Conclusi i primi test di riutilizzabilità per il primo stadio del Falcon 9

Dopo aver portato a termine con successo la missione CRS-8 di SpaceX lo scorso 8 Aprile, ed essere stato recuperato sulla Autonomous Space Drone Ship (ASDS), il primo stadio del Falcon 9 è stato trasportato al Kennedy Space Center dopo essere stato riportato sulla terraferma a Port Canaveral. L’obiettivo era quello di effettuare alcuni test statici, per garantire che questo stadio possa essere utile anche per future missioni.

Prodotto ad Hawthorne, in California, il primo stadio del Falcon 9 è stato utilizzato per un lancio facente parte del programma Commercial Resupply Service (CRS), ovvero un servizio di cargo commerciale per rifornire la ISS. Prima del lancio, come normalmente avviene nella fase che precede l’inizio di ogni missione, il primo stadio è stato trasportato al McGregor Test Facility,  per poi essere sottoposto a dei test statici di accensione in modo da garantire che i nove motori Merlin 1D fossero pronti per dare spinta sufficiente a portare il Dragon in orbita. Il lancio ha avuto successo al primo tentativo, ed il primo stadio è riuscito poi ad invertire la sua traiettoria per tornare indietro, accendendo tre dei suoi motori , e concludendo il suo viaggio con un atterraggio perfetto sulla ASDS, nell’Atlantico.

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La piattaforma su cui è atterrato il primo stadio è stata chiamata da Elon Musk “Of course I still love you”, rimpiazzando la precedente “Just read the instructions”. Entrambi questi nomi, che possono apparire piuttosto singolari, rappresentano un tributo allo scrittore di fantascienza Iain Banks, come ha affermato lo stesso Musk.

Trasporto del primo stadio del Falcon 9 (C) SpaceX

Trasporto del primo stadio del Falcon 9 (C) SpaceX

L’ atterraggio di successo del primo stadio rappresenta per SpaceX il raggiungimento di un obiettivo molto importante, soprattutto per quelle che sono le milestone fissate per la riutilizzabilità di componenti dei razzi lanciatori, tenendo anche conto del numero di missioni future in cui questa operazione sarà richiesta. Per SpaceX si tratta del primo atterraggio di successo su una piattaforma mobile, dopo alcuni falliti tentativi di recupero del primo stadio nel corso delle prime due missioni del 2016 (con il lancio di Jason 3 e SES-9), oltre ad altri tentativi effettuati negli ultimi due anni.

Il primo stadio, dopo l’atterraggio sulla ASDS, è stato portato via utilizzando un’enorme gru, per poi essere condotto da Port Canaveral al KSC per i test statici. Il trasporto e la messa in sicurezza del primo stadio del Falcon 9 ha avuto varie fasi: il 14 Aprile sono state rimosse i quattro supporti laterali, che hanno permesso al razzo di atterrare, trasportando questi ultimi separatamente. Il viaggio del primo stadio ha avuto inizio martedì 19 Aprile, richiedendo quasi un intero giorno per raggiungere il pad 39A del Kennedy Space Center. Non appena arrivati al KSC, ancora prima di depositare il primo stadio nel pad di SpaceX, sono stati condotti dei test  per dimostrare la capacità dei motori del primo stadio di accendersi ancora, dopo il loro utilizzo nella missione CRS-8.

Se per questo lancio è stato necessario un intervento umano per il trasporto del Falcon 9 a Port Canaveral, SpaceX prevede che non sarà più così nei lanci futuri: infatti, la ASDS dovrà essere in grado di rifornire i razzi atterrati con abbastanza carburante per permettere loro di tornare al sito di lancio.

Sebbene non sia ancora stato deciso quale sarà la missione in cui questo stadio sarà riutilizzato, Elon Musk parla comunque di un orizzonte temporale piuttosto breve: tre-quattro mesi al massimo. Saranno comunque condotti ulteriori test statici prima di poter garantire il suo riutilizzo in un lancio futuro.

Fonti: SpaceX

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Valeria Parnenzini

Appassionata di spazio e tecnologia, collabora con AstronautiNEWS da Agosto 2015.