ExoMars sbarca a Bajkonur

È giunta a Bajkonur, la base di lancio russa in Kazakistan, la sonda ExoMars 2016 il cui lancio è previsto in Marzo del prossimo anno. A Bajkonur sarà completata la preparazione al lancio dell’intero veicolo comprendente anche il caricamento del propellente, le ultime verifiche funzionali e l’integrazione con il sistema di lancio.

Per il trasporto verso il cosmodromo Russo sono stati utilizzati ben tre voli dell’enorme Antonv AN124 tutti decollati dall’aeroporto di Torino Caselle nei giorni antecedenti le festività natalizie. La fase finale di integrazione della sonda era infatti avvenuta negli stabilimenti torinesi di Thales Alenia Space.
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ExoMars è la prima missione del programma di esplorazione dell’ESA Aurora, che comprende due missioni distinte. La prima, nel 2016, studierà l’atmosfera marziana e dimostrerà la fattibilità di diverse tecnologie fondamentali per l’ingresso in atmosfera, discesa e atterraggio. La missione 2016 inoltre, fornirà anche un collegamento dati tra la Terra e un rover marziano che sarà utilizzato nelle successive missioni. La seconda missione nel 2018, comprenderà un rover Europeo autonomo, capace di prelevare campioni di terreno ad una profondità di due metri a di analizzarne le proprietà chimiche, fisiche e biologiche.

Il programma ExoMars è frutto di una cooperazione internazionale tra l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e l’Agenzia Spaziale Russa (Roscosmos), e che vede l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) fortemente coinvolta. L’Italia infatti è la principale sostenitrice della missione Exomars e il maggior investitore. Lo dimostra lo sviluppo industriale del programma che, condotto da un consorzio Europeo, è guidato da Thales Alenia Space Italia che coinvolge circa 134 aziende spaziali dei Paesi partner dell’ESA.

Il veicolo che a Marzo 2016 sarà inviato verso il Pianeta Rosso è composto da un modulo orbitante, chiamato TGO “Trace Gas Orbiter” (del quale è responsabile Thales Alenia Space Francia) e da un modulo di discesa chiamato EDM “Entry Descent and Landing Demonstrator Module (del quale è invece responsabile Thales Alenia Space Italia), denominato Giovanni Virginio Schiaparelli, in onore del famoso astronomo italiano considerato una delle più grandi figure dell’ astronomia Italiana dell’800 e al tempo stesso, uno dei maggiori studiosi della storia della scienza e dell’astronomia antica.
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Ad ExoMars 2016 contribuiscono altre aziende italiane, in particolare Finmeccanica-Selex ES con la fornitura di generatori e unità montate sul modulo EDM, con i sensori di assetto stellari per il TGO e con il cuore optronico dello strumento di osservazione CASSIS e Telespazio che invece, attraverso la controllata Telespazio VEGA Deutschland, cura lo sviluppo dell’ExoMars Mission Control System (MCS) per monitorare e controllare l’ExoMars Trace Gas Orbiter (TGO) nel 2016.

Per quanto concerne il contributo scientifico, gli strumenti proposti con P.I Italiano e selezionati da ESA sono i seguenti:

• DREAMS (Dust characterization, Risk assessment and Environment Analyser on the Martian Surface) suite di sensori per la misura dei parametri meteorologici (pressione, temperatura, umidità, velocità e direzione del vento, radiazione solare) e del campo elettrico atmosferico in prossimità della superficie di Marte. Esso avrà la possibilità di studiare le condizioni ambientali sul pianeta nel periodo, particolarmente interessante, in cui si prevede una forte presenza di polveri nell’atmosfera (Francesca Esposito INAF/Osservatorio Astronomico di Napoli)

• AMELIA (Atmospheric Mars Entry and Landing Investigation and Analysis), modellistica dell’atmosfera marziana impiegando i dati raccolti dai sensori durante la discesa del lander Schiaparelli sulla superficie marziana (Francesca Ferri CISAS- Università di Padova)

Rappresentazione della missione ExoMars Credits: ESA

Rappresentazione della missione ExoMars
Credits: ESA


• MA_MISS (Mars Multispectral Imager for Subsurface Studies) spettrometro per l’analisi dell’evoluzione geologica e biologica del sottosuolo marziano, inserito all’interno del Drill, che consentirà di analizzare la conformazione della superficie interna della perforazione effettuata dal Drill stesso (Maria Cristina De Sanctis (INAF/IAPS, Roma, SELEX GALILEO).

• INRRI (INstrument for landing-Roving laser Retroreflector Investigations) il microriflettore laser dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) è stato realizzato con la supervisione scientifica di Simone Dell’Agnello, fisico dei Laboratori Nazionali di Frascati (LNF) dell’INFN.

Fonte: ASI

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Alberto Zampieron

Appassionato di spazio da sempre e laureato in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino, è stato socio fondatore di ISAA. Collabora con Astronautinews sin dalla fondazione e attualmente coordina le attività fra gli articolisti.