Nuovo (controverso) lancio orbitale per la Corea del Nord

Nella notte tra sabato e domenica la Corea del Nord ha compiuto il suo quinto lancio spaziale, riuscendo per la seconda volta nella sua storia a posizionare in orbita un satellite. La missione era stata ampiamente annunciata dalla autorità di Pyongyang, che hanno emesso anche degli alert marittimi nelle porzioni di Mar Giallo e del Mar delle Filippine dove era attesa la caduta dei detriti del razzo.

Secondo quanto finora ricostruito, i nordcoreani hanno utilizzato un vettore Unha (Galassia), un razzo leggero di circa trenta metri a tre stadi derivato dai missili balistici del paese asiatico, derivati a loro volta da vecchi Scud di produzione sovietica, al suo secondo successo su quattro missioni. Secondo alcune ricostruzioni, l’ultimo stadio del missile è derivato dalla medesima sezione del razzo iraniano Safir, anche se l’ipotesi finora non ha trovato conferma ufficiale. Inoltre il razzo sarebbe in grado di trasportare fino ad un massimo di 100 chilogrammi di payload in orbita eliosincrona.

Il percorso del razzo; Credits: spaceflight101.comIl razzo ha portato con successo in orbita polare eliosincrona il satellite per l’osservazione della Terra Kwangmyongsong-4, posizionandolo a 494,6 chilometri di altitudine al perigeo e 500 km all’apogeo, con un inclinazione di 97,4°.

L’upper stage dell’ Unha ha rilasciato il payload 9 minuti e 46 secondi dopo il decollo, avvenuto dal Sohae Satellite Launching Station intorno alle 01:30 (ora italiana) di domenica. Il Kwangmyongsong-4 è probabilmente un’evoluzione del satellite lanciato nel 2012. 

Il Joint Space Operations Center (JSpOC), il dipartimento dell’Us Air Force che si occupa di monitorare le attività spaziali, ha confermato il successo del lancio e i parametri orbitali del satellite, che sono in linea con quelli di uno spacecraft per l’osservazione della Terra. Tuttavia, non è ancora chiaro se il satellite abbia già cominciato a trasmettere o sia funzionatene.

L’ascesa del razzo è stata monitorata anche dal Giappone, dalla Cina e dalla Corea del Sud, che hanno controllato anche la caduta in mare del primo e del secondo stadio e del fairing.

Le reazioni internazionali

Come per i precedenti lanci, anche in questo caso la missione nordcoreana ha scatenato le reazioni internazionali. In particolare, il decollo del Unha è stato interpretato come un test per un missile balistico a lunga gittata in grado di trasportare testate atomiche. Secondo la comunità internazionale, pertanto, la Corea del Nord avrebbe violato la risoluzione del 2006 delle Nazioni Unite che vieta al paese di compiere lanci di missili balistici o test nucleari.

Il satellite Kwangmyongsong-3; Credits: Sipa Press

Il satellite Kwangmyongsong-3; Credits: Sipa Press

Solo un mese fa, inoltre, il governo di Pyongyang aveva annunciato l’esplosione di prova di una bomba all’idrogeno nell’aerea di Punggye-ri. Il test dell’arma all’idrogeno, tuttavia, non è stato confermato dagli Stati Uniti e dal Giappone, che hanno invece parlato di un’arma atomica potenziata.

In ogni caso, secondo alcuni osservatori statunitensi, il lancio di sabato sarebbe stata la dimostrazione da parte della Corea del Nord della capacità di un missile balistico di trasportare un ordigno nucleare miniaturizzato.

Le autorità di Pyongyang, tuttavia, hanno sempre sostenuto la legittimità del programma spaziale del paese, sottolineando gli scopi scientifici e pacifici delle diverse missioni fin qui effettuate.

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