In dicembre il ritorno al volo di Cygnus con l’Atlas 5

Fra meno di quattro mesi il veicolo di rifornimento Cygnus dell’azienda Orbital ATK riprenderà a volare dopo l’incidente dell’ottobre 2014. Come noto da tempo, il ritorno al volo avverrà a bordo di una razzo Atlas 5 di ULA (United Launch Alliance) in attesa che nel corso del 2016 ricominci a volare anche il razzo Antares, realizzato dalla stessa Orbital ATK. Tuttavia quest’ultima ha comunicato di aver acquistato un secondo lancio di Atlas 5 per la propria navicella cargo.

Malgrado i risultati definitivi dell’inchiesta sull’incidente del 2014 non siano ancora stati resi pubblici è ormai accertato che il problema è da imputarsi alla turbopompa di uno dei due motori AJ-26 forniti dall’azienda Aerojet Rocketdyne che spingevano il primo stadio del razzo Antares. La presenza di corpi estranei all’interno della turbopompa è già stata esclusa, per cui si è con tutta probabilità trattato di un vero e proprio guasto. Ma prima ancora di conoscere le cause precise di quanto accaduto, è stata presa la decisione di abbandonare il motore AJ-26 per adottare il propulsore russo RD-181, cioè la versione per esportazione del motore RD-193. L’accordo con l’azienda russa NPO Energomash, produttrice del motore, è valutato in un miliardo di dollari e prevede l’acquisto di un totale di 60 motori, i primi due dei quali sono arrivati a Wallops Island, in Virginia, a metà luglio dopo aver superato con successo i test di accettazione.

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Il primo stadio di Antares con i nuovi motori RD-181 in fase di integrazione presso la HIF (Horizontal Integration Facility) di Wallops Island, in Virginia. Credit: NASA/Terry Zaperach

Il prossimo passo vedrà un’accensione di prova, tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo, del razzo Antares con i nuovi motori sulla rampa di lancio 0A di Wallops Island, che entro inizio ottobre tornerà operativa dopo aver subito estesi danni, valutati in circa 15 milioni di dollari, a seguito dell’incidente dello scorso anno.

Il lancio di Cygnus con il razzo Atlas 5 (che volerà nella versione 401), per la missione denominata CRS-4, avverrà invece da Cape Canaveral, in Florida, dal complesso di lancio SLC-41. Al momento il lancio è pianificato per il 3 dicembre alle 22:55 GMT (le 23:55 in Italia e le 17:55 ora locale) con arrivo di Cygnus sulla ISS il 6 dicembre, dove la navicella rimarrà attraccata per circa 60 giorni.

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La sezione pressurizzata della versione a capacità aumentata di Cygnus (costruita in Italia dalla Thales Alenia Space) poco dopo il suo arrivo al Kennedy Space Center. Credit: Orbital ATK

Si tratterà anche del primo volo del nuovo modello di Cygnus, con volume e capacità di carico aumentate e nuovi pannelli solari. La sezione pressurizzata è arrivata a Cape Canaveral presso il Kennedy Space Center nella notte fra lunedì e martedì scorsi, dove verrà integrata con il modulo di servizio il prossimo ottobre, quando anche quest’ultimo raggiungerà la Florida. La nuova Cygnus accoppiata con il razzo Atlas V porterà sulla ISS circa 3.500 kg di rifornimenti e materiali.

Nel 2016 sono previste altre tre o quattro missioni CRS da parte di Cygnus, una delle quali utilizzerà ancora il razzo Atlas 5. Orbital ATK non ha però reso noto il motivo per cui verrà effettuato un secondo lancio con l’ Atlas 5, previsto attorno a marzo 2016, e nemmeno se questo avverrà prima o dopo il ritorno al volo di Antares.

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Il modulo di servizio della nuova Cygnus durante un test di dispiegamento di uno dei due nuovi pannelli solari presso lo stabilimento di Orbital ATK di Dulles, in Virginia. Credit: Orbital ATK

Fonti: NASASpaceflight.com, Parabolic Arc

In copertina: rappresentazione pittorica della nuova Cygnus in orbita. Credit: Orbital ATK

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Paolo Baldo

Sono nato a Trento, dove vivo e lavoro. Fra i miei molti interessi l'astronautica occupa un posto privilegiato. La mia passione mi ha portato ad incontrare molti astronauti (di tutti i programmi spaziali occidentali, dal Mercury all'ISS) in svariati eventi pubblici.