Le risposte della Nasa alle domande via twitter su Kepler-452b

Ieri l’Agenzia spaziale americana Nasa ha risposto via twitter alle domande poste dagli utenti su Kepler-452b, la cui scoperta era stata annunciata giovedì. Le risposte dell’agenzia americana hanno aggiunto qualche dettaglio sul pianeta, sugli esopianeti in generale e sulla missione Keplero. Ecco alcune delle risposte più interessanti:

Su Kepler-452B: 

  • Non conosciamo con esattezza la composizione del pianeta, che potrebbe appartenere alla categoria della “Super-Terre”, nel caso fosse roccioso, o alla categoria dei “Nani Gassosi”, se fosse, appunto, gassoso.
  • Le possibilità che il pianeta sia roccioso oscillano tra il 50 e il 62%.
  • La gravità su Kepler-452b dovrebbe essere il doppio di quella terrestre.
  • L’oggetto più veloce costruito dall’uomo – la sonda New Horizons – impiegherebbe alla sua massima velocità 25,8 milioni di anni per raggiungere Kepler-452b, distante 1400 anni luce nella Via Lattea.
  • La distanza e i limiti delle tecnologie attuali non ci permettono ancora di capire se il pianeta ha un’atmosfera e, eventualmente, da cosa è composta.
  • Il nuovo telescopio spaziale James Webb, che verrà lanciato nel 2018 per sostituire l’Hubble, ci permetterà di capire qualcosa in più su Kepler-452b, anche sulla sua eventuale atmosfera.
  • Non sappiamo se il pianeta possiede satelliti naturali. Anche le eventuali lune di Kepler-452b insisterebbero nella “zona abitabile” del sistema, ma probabilmente sarebbero troppo piccole per avere un’atmosfera.
  • Comprendere indirettamente attraverso lo spettro elettromagnetico se su Kepler-452b potrebbe esserci la vita richiede tecnologie attualmente non disponibili, che potrebbero essere pronte tra 20-30 anni.
  • Rispetto al pianeta 186F, finora considerato il più simile alla Terra, 452b ruota intorno ad una stella più simile al nostro Sole.

Sulla missione Kepler e sugli altri esopianeti:

  • Kepler ha osservato in 4 anni 200mila stelle, quasi tutte nella costellazione del Cigno e della Lira.
  • Le stelle che osserva il telescopio si trovano nella maggior parte dei casi tra i 1000 e i 3000 anni luce di distanza.
  • Secondo le statistiche, delle circa 200miliardi di stelle della Via Lattea, il 15-30% di esse potrebbero ospitare pianeti nella zona abitabile.
  • Per determinare la grandezza dell’orbita, gli astronomi hanno usato la terza legge di Keplero, astronomo tedesco del Seicento a cui è intitolata la missione.
  • 452b potrebbe cambiare nome in futuro, ma sarà l’Unione astronomica internazionale (IAU) a deciderlo.
  • Il telescopio Kepler scova i pianeti con la tecnica dei transiti. In sostanza guarda la stella e osserva le modifiche alla sua luminosità quando un corpo celeste “gli passa davanti”. Per capire se 452b fosse o no un pianeta sono stati necessari 4 transiti. Ecco un video esplicativo della Nasa:

  Ove non diversamente indicato, questo articolo è © 2006-2024 Associazione ISAA - Leggi la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.

Commenti

Discutiamone su ForumAstronautico.it