Vulcan partirà dalle stesse rampe di lancio dell’Atlas V

La rampa SLC-41 di Cape Canaveral, con la nuova torre di accesso in costruzione. Credit: NASA/Dmitrios Gerondidakis

United Launch Alliance (ULA) ha confermato che il lanciatore di nuova generazione Vulcan, successore dell’Atlas V, utilizzerà la stesse rampe di lancio del suo predecessore.

La conferma è arrivata da Mark Peller, program manager del progetto Vulcan di ULA, durante una conferenza sul volo spaziale commerciale negli Stati Uniti.

Lo Space Launch Complex 41 di Cape Canaveral, in Florida, è una delle due rampe di lancio attualmente utilizzate dall’Atlas V. L’altra, in California, è lo Space Launch Complex 3-East di Vandenberg.

L'evoluzione dall'Atlas V al Vulcan. Credit: ULA

L’evoluzione dall’Atlas V al Vulcan. Credit: ULA

Per essere utilizzate dal Vulcan, di diametro maggiore rispetto all’Atlas, le rampe di lancio dovranno subire alcune modifiche. Si dovranno anche installare le nuove linee di alimentazione per il gas naturale liquefatto (LNG), propellente utilizzato dal motore BE-4, fornito da Blue Origin, che equipaggerà il Vulcan.

Dalla rampa 41 di Cape Canaveral partiranno anche i lanci con equipaggio dell’Atlas V con la capsula Boeing CST-100 Starliner. La torre di accesso per gli astronauti è in costruzione e sarà pronta per il debutto dello Starliner, previsto per il 2017.

Il debutto del Vulcan è attualmente previsto per il 2019, quindi si prospettano alcuni anni di convivenza fra il nuovo vettore e l’Atlas V. Quest’ultimo dovrebbe volare ancora almeno fino ai primi anni ’20.

Gli altri due lanciatori di ULA, il Delta IV e il Delta II, verranno invece presto ritirati dal servizio. Il lanciatore medio Delta II compirà infatti il suo ultimo volo tra il 2017 e il 2018. Le versioni più leggere del Delta IV verranno invece ritirate una volta entrato in servizio il Vulcan, mentre la version Heavy del lanciatore (quella con tre razzi a combustibile liquido come primo stadio) resterà in servizio fino a che il Vulcan non avrà a disposizione un nuovo stadio superiore più potente, attualmente previsto per il 2023. Questa riduzione dell’arsenale di ULA permetterà alla joint venture americana di ridurre il numero di rampe di lancio attive da 5 a 2, riducendo quindi i costi di gestione.

Fonte: ULA

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Matteo Carpentieri

Appassionato di astronomia e spazio, laureato in una più terrestre Ingegneria Ambientale. Lavora come lecturer (ricercatore) all'Università del Surrey, in Inghilterra. Scrive su AstronautiNews.it dal 2011.