Fallisce la campagna crowdfunding di Moonspike: niente viaggio sulla Luna per il razzo dimostrativo degli ingegneri di Copenhagen Suborbitals

Andare sulla Luna con un razzo di propria costruzione, finanziato magari attraverso il crowdfunding. Un’idea eccellente (e già tentata con successo da più di qualcuno), ma che nel caso della start up britannica Moonspike non ha pagato: la piccola azienda, infatti, non è riuscita a a raccogliere la somma di 600mila sterline (841mila euro) richiesta.

La campagna di Moonspike su Kickstarter – sito di crowdfunding per progetti di varia natura – ha raccolto solo 79mila pound (110mila euro) in trenta giorni, troppo poco per tentare di immaginare qualsiasi impresa. Anche perchè Moonspike aveva puntato tutto sul modello «all-or-nothing» (tutto o niente), in cui il finanziamento viene erogato solo se si raggiunge la cifra richiesta.

«Siamo naturalmente molto delusi», ha detto uno dei fondatori di Moonspike Chris Larmour. «Adesso passeremo un po’ di tempo a rivedere i nostri obiettivi e le nostre possibilità – ha aggiunto – e poi faremo sapere a tutti dove andrà il progetto nel futuro».

L’idea alla base del progetto Moonspike è di, come riporta il loro sito, iniziare «una nuova era spaziale grazie all’aiuto delle persone comuni, che uniscono le forze per costruire razzi e veicoli». Più in concreto, grazie al finanziamento l’azienda avrebbe voluto portare un piccolo payload in titanio sulla Luna e creare, dopo un schianto controllato del razzo sulla superficie del satellite, un pennacchio di polvere da osservare dalla Terra.

Di fatto lo scopo era voler dimostrare «se un piccolo gruppo di ingegneri sarebbe stato in grado di costruire un razzo e uno spacecraft con una ragionevole quantità di denaro». Il gruppo proviene tutto dalla Copenhagen Suborbitals, l’unico programma spaziale amatoriale attualmente esistente al mondo.

Secondo i progetti dell’azienda, il razzo vettore sarebbe dovuto pesare 22 tonnellate per due stadi a combustibile liquido. L’upper stage – cioè lo spacecraft vero e proprio, chiamato anch’esso Moonspike – sarebbe invece dovuto pesare circa 150 chilogrammi ed essere in grado di viaggiare ad una velocità di 2000 m/s. Pagando 5mila sterline sarebbe stato possibile, tra le altre cose, dare un nome a uno degli otto propulsori del veicolo spaziale. Il payload, infine, sarebbe stato un simbolico oggetto in titanio dal peso di un grammo.

Il razzo progettato dall’azienda; Credits: Moonspike

Negli anni scorsi almeno due campagne crowdfunding a tema spaziale hanno raggiunto il risultato sperato. La britannica Lunar Mission One ha raccolto sempre su Kickstarter più di un milione di euro, mentre l’israeliana SpaceIL – che ha partecipato alla Google Lunar X Prize – ha raggiunto i 300mila euro richiesti all’inizio del 2014. Al contrario di Moonspike però, progetto essenzialmente dimostrativo di un piccolo gruppo di persone, Lunar Mission One (arrivo sulla Luna previsto nel 2024) avrà a bordo diversi payloads universitari mentre SpaceIL, grazie al suo scopo educativo, è riuscito ad ottenere importanti sponsor sia in Isreale che all’estero, tra cui il magnate Sheldon Adelson.

Proprio nelle settimane scorse, inoltre,  SpaceIL ha versato la somma di deposito per un lancio con Falcon 9 di SpaceX nel 2017.

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