dritta a poppa. Al termine dell’ispezione, SSRMS ed SPDM hanno posizionato RELL nuovamente sulla JEM Airlock Slide Table del Japanese Experiment Module (JEM) Orbital Replaceable Unit (ORU) Transfer Interface (JOTI) per poi essere predisposti per la traslazione del Mobile Transporter (MT) dal WorkSite 7 (WS7) al WorkSite 4.

 

14 febbraio

Transition to (X2) R15 Software
Oggi sono stati migrati alla nuova release software due dei tre Command and Control (C&C) Multiplexer/Demultiplexers. Gli aggiornamenti installati comprendono:

  • Supporto ai Visiting Vehicle (VV)
  • Modifiche alla Rapid Depress Auto-Response
  • Dual Integrated Communications Unit (ICU) Capability
  • Incremento delle Telemetry Format Version per soddisfare i requisiti dei Visiting Vehicle (VV)
  • Miglioramento dei tempi di risposta del Longeron Shadowing Fault Detection e dell’Isolation and Recovery (FDIR)

Al termine della migrazione, l’equipaggio ha sostituito i dischi rigidi dei Portable Computer System (PCS).

Tissue Regeneration-Bone Defect Rodent Research-4 (RR-4) Preparations
L’equipaggio ha proseguito le attività preparatorie dell’esperimento RR-4, in attesa dell’arrivo del cargo della missione SpaceX-10 (SPX-10), attualmente previsto per lunedì 20 febbraio. Questa mattina l’equipaggio ha concluso l’installazione degli habitat C e D, verificando che la telemetria ed il segnale video fossero funzionanti da entrambe la gabbiette, e la configurazione del Microgravity Science Glovebox (MSG) Life Science Ancillary Hardware (LSAH). LSAH è in grado di pulire e decontaminare l’area di lavoro di MSG dopo l’esecuzione di qualsiasi esperimento che comporti rischi biologici. Sia RR-4 che il Microgravity Expanded Stem Cells (MESC) disporranno della propria configurazione LSAH all’interno di MSG.

Radio Frequency Identification (RFID) Logistics Installation
L’equipaggio ha concluso questa mattina l’installazione e la configurazione delle antenne del sistema di Radio Frequency Identification (RFID) Logistics nel Node 1. Nel corso del pomeriggio verrà effettuata, con le medesime modalità, l’installazione del RFID in Lab. L’equipaggio ha scattato alcune foto, successivamente inviate a Terra, per documentare l’attività svolta. L’esperimento RFID Logistics mira ad utilizzare i tag RFID su tutti gli oggetti e gli strumenti di bordo, per gestire più agevolmente la rotazione dell’hardware sulla ISS.

Synchronized Position Hold, Engage, Reorient, Experimental Satellites (SPHERES) Universal Docking Port (UDP)
L’equipaggio ha eseguito una seconda serie di verifiche all’infrastruttura SPHERE UDP. Successivamente è stato caricato il software ed effettuata una simulazione in coordinamento con gli specialisti a Terra. Gli obiettivi della sessione UDP sono la conferma delle capacità di effettuare un attracco affidabile attraverso l’esecuzione di innumerevoli manovre di aggancio utilizzando le telecamere ed i propulsori di cui dispongono i satelliti controllati da algoritmi software. L’aggiunta di Docking Port rappresenta un aggiornamento critico per i satelliti SPHERES. Con la nuova capacità di aggancio e sgancio, l’infrastruttura SPHERES è in grado di fornire un valido banco di prova per affrontare molte delle sfide legate alla navigazione spaziale autonoma. Il progetto SPHERES-UDP consente la sperimentazione di compiti complessi attraverso il controllo ottimale e adattativo, con processi decisionali autonomi e l’elaborazione delle immagini in tempo reale.

Fonte: NASA

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Marco Carrara

Da sempre appassionato di spazio, da piccolo sognavo ad occhi aperti guardando alla televisione le gesta degli astronauti impegnati nelle missioni Apollo, crescendo mi sono dovuto accontentare di una più normale professione come sistemista informatico in una banca radicata nel nord Italia. Scrivo su AstronautiNews dal 2010; è il mio modo per continuare a coltivare la mia passione per lo spazio.